Creato da decarlofili il 07/04/2008
DeCarlofili
Il ritrovo virtuale degli amici di Andrea De Carlo...
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Ultimi Commenti
carladallapozza il 11/02/09 alle 18:56 via WEB
Caro Heidegger il concetto di perdono non mi appartiene molto....perchè mi immagino una colpa...e la tua è talmente affettuosa.... caso dispiace a me che le cose siano andate come sono andate per una catena di cause ed effetti piu' o meno impulsivi che hanno congelato chi frequentava questo luogo un tempo molto accogliente....bè parlando di libri ho letto l'ultimo della Gamberale e della Bignardi....ultimamente al contario di te ho bisogno di letture "leggere" di una scrittura non accademica...non altamente titolata (le autrici sono molto giovani)....e il risultato rilassante c'è stato ( nel caso della Bignardi c'è stata anche sincera commozione )...salvo portarmi a fare spontanei paragoni con altre autrici che ho amato pazzamente da ragazza...una su tutte Nalalia Ginzburg ed il suo Lessico Familiare che naturalmente ricorderai.Daria Bignardi in particolare me l'ha ricordata ( passami l'accostamento azzardatissimo...) nel scrivere modi di dire e di fare di suo padre e sua madre....che ne pensi?
"perdonato" con affetto e simpatia e stima!
Carla
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heidegger5 il 11/02/09 alle 15:09 via WEB
cerco solo di farmi perdonare per aver considerato "chiuso" questo luogo in modo troppo avventato, ciao
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carladallapozza il 10/02/09 alle 18:23 via WEB
ma to....c'è vita qui! Heidegger che bello trovarti qui!...sempre interessanti i tuoi post, tanto di cappello come sempre....!
....c'è la novità delle immagini legate ai nostri profili..mubble mubble cosa bolle in pentola?
Carla
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heidegger5 il 09/02/09 alle 14:37 via WEB
Ho letto "Omicidi americani", una raccolta di articoli giornalistici. Quella di Simone Barillari è stata un'ottima idea: proporre ai lettori italiani una scelta dei reportage premiati con il Pulitzer (questo è il secondo volume; il primo è Sette pezzi d'America).
S'impongono constatazioni e confronti con i film tratti da queste cronache (come il caso dei due studenti miliardari che uccisero un adolescente per eccitazione e diletto, che ha ispirato Nodo alla gola di Hitchcock e Frenesia del delitto di Fleischer) e con pezzi giornalistici italiani dello stesso tenore, come quelli raccolti nelle antologie dell'Europeo. In questo caso osserviamo come i secondi risultino migliori dei primi, perché più circostanziati e attenti al contesto e spesso scritti meglio, perché meno determinati dal "genere", dai diktat dei direttori, dal mito della piena obiettività. Ma il mito americano è, come sappiamo, duro a morire, e perfino i loro criminali devono essere più verdi dei nostri. Di questa raccolta colpiscono ovviamente il secco servizio "in diretta" sull'assassinio di Kennedy e quello più astuto su Columbine e su altri delitti assurdi negli Stati Uniti e ora anche da noi, ma a commuovermi davvero è quello sugli studenti in lotta uccisi dalla polizia nell'università di Kent (Ohio) nel maggio del 1970.
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heidegger5 il 05/02/09 alle 14:23 via WEB
Ho letto "Ricchi tra i poveri" di Maria Pace Ottieri. Maria Pace Ottieri ha coltivato l'arte dell'inchiesta a cavallo tra giornalismo e letteratura. Ricordo Amore nero, forse il primo vero libro italiano sull'Africa metropolitana, e Quando sei nato non puoi più nasconderti, il più bel libro italiano sugli immigrati. Questo libro è basato su un'idea che pare ovvia ma, nella nostra pubblicistica, non lo era: raccontare i ricchi del mondo povero, chi sono, da dove vengono, dove vogliono andare, come vivono, che mondo hanno in mente, che obiettivi o doveri si danno, in cosa insomma divergono dai ricchi dei paesi ricchi. È riuscita a intervistarne dieci, e di altri tre irraggiungibili ha ricostruito la storia tra India, Cina, Indonesia, Thailandia, Turchia, Albania, Sudafrica, Egitto. Il risultato è in parte prevedibile e in parte no, è rivelatore e appassionante perché ci accosta a una realtà di cui non sappiamo. Se "i poveri hanno voglia di raccontarsi", i ricchi "si difendono e tergiversano" e hanno una lingua simile a quella degli altri ricchi. Sono "un'avanguardia destinata a moltiplicarsi". Difendono il libero mercato contro lo stato sociale, ma poiché lo stato è assente "costruiscono scuole e università, ospedali e musei, istituti di ricerca" e auspicano una democrazia "sostenibile", per loro.
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heidegger5 il 04/02/09 alle 14:03 via WEB
è vero, ho usato un termine sbagliato, chiedo scusa; questo blog è ancora vivo, è solo in una fase di latenza; vuol dire che lascerò qualche messaggio sulle mie letture ogni tanto...
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carladallapozza il 21/01/09 alle 17:38 via WEB
Come si fa a dire chiuso....è una parola davvero brutta.Travolti dalla stessa ondata di negatività che ha annegato e fatto sparire all'orizzonte la spiaggia dell'isola di Andrea De Carlo ci siamo trasferiti altrove ma fatichiamo a trovare la nuova spiaggia giusta per tutti.Con quella sabbia, quel mare,quel calore che non è facile trovare ovunque.Raro luogo...è vero.Ma nessuno vieta a chi passa di qui di stendere l'asciugamano ,aprirsi l'ombrellone e farsi un tuffo in acqua! Pare che l'onda si stia piano piano ritirando.Sì, ha fatto dei feriti, ma non ferite mortali spero.Il tempo farà la sua parte e spero che la positività torni tra noi...
spazzate via molte cose nostre preziose...vero,ma molte altre sono ancora da scoprire......
Carla
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hengel0 il 16/01/09 alle 10:09 via WEB
Sereno Venerdì!..Hengel:
Il sorriso è una luce alla finestra dell'anima .. è segno che il CUORE è in casa .. Baci !!
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heidegger5 il 12/01/09 alle 13:26 via WEB
ma che succede, avete chiuso il blog? nooooo, proprio ora che mi ero iscritto a libero... che disdetta!
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moonros il 10/01/09 alle 19:07 via WEB
Sono Rossella...
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LASCIATECI UNA SMORFIA
Girando per blog e capitando su quello delle mitiche Arabe Felici, mi sono imbattuto in questo nuovo "tool" che ho trovato molto simpatico. Se avete una cam, vi basterà cliccare su scatta foto e poi su "consenti". Successivamente ancora una volta su "scatta" et voilà, apparirete qui sul blog.
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