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Post n°245 pubblicato il 27 Dicembre 2011 da eccelso86
Il Natale 2011, però, ha conosciuto forse uno dei più deprimenti e sfacciati esempi di inno alla retorica spicciola, lanciando al numero uno della Hit Uk il molto orecchiabile (e patetico) “Werhever You Are” delle Military Wives. Ma chi sono queste signore e queste ragazze con gli occhi sbrilluccicosi? Le compagne e le mogli dei militari che “servono l’Inghilterra in Afganistan” combattendo una guerra che oramai solo i sassi dovrebbero ancora considerare “missione di pace”. E proprio a proposito di neolingua, i soldati impegnati al fronte nella canzone vengono descritti come “prince of peace” (principi della pace). Le donne canterine rassicurano i propri uomini in guerra attraverso il coro angelico ben addestrato dal choirmaster Garreth Malone e le insopportabili parole scritte da Paul Mealor. Il videoclip, che su youtube ha già superato le 600.000 visite, è tutto un trionfo di “il mio amore ti proteggerà ovunque” e di immagini di militari sorridenti con cuccioli di cane tra le braccia e bandiere britanniche sventolanti. Insomma: fare la guerra per meri scopi economico-coloniali è sempre e comunque eroico, necessario e addirittura romantico. Chi parte per l’Afganistan è un angelo della pace che spara rose, distribuisce solidarietà ed esporta democrazia in maniera indolore. Certo la lontananza da casa un po’ pesa ma alla fine tutto si supera con la forza ed il link perpetuo dell’amore. Un favola indecente e lontana anni luce dalla realtà che però ben 556.000 persone hanno già deciso di ascoltare e raccontarsi acquistando il singolo nella prima settimana d’uscita. E poco importa se la guerra è la negazione non solo dello spirito natalizio ma dell’essere umano: ciò che conta e rivestire tutto di rosso, organizzare un bel coro e, proprio per rendere più clamorosa possibile la presa per i fondelli, devolvere il ricavato alle famiglie dei soldati deceduti in guerra o “in difficoltà”. Come a dire: vi mandiamo a morire e a uccidere per il petrolio ma poi, a Natale, vi stacchiamo un assegno per il vostro compagno, il vostro fratello o il vostro figlio uccisi in terra straniera. Il punto di critica in effetti è semplice e se vogliamo addirittura banale: perché mai ostinarsi a definire "missione di pace" una guerra per il petrolio? Perché trattare le persone con tanta, sfacciata manipolazione linguistica? Come mai, se quei soldati fanno un lavoro di cui essere fieri, c'è bisogno di chiamare le cose con nomi di fantasia e distorcere in maniera così plateale la realtà? Buon Natale rosso (sangue), anche quest'anno. |
Post n°244 pubblicato il 12 Dicembre 2011 da eccelso86
Francamente non ricordo nel particolare il contenuto della comunicazione e delle precisazioni inviateci ma il dato importante è un altro: appena ne abbiamo parlato male, il “signor facebook italia” si è subito attivato per avvisarci che ci stavamo sbagliando. Ebbene: quante volte avete scritto una domanda nel forum d’assistenza senza ricevere alcun segnale di vita da parte degli admin? Quante volte avete segnalato profili fasulli, con nomi inventati o addirittura con contenuti porno ed atteso mesi prima di vederli bloccati, rendendovi addirittura conto che alcuni di quei profili rimanevano comunque attivi? Personalmente gestisco su fb un network di pagine d’informazione che conta circa 60.000 iscritti e, come intuirete, mi è capitato spesso di segnalare chi rilasciava commenti offensivi, razzisti o addirittura minacce vere e proprie. Così come infinite volte ho segnalato chi faceva spam. Ebbene: quegli utenti sono ancora li che commentano, spammano, insultano e minacciano. E lo fanno usando spesso account con nomi di fantasia ed informazioni del tutto inventate o fuorvianti. A questo punto, prima di porvi e pormi qualche semplice domanda, vi racconto ciò che mi è capitato ultimamente. Il mio account è stato sospeso già due volte: la prima perché qualche “simpaticone” aveva segnalato un’immagine satirica da me diffusa sulle pagine che gestisco. Si trattava di un fotomontaggio per nulla scabroso e di sicuro non violento: un sedere bello sodo (maschile) che accoglieva al suo interno un bell’erogatore di benzina (il tutto senza che si vedesse nulla di scabroso se non i glutei depilati del modello). Subito sotto l’eloquente immagine, compariva la scritta “Messo”; a richiamare chiaramente alla nota compagnia petrolifere “Esso”. Ecco: per qualcuno particolarmente sensibile quel contenuto è apparso troppo sconcio e così facebook ha subito accolto la segnalazione e deciso di eliminare la foto ed ammonirmi con un messaggio che in breve recitava: “Se violi ancora le condizioni di utilizzo sei fuori a tempo indeterminato”. Non paghi, quelli del social in blu hanno deciso di credere anche all’ennesimo “genio” che ha deciso di segnalare il mio profilo indicando tra le motivazioni (non avendone di plausibili) il fatto che il nome utilizzato fosse fasullo. Signori e signori, utenti e utentesse: il signor fb mi ha bloccato nuovamente l’account poiché “da alcune segnalazioni e verifiche fatte risulta che il nome utilizzato per il suo account è falso”. Alla fine sono stato costretto a cambiare il mio nome (inserendo un “s” in più al mio cognome) per ottenere di nuovo l’accesso al mio sfortunato profilo. Ed ecco dunque la domanda del secolo; anzi le domande del secolo: in che modo facebook valuta la credibilità delle segnalazioni che riceve? Com’è possibile che un utente si veda sospendere l’account per “falsa identità” senza nemmeno essere interpellato? E perché alla mail di segnalazione inviate agli appositi indirizzi per richiedere spiegazioni non risponde quasi mai nessuno? Il buon Zuckerberg ha un patrimonio di oltre 50 miliarducci di dollari…come mai non ne spende uno per migliorare il settore “assistenza utenti”? E voi? Avete mai avuto problemi simili? Li avete risolto o siete ancora nel limbo degli “innocenti inascoltati ed ingiustamente puniti?”. Qui la testimonianza (incredibile) della social media specialist Cristina Simone. A lei hanno disabilitato un account creato nel 2005 per poi non restituirglielo più... |
Post n°243 pubblicato il 11 Dicembre 2011 da eccelso86
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Post n°242 pubblicato il 07 Dicembre 2011 da eccelso86
Accetta abbandonata alla forza di gravità e "testa" staccata con un taglio netto: ora gli abitanti di questo bel paese disastrato devono prepararsi a vivere in un limbo oligarchico e denarocentrico di stampo feudale. Il nostro già magro raccolto verrà razziato, le piccole rendite saranno aspirate dallo Stato, le rivendicazioni e gli slanci dei giovani saranno schiacciati dalla “necessità del pragmatismo”; le pensioni degli anziani spazzate via da un debito che non ripagheremo nemmeno tra 300 anni e versando oceani di lacrime e sangue. La “manovra”, così si chiama oggi il ladrocinio legalizzato a colpi di fiducia che poterà alla guerra civile, calerà inesorabile e colpira per la prima volta la stragrande maggioranza dei cittadini italici. Siamo troppo catastrofici ed apocalittici, siamo disfattisti ed allarmisti? E allora andiamo ad analizzarla questa manovra “inevitabile” cogitata e criminosamente approvata da Sua Equità Mario Monti e dalla sua claque di tecnici piagnoni. 1. 1. Nessun sacrificio sarà chiesto alle caste più potenti ed ai veri, enormi evasori. Chi ha tanti soldi non dovrà rinunciare che a mezza briciola mangiucchiata (quando andrà male). I patrimoni esteri che rientreranno in Italia, coperti tra l’altro da rigoroso anonimato per non scomodare i truffatori di professione, saranno infatti tassati con timido 6,5% di minimale. 2. 2. La Chiesa continuerà a non pagare Ici, Ires, Irap ed imposte vari per comuni mortali sugli immobili utilizzati a scopo di lucro (per un “risparmio” annuo stimato non superiore ai 6 miliardi di euro). Del resto, come Gesù ha insegnato ai suoi discepoli, in tempi difficili i sacrifici debbono farli solo i poveri. 3. 3. La benzina ed il diesel arriveranno a sfiorare i 2 euro al litro grazie alle nuove accise introdotte. 4. 4. Le pensioni conosceranno un blocco che non permetterà adeguamenti in base all’inflazione 5. 5. L’iva aumenterà, entro settembre 2012, di altri due punti percentuali ed arriverà al 23%. Il conseguente aumento dei prezzi previsto si aggirerà tra il 7 ed il 10%
Tuttavia qualche ritocchino al rialzo il professorone è riuscito ad operarlo. Le spese militari, ad esempio, a causa della guerra in Libia aumenteranno e supereranno i 23 miliardi già sperperati nel 2010 (18 li abbiamo già spessi per i nuovi, più che necessari caccia bombardieri). Nessuno poi si azzarderà a toccare i 16 miliardi di euro che lo Stato attualmente regala alle emittenti televisive; né tanto meno ad intervenire su quell’indecente posizione dominante del Biscione nel settore televisivo. E avete presente tutte quelle ossessive pubblicità su Casinò online, i bingo, le scommesse sportive e via dicendo? Magari qualcuno di voi, più di qualcuno di voi, si è anche iscritto ad uno dei numero portali spuntati come funghi dal 2006 ad oggi. Ebbene: ci sono quasi 100 miliardi di euro che i concessionari dei giochi d’azzardo devono all’Erario dal 2007. Ah e poi quasi dimenticavamo la buona notizia finale: la Tav si farà e, a dispetto del parere supersfavorevole di ben 130 docenti universitari (che evidentemente Monti non ha mai avuto modo di incontrare nei corridoi accademici) e di un numero infinito di esperti, periti, ingegneri, opinionisti ed economisti, i 47 miliardi di euro necessari per la costruzione dell’ennesima grande opera inutile saranno stanziati. A questi, per concludere in bellezza, vanno ad aggiungersi gli otre 40 miliardi di euro che il paese non guadagnerà a causa del mancato sviluppo della banda larga (rinvio per i dettagli all’ottimo pezzo di Claudio Messora). Insomma, amici cari, considerando che questa manovra (anale) vale circa 20 miliardi di euro e facendo due calcoletti, anche i meno vispi di voi dovrebbero rendersi conto che è forse giunto il momento di smetterla di indignarsi, sgobbare e farsi derubare e di cominciare a combinare qualcosa di eclatante. Qualche idea? La disperazione è la più grande amica della creatività. Se però chiedete a me di illuminarvi, allora significa che non avete imparato un ca... |
Post n°241 pubblicato il 06 Dicembre 2011 da eccelso86
Organizzato dalla Facoltà degli Studi Politici Jean Monnet e dall’associazione Studenti Jean Monnet in collaborazione con l’assessorato alla Cultura del Comune di Caserta, l’evento ha trasformato per una sera i giudici in veri e propri attori: i magistrati Franco Roberti, Umberto Zampoli, Maria Teresa Belmonte, Lucia Casale, Ornella Dezio, Maria Chiara Minerva, Rocco Alfano e Luigi D’Alessio hanno infatti recitato alcune letture riprese liberamente dall’opera di Cappuccio. Sceneggiatura ridotta al minimo, un video introduttivo con le immagini e le voci di quei drammatici anni 90 targati Capaci e Via D’Amelio ed un leggio per celebrare le vite spezzate ma mai piegate dalla malavita. Giudici, giornalisti, pm: l’elenco delle vittime sembra non finire mai; proprio come sembrano non finire mai le parole e i racconti di chi ha reagito ed ha vinto la propria battaglia contro la prepotenza della mala. DEL GAUDIO:“COINVOLGIAMO ANCHE LE SCUOLE” “Il Teatro Comunale di Caserta deve proporsi con decisione per organizzare eventi come questo – osserva il sindaco Pio Gaudio al termine dello spettacolo-. Mi impegnerò personalmente per coinvolgere anche le quinte classi degli istituti superiori e, perché no, per fare in modo che a salire sul palco a ricordare gli eroi dell’antimafia ci siano proprio gli studenti”. Dichiarazioni importanti, quelle del primo cittadino Casertano; visibilmente entusiasta dell’iniziativa ospitata dal Teatro Comunale e deciso dunque a riproporla coinvolgendo anche le scuole e quindi i più giovani. IL DIBATTITO DOPO LO SPETTACOLO:“LA MAFIA E’ ANCHE NELLA SOCIETA’ CIVILE” Al termine della rappresentazione, sul palco del teatro è iniziata la tavola rotonda intitolata:“Istituzioni, uomini e società - coraggio e azione comune contro le mafie”. Al dibattito, moderato dal direttore de “Il Denaro” Alfonso Ruffo, hanno partecipato Ruggero Cappuccio, Federico Cafiero De Raho della Dda di Napoli, Giovanna Palermo della Facoltà di Studi Politici “Jean Monnet, Leandro Limoccia del Collegamento campano contro le camorre “G. Franciosi” e Luigi Gay, procuratore aggiunto di Santa Maria Capua Vetere. Praticamente tutti gli interlocutori si sono mostrati concordi su una considerazione fondamentale proposta dalla professoressa Palermo: “La mafia non è “semplicemente” un cancro da estirpare per vie giudiziarie ma un fenomeno che spesso combacia con la stessa società civile. Qualcosa che si è sedimentato nella nostra cultura e che bisogna sradicare non vedendolo come un aspetto esterno alla civiltà”. DI SEGUITO IL VIDEO CON LE INTERVISTE A ROBERTII, CAPPUCCIO E PALERMO
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Post n°240 pubblicato il 03 Dicembre 2011 da eccelso86
E' passata sotto silenzio la "simpatica" frase che il leghista Matteo Salvini ha pronunciato durante l'intervista-spettacolo rilasciata nell'ultima puntata di Italialand. Al minuto 12:06 del video allegato, si può infatti sentire chiaramente il commento del padano:"La classica figura del Milanese che va a Napoli...torna a casa con niente". Qualche secondo di silenzio e poi uno sponteao e fragoroso "buuuuuh" dal pubblico. Ora che un leghista si avventuri nei cuniculi del razzismo più becero non è certo una novita e, a dircela tutta, sarebbe anche noioso montare l'ennesimo caso di sdegno per le parole di un Salvini qualunque. L'aspetto interessante da notare (e che ha fatto notare anche lo stesso Crozza durante l'intervista) è che il membro del Carroccio...anzi il membro e basta ha suscitato il biasimo di un pubblico milanese. La nota trasmissione di La7 viene infatti registrata nel capoluogo lombardo ed è dunque difficile pensare che i presenti fossero napoletani o comunque in prevalenza meridionali. Certo a Salvini il buon De Magistriis avrebbe potuto rispondere con ironia; con una considerazione del tipo:"Guarda caro amico padano che ti sbagli di grosso e ci offendi profondamente dicendo certe cose. Noi a Napoli non lasciamo senza nulla solo i Milanesi e i nordici. Noi derubiamo proprio tutti, anche gli stessi Napoletani. Noi, a differenza vostra, non facciamo discriminazioni e lasciamo in mutante chiunque. Pensa che siamo talmente progressisti e privi di rancore e pregiudizio razziale che derubiamo persino voi leghisti; ladri da molto prima di noi e molto più di noi". Chissà come ci sarebbe rimasto l'ultrà sfiatato padano. Chissà in quanti avrebbero goduto nel vedere quell'ammasso di spocchia ed ignoranza risentirsi e incazzarsi sul serio. Ps la possibile risposta a Salvini è stata suggerita dal mio Babbo ed integrata dal sottoscritto ;) |
Post n°239 pubblicato il 30 Novembre 2011 da eccelso86
SANTA MARIA CAPUA VETERE - C'è tanta gente (la maggioranza della gente) che ha fatto del piagnisteo rassegnato e del disfattismo perpetuo le proprie uniche, desolanti ed inconcludenti ragioni di vita. C'è poi poca altra gente che, invece, ha deciso che qualcosa di buono in questo paese sempre più disastrato e vecchi si può ancora combinare. E' il caso dei ragazzi di Sviluppo Campano e di "Ciò che Vedo in Città" che, con un'iniziativa semplice quanto utile, hanno regalato alla Città di Santa Maria Capua Vetere una buona opportunità per gestire il traffico turistico con ordine e modernità. Di seguito il comunicato stampa ufficiale che parla del progetto "Finalmente "un turista per caso" o un sammaritano doc potrà apprezzare globalmente le bellezze della città e scoprirne di altre nascoste. Nasce SMCV1CLICK, un'applicazione per SmartPhone sviluppata dall'Associazione Sviluppo Campano in collaborazione con "Ciò che vedo in città - SMCV", con la quale sarà molto più semplice e divertente andare alla scoperta di monumenti e siti archeologici della Vecchia Capua. La guida multimediale è rivolta a tutti i possessori di telefonino con sistema operativo Android ed è il frutto di un attenta e meticolosa raccolta bibliografica sui monumenti e tesori nascosti dell' "Altera Roma". Attraverso una semplice ma accattivante interfaccia grafica potrete conoscere il percorso per raggiungere S. Maria C.V. o farvi un'idea sulla città che state per visitare. Se, invece, siete già sul posto e volete farvi un viaggio indietro nel tempo di 2000 anni, cliccando su GIRO TURISTICO, potrete seguire un percorso che vi porterà a conoscere le parti più belle della città, accompagnati da numerose fotografie e una guida vocale. Chi, invece, non si accontenta di ciò che è alla luce del Sole, cliccando su TESORI NASCOSTI, verrà guidato e informato su monumenti e opere d'arte che non avrete mai pensato fossero sotto i vostri occhi. L'applicazione è totalmente gratuita e sarà disponibile sul sito dell'associazione: www.sviluppocampano.it Sul sito o sulla pagina Facebook, inoltre, potete gratuitamente registravi ed entrare in contatto con i membri dell' ASC, un'associazione no-profit formata da ragazzi che hanno come obiettivo la promozione di iniziative sociali e culturali rivolte alla comunità cittadina". |
Post n°238 pubblicato il 29 Novembre 2011 da eccelso86
Ovviamente una particolare attenzione sarà riservata alle produzioni italiane, oltre una ventina, dalla Val d’Aosta alla Sicilia, soffermandosi naturalmente, specie in Campania, in un ventaglio di proposte geograficamente rappresentativo. Le tematiche suggeriranno riflessioni sulle tradizioni folkloriche, come feste religiose, rituali magici o musica popolare, così come spaccati di antropologia urbana, come ad esempio gli effetti della guerra nell’ex Yugoslavia o in Iran, le dinamiche giovanili a Colonia e New York o il parto simulato dei femminielli napoletani. Anche i linguaggi filmici saranno diversi: dalle proposte documentaristiche alle innovazioni sperimentali, ivi compreso un film di animazione. Alcuni nomi: da Michael Herzfeld (Harvard University) a Paolo Favero (Università di Lisbona-Nova), da Nina Paley, indipendent filmmaker di New York, al canadese Princigalli, pluripremiato in numerosi festival. Molti di questi autori saranno presenti al convegno che si svolgerà durante la rassegna. Il festival, ideato da Aldo Colucciello e Augusto Ferraiuolo, è organizzato da una rete di associazioni. Bagaria – Tradizioni a Confronto, B.R.I.O., OfCA e Labyrintho che hanno unito gli sforzi per un evento che ha un respiro e una dimensione internazionale, proponendosi fin da questa prima edizione come uno dei più importanti festival del settore in Italia, con l’intenzione non certo di creare una nicchia specialistica, ma di rilanciare la vocazione culturale del nostro territorio inserito come non mai nella dialettica globale/locale.
Augusto Ferraiuolo Boston University Department of Anthropology 232 Bay State Road - Room 419 Boston, MA 02215
Ulteriori informazioni saranno diffuse a partire dai primi giorni di dicembre attraverso successive comunicazioni mail che contrerranno il dettaglio del programma e delle partecipazioni, che ancora in queste ore stanno giungendo numerose. Inoltre, sempre negli stessi giorni, sarà attivato lo specifico sito web: http://www.intimatelensfestival.com
Nell’attesa è possibile contattare l’Ufficio Stampa e Comunicazione ai seguenti recapiti: Paolo Russo mobile 347.8437262 e-fax 02.700542954 mail ufficiostampa@paolorusso.biz |
Post n°237 pubblicato il 28 Novembre 2011 da eccelso86
Un vecchiarello assiste alla scena e prova a chiamarmi per porre rimedio alla mia sbadattagine ed alla mia sfiga. Le cuffie e la corsa però mi impediscono di sentire le sue urla d'avvertimento. Il signore non si perde d'animo, scatta che manco Usain Bolt e raccoglie i 150 euro prima che finiscano in mani meno generose ed oneste. Mi insegue a rischio d'infarto sventolando i soldi al suon di "giuvinoooo...e' sord". Fortunatamente per me il treno porta qualche minuto di ritardo (ma va?) e, resomi conto del non sense di quella corsa, mi fermo. A quel punto una mano sulla spalla mi invita a girarmi: il volto un po' affaticato dallo sforzo e riempito con quella classica espressione alla "che te possino...". "Giuvinò avete perso..eh eh eh...avete perso ehhhh sord" mi dice il vecchietto mostrandomi il malloppo recuperato. D'istinto mi metto la mano in tasca: c'è il vuoto seguito dal senso di sollievo e gratitudine. In treno mi ripromisi di scrivere di quell'evento così raro e positivo. Rimando dopo rimando, però, sono passati gli anni ed il plauso sacrosanto a quel vecchino anonimo non è arrivato prima di oggi. Ho deciso di raccontare questo episodio (sicuramente eccenzionale non solo per Napoli ma per qualsiasi metropoli al mondo) proprio a causa delle ultime, deprimenti e strumentali polemiche montate ad arte sullo scippo subito dalla "povera" fidanzata vip di turno. Nei giorni scorsi, come oramai sanno anche i muri sordi, ha fatto fin troppa notizia il furto subito dalla fidanzata di uno dei calciatori del Napoli. Dopo Hamsik e Cavani, ora è Lavezzi a fare i conti con i lati oscuri di una città particolarmente popolosa ed eterogenea. La compagna del Pocho, dopo essersi sfogata su twitter in preda ad un palese raptus incontrollabile ed aver definito Napoli "una ciudad de mierda", arrivando addirittura a minacciare la partenza dell'argentino, si è pentita ed ha chiesto pubblicamente scusa. Naturalmente, buona parte dei giornali e degli antinapoletani più convinti hanno deciso di prendere in considerazione solo lo sfogo (comprensibilmente isterico) della ragazzina, ignorando completamente la seconda parte della comunicazione. A questo punto trovo offensivo per l'intelligenza di chi legge far notare che Napoli non è la città dove la gente ti riporta i soldi quando li perdi o dove se giri con un rolex d'oro in posti non proprio centrali vieni derubato sempre e comunque. Napoli è una metropoli multietnica e spesso effettivamente infangata dai comportamenti dei Napoletani stessi. Ma Napoli è anche una città che ha patito infinite sofferenze ed ha regalato infinite gioie e motivi di vanto all'intera penisola. Se proprio vogliamo fare un report di tutti i furti subiti dai "poveri" calciatori nelle altre parti d'Italia mi viene in mente giusto qualche esempio
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Post n°236 pubblicato il 27 Novembre 2011 da eccelso86
Al Sindaco di Caserta
E’ in quest’ottica, e facendo tesoro delle esperienza di altre amministrazioni, che proponiamo il seguente action plan da condividere con istituzioni, associazioni dei commercianti e cittadini: solo con la condivisione piena di tutte le componenti che costituiscono il nostro vivere civile, si può perseguire l’obiettivo di “riconquista” di una città vivibile. Lo scontro ideologico, costruito negli ultimi tempi, ha come unico risultato quello di lasciare Caserta in fondo alla classifica nazionale della vivibilità urbana. 1. Reggia nella ZTL: attualmente sono pochissimi i turisti che, oltre a visitare il Parco e le stanze della Reggia, si affacciano “timidamente” nel centro storico di Caserta, eppure è lì, a poche decine di metri. Attualmente, per essi l’accoglienza quando entrano a Caserta è vicina allo zero. Per far diventare Palazzo Reale davvero parte integrante della città, dovrebbero essere istituite navette il cui biglietto deve essere incluso in quello d’ingresso alla Reggia; le suddette navette devono condurre i turisti nelle strade “vanvitelliane” di Caserta, a completamento del percorso storico-culturale in modo da concludere la visita della ns. città con una piacevole passeggiata-shopping. Un’alternativa simpatica, per chi preferisce passeggiare, potrebbe essere quello di suggerire l’uscita dal Parco su via Giannone, ovviamente senza abbandonare i turisti a se stessi; a tal fine, si potrebbe immaginare di realizzare una mappa della città da distribuire presso la biglietteria, che riporti le indicazioni di un percorso storico,culturale,gastronomico e di eventi ( vedi punto 4 ) e di conseguenza commerciale. 2. Allargare la quota di mercato: attualmente il centro storico di Caserta punta 3. Caratterizzazione del centro storico e del relativo commercio: attualmente, al di là delle “firme importanti”, diffuse ovunque, non c’è caratterizzazione del marketing del centro storico. Per esempio, le sete di San Leucio sono famose in tutto il mondo; nel centro storico non c’è un info point o un punto commerciale di questo prodotto unico oltre che famoso. Idem dicasi per i prodotti eno-gastronomici casertani e dell’artigianato.Gli orari di apertura degli esercizi commerciali dovrebbero meglio rispondere alle esigenze dei potenziali clienti: analogamente a quanto avviene nei centri commerciali - Campania, Vulcano Buono, etc.- ; bisognerebbe adottare fasce orarie di apertura flessibili, giorni festivi inclusi, in modo da decongestionare anche il traffico nelle ore di punta (apertura e chiusura degli uffici e delle scuole). A completamento sarebbe auspicabile un adeguato arredo urbano (panchine, fioriere, ecc.) per rendere ancora più accogliente il “salotto buono” di Caserta. 4. Eventi culturali–musicali-sportivi-ecologici: bisogna arricchire di eventi la ZTL, iniziando con la calendarizzazione delle giornate ecologiche, in modo da consentire ai cittadini casertani, e ai i turisti che attualmente “sfiorano” la città, di entrare nel centro storico per poter poi usufruire delle opportunità commerciali e ricreative che esso offre. 5. Parcheggi periferici, tariffe agevolate e servizi navetta: dal punto di vista della mobilità, Caserta è una città ad una sola dimensione : l’autovettura privata. Per incentivare la mobilità collettiva, è necessario offrire una reale alternativa. Attualmente alcuni parcheggi periferici sono regolarmente disertati o per mancanza di percezione di sicurezza, o addirittura , perché non sono conosciuti e/o dimenticati. Un'adeguata cartellonistica luminosa agli ingressi di Caserta aiuterebbe i turisti a trovare facilmente i parcheggi , evitando così di ingolfare inutilmente il centro storico. I parcheggi, a loro volta, devono essere collegati con navette che, viste le ridotte dimensioni della parte storica della città, potrebbero fare il giro del centro e condurre alla Reggia o viceversa, senza soluzioni di continuità. Le tariffe potrebbero essere eventualmente agevolate per chi fa acquisti (rimborso del biglietto ecc.). |
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