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Creato da: demo_cratico il 25/10/2007
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Ci siamo: sabato nasce il Pd 3mila delegati, 5 ore di riunione

Post n°6 pubblicato il 26 Ottobre 2007 da demo_cratico
 

Si apre sanato mattina alle 10,30 la prima Assemblea Costituente del Partito Democratico. A due settimane dalle primarie che hanno incoronato Walter Veltroni alla guida del Partito democratico, oltre 2800 persone si riuniranno nel padiglione 16 del nuovo complesso fieristico di Rho, per dare inizio alla costruzione del nuovo soggetto.

In uno scenario che si annuncia molto sobrio (poche le indiscrezioni sulla scenografia, ma sembra che a prevalere sarà il colore verde Ulivo) a prendere la parola a inizio giornata sarà il presidente del Consiglio e presidente del Pd, Romano Prodi, che avrà anche il compito di presiedere i lavori dell'Assemblea. Seguirà la proclamazione di Walter Veltroni a segretario e l'indicazione di Dario Franceschini come numero due del partito. I lavori proseguiranno con la nomina di tre commissioni, ciascuna composta da un centinaio di persone, che dovranno redigere lo Statuto del partito, il "Manifesto delle idee" e un codice etico per gli aderenti e i militanti del nuovo soggetto. È previsto anche un dibattito, ma dato l'altissimo numero di partecipanti all'Assemblea, sia il numero degli interventi che la loro durata sarà certamente "calmierato".

Quasi certo l'intervento dal palco, oltre che di Prodi e di Veltroni (che pronuncerà il discorso di insediamento e chiuderà la giornata), anche di Rosy Bindi e di Enrico Letta. Escluso l'intervento di altri big, può darsi che possano prendere la parola alcuni segretari regionali o qualche rappresentante del popolo della società civile (si pensa ad un sedicenne e ad una testimonianza femminile).

La prima seduta dell'Assemblea cade in un momento molto delicato per la maggioranza e il governo. Molto atteso è l'intervento di Veltroni, che dopo avere di fatto smentito le indiscrezioni circolate in questi giorni che gli attribuivano varie posizioni sulla riforma della legge elettorale («non partecipo al teatrino della politica», aveva detto il sindaco di Roma) ha annunciato che scoprirà alcune delle sue carte proprio domani. E se ieri Veltroni è stato il primo a commentare positivamente l'appello di Prodi alla maggioranza, da parte degli stessi maggiorenti del nuovo soggetto viene la richiesta di chiarezza: «Da Veltroni - dice Enrico Letta - mi aspetto parole chiare sulle riforme».


Le indiscrezioni: Fassino a tempo pieno e D'Alema non va in Europa

I  Ds si sciolgono? No, per ora no. Anche se nel Partito Democratico la classe dirigente traslocherà tutta intera e con ruoli di primo piano. Walter Veltroni naturalmente è alla guida. Nelle sue mani peraltro, il segretario avrebbe già una sorta di organigramma di massima, anche se sabato non dovrebbe procedere ad alcun tipo di nomina. Di organismi se ne riparlerà da lunedì in poi, fanno sapere dal suo entourage. Ad affiancarlo Veltroni dovrebbe avere un esecutivo, diviso per settori funzionali, e composto dai collaboratori con incarichi operativi. Accanto a questa sorta di segreteria, ci sarebbe poi un Ufficio di Presidenza politico, all'interno del quale siederebbero i big dei due partiti.

Piero Fassino, a quanto si apprende, avrebbe un ruolo di grande responsabilità in chiave operativa, lavorando fianco a fianco con il segretario e siederebbe nello stesso tempo nell'Ufficio di Presidenza. Per lui si parla da tempo di un ruolo da "ambasciatore del Pd" soprattutto in chiave europea, e anche di una sorta di delega per il Nord Italia. Ma tra le ipotesi in campo c'è anche quella di un raccordo funzionale e politico tra partito e istituzioni, in primis il governo. Chi gli ha parlato nelle scorse ore, tuttavia, non conferma. La sua ultima settimana da segretario della Quercia, Fassino l'ha passata lavorando sodo come al solito al botteghino, ma con una singolare sotto-esposizione mediatica.

Un particolare che fa pensare ad una prossima e clamorosa sorpresa. E sembra proprio che sarà Walter Veltroni, sabato a Milano, a renderne noti i lineamenti. Ma della partita, che si chiami Partito Democratico o governo, sarà protagonista centrale anche Massimo D'Alema. Il ministro degli Esteri, parlando con i suoi collaboratori, ha dato per scontato un suo impegno pieno nel quadro politico nazionale. Le indiscrezioni che lo volevano "decollare" verso il ruolo di mister PESC (Alto Rappresentante per la politica estera e di sicurezza comune) con la riforma del trattato comunitario, non erano prive di fondamento e D'Alema avrebbe apprezzato quello che definisce un ruolo molto, molto importante, definendo quelle ipotesi "lusinghiere". Ma che possa trasferirsi in Europa nei prossimi mesi non è una questione all'ordine del giorno.

Intanto al botteghino ci si prepara a restare in attività per altri mesi. Una parte del personale è già traslocato a Santi Apostoli e poi andrà nella nuova sede del Circo Massimo. Ma dopo l'assemblea di Milano il partito sarà ancora operativo per un periodo imprecisato. Tra sedi, finanziamenti e altre pratiche, anche per un partito, come per un partito, la dismissione è una fase piuttosto lunga.

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