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Intesa Sanpaolo advisor per la vendita di Alitalia

Post n°25 pubblicato il 02 Giugno 2008 da deproposte
 

«Ce la siamo cavata». Giulio Tremonti ha concluso così, rivolto al direttore generale del Tesoro, Vittorio Grilli, la breve conferenza stampa in cui ha spiegato il decreto legge che cambia le regole sulle privatizzazioni e riapre la caccia ai compratori dell'Alitalia.
Intesa Sanpaolo, la banca che finora ha giocato come parte interessata alla partita, alleata di Air One, sarà l'«advisor». «Intesa Sanpaolo è stata individuata come soggetto che può ricercare un'offerta sul mercato da parte di uno o più soggetti interessati», ha detto il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti. Questa scelta è un avallo del Governo al tentativo di organizzare una cordata italiana, nella quale vi sarebbe spazio anche per Air One, benché con un peso più limitato rispetto all'originario progetto di Carlo Toto. Il soggetto con la maggior disponibilità a investire sarebbe Roberto Colaninno. Avrebbe indicato una disponibilità fino a 250 milioni e sarebbe fiducioso sul confronto con i sindacati.
Tremonti ha escluso un ripensamento di Air France-Klm, ritiratasi dopo che l'offerta era stata respinta dai sindacati e da Silvio Berlusconi. «C'è la crisi, c'è il fallimento della procedura di privatizzazone. Non c'è più Air France o non c'è mai stata», ha detto. Il ministro non ha escluso che la banca guidata da Corrado Passera possa investire. «Se oltre ad essere advisor sarà investitore o no dipende dalle scelte di banca Intesa».
Il consiglio di amministrazione dell'Alitalia, presieduto da Aristide Police, «ha già avuto contatti» con la banca, su indicazione di Via XX Settembre. Il 3 giugno il cda della Magliana nominerà Intesa advisor per la privatizzazione. Prenderà il posto di Citi, advisor nella gestione di Maurizio Prato. Ma con la nuova procedura sarà il Consiglio dei ministri a scegliere «uno o più soggetti qualificati che assumano il controllo». E sarà il Consiglio ad approvare l'offerta di acquisto, tenendo conto anche di «interessi generali». Il provvedimento modifica le norme della legge 474, per dare «flessibilità» alla procedura, secondo il ministro. Una novità è che, tra l'individuazione del soggetto e la presentazione dell'offerta «saranno sospesi gli obblighi informativi» delle società quotate, in riferimento all'articolo 114 del testo unico della finanza. L'esatta portata di questa norma è da chiarire, ma potrebbe interferire con le valutazioni spettanti alla Consob.
Dall'opposizione Pier Luigi Bersani ha criticato «il cinismo elettorale» con cui è stata fatta cadere l'offerta francese. Il decreto legge è alla firma del presidente della Repubblica. In Parlamento potrebbe essere accorpato con gli altri due decreti su Alitalia, il prestito ponte e la norma nel decreto Ici che converte i 300 milioni in patrimonio per coprire le perdite.
Tremonti ha escluso l'intenzione del Governo di mettere in liquidazione la compagnia. È «improcrastinabile un aumento del capitale sociale», la ricerca di un nuovo azionista «è l'unica alternativa». I debiti finanziari netti al 30 aprile erano 1.358 milioni, 5 milioni in più rispetto al 31 marzo, la liquidità di 174 milioni, sei milioni in meno del mese precedente. La Commissione Ue ha ricevuto ieri la risposta del Governo sul decreto sul prestito ponte statale da 300 milioni.

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