Hai mai conosciuto una persona che fosse molte cose in una, le portasse con sè, che ogni suo gesto, ogni pensiero che tu fai di lei racchiudesse infinite cose della tua terra e del tuo cielo...e parole, ricordi, giorni andati che non saprai mai, giorni futuri, certezze,e un'altra terra e un altro cielo che non ti è dato possedere?
Cesare Pavese
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Post n°4 pubblicato il 02 Agosto 2012 da Il.giorno.In.Piu
Quella mattina si era svegliata così, la luce entrava dalle persiane semiaperte, la stanza sembrava avvolta dalla brezza del mare che agitato flagellava la costa, Michela si alzò, aveva dormito praticamente nuda, solo un paio di mutandine bianche, la notte era stata caldissima, si sentiva svogliata, stanca, avrebbe voluto scendere farsi un caffè prendere con se Lucky il Golden Retriver di due anni e iniziare a correre, in quel tratto la spiaggia era completamente libera, la casa adagiata tra piccole palme sorgeva in un complesso di altre quattro, l'uscita secondaria dava proprio sull'arenile. Si avviò alla finestra, prese una camicia bianca di Jack e la indossò, era di cotone leggero, sentirlo sulla pelle insieme al suo odore le fece provare una sensazione che adorava, chiuse gli occhi, si portò il braccio verso il volto, voleva sentirlo ancora di più, dov'era lui in quel momento? Forse in macchina, diretto lì, forse nel suo ufficio, forse chissà, si chiedeva se in quel momento la stesse pensando, si incupì, un momento di gelosia, che scacciò uscendo sul balcone, si stiracchiò mentre il sole le accarezzava il corpo, i seni si muovevano appena sotto la camicia lascinado intravedere la loro forma, guardando l'orizzonte si sentì un vuoto dentro, inspiegabile, improvviso, le lacrime fecero capolino, dal piano di sotto Lucky abbiò una volta e la coda iniziò a sbattare contro la porta dell'ingresso... Michela con il cuore in gola scese le scale, arrivando in soggiorno vide Jack che accarezzava il loro cane, alzando la testa i loro sguardi si incrociarono, "Ti piace proprio la mia camicia" "Mi piace sentirti addosso anche quando non ci sei" e l'abbracciò piano, lui le sollevò il viso e le sfiorò le labbra, "Non devi piangere", "Pensavo..." "Non pensare, pensavo a te". Si strinse ancora di più a lui per fargli sentire il suo corpo, lui l'accarezzava e la sfiorava con gesti delicati, si persero negli occhi. "Cambiati che andiamo" In un attimo entrambi avevano indossato pantaloncini e maglietta, uscirono a piedi nudi sulla sabbia tiepida, il sole non scottava, arrivarono ai primi segni delle onde, la montagna era lì di fronte a loro il suo profilo lussureggiante le donava un fascino speciale, iniziarono a correre, Michela si avvicinò a lui, ogni tanto le loro mani si sfioravano, arrivarono in un tratto di mare con alle spalle la pineta lì si fermarono, e dopo aver tolto i vestiti si tuffarano tra le onde, si guardarono, si sfioravano... era solo un momento, ma erano insieme... tutto il resto l'avevano dimenticato. |
Metterei il viso nell'incavo tra la tua spalla e il petto
mi perderei nel tuo odore...
nel profumo del tuo corpo...
nel tocco delle tue carezze e rimarrei così
mentre le mie mani sfiorando la tua mente
arriverebbero al centro del tuo piacere...
'Jack'
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In un tango mille emozioni,
il tuo corpo si lascia condurre dalle mie braccia,
ti stringo a me, mentre i passi diventano passione,
non smetti di perderti nei miei occhi,
un fuoco che brucia,
sento un brivido quando la musica diviene ritmo,
i nostri movimenti sussurrano per noi,
ti tocco,
la pelle vibra, i tuoi pensieri sussultano,
le mie labbra incrociano le tue,
la musica si spegne,
le mani intrecciate
e due cuori che parlano di...
noi.
'Tu'