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Il racconto di Peuw

Post n°195 pubblicato il 25 Luglio 2023 da nem_o
Foto di nem_o

Il racconto di Peuw,  Bambina Cambogiana

La genesi della  lettura di questo lavoro parte da un po' di mesi fa quando mi trovai alla presentazione del libro “Cambogia, quando il sorriso si spense” di Pier Giuseppe Pasero e Dany Ren.

Tale libro racconta le vicende di una bambina strappata alla famiglia durante il regime di Pol Pot , poi adottata in Piemonte e infine sposata, volle il caso,  a due passi da casa mia.

Tale bambina compare nelle ultime pagine de “Il racconto di Peuw,  Bambina Cambogiana (1975 – 1980)” e Dany Re, la sfortunata protagonista, lo ha ricordato nella presentazione del suo libro.

Ebbene, quella è stata la prima volta che ho sentito parlare del Racconto di Peuw.

Mi sono messo alla sua ricerca nell’usato perché penso sia fuori commercio da anni, era uscito infatti in Italia nel 1986.

Molyda Szymusiak è nata nel 1962 a Phnom Penh, capitale della Cambogia, in una famiglia dell’alta borghesia. Il padre è un alto funzionario, e la madre è imparentata con la famiglia reale. È la seconda di cinque figli.

Ha poco più di undici anni quando nell’aprile del 1975 i khmer rossi occupano la città e decidono di svuotarla di tutti gli abitanti.

Di li inizia il suo calvario che la porterà a perdere genitori, fratelli e famigliari.

La sua vita è tutto un crescendo di drammaticità e di atrocità. La storia della brutalità khmer è ora sotto gli occhi di tutti ma all’epoca era sconosciuta e troppo spesso minimizzata.

La descrizione innocente di una bambina perde man mano che si va avanti la sua innocenza e ben presto si tratta di lotta tra uomini ormai ridotti a animali per sopravvivere.

Ma Peuw non perde la sua umanità, resta essere umano sempre (numerosi i casi in cui si priva del poco cibo per darlo ai fratellini più piccoli)

In quel profondo pozzo di tenebre che è la Cambogia in quegli anni, Peuw riesce sempre a far trionfare l’amore.

Non so quanto la scrittura della sua famiglia adottiva abbia influenzato i contenuti del libro ma voglio pensare che Peuw sia sempre stata così. In tutti quei tremendi anni fino a quando non è finita in un campo profughi e poi espatriata in Francia.

L’Anna Frank cambogiana, come spesso viene definita, sopravvive e diventa testimone per i posteri.

Libro, anzi documento da leggere per chi vuole approfondire questa parte di storia Cambogiana.

 

 

 

 
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