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« Parte primaparte terza »

parte seconda

Post n°173 pubblicato il 22 Luglio 2010 da nem_o

L'incontro con Sorella Chiara (parte seconda)

Mancavano ancora due cose: la visita alla Santa Sede di Echmiadzin e la visita alla casa delle Sorelle di Madre Teresa.

Di buon mattino si era incamminato verso la fermata della marshrutka per Echmiadzin in compagnia di Martin, fotografo svedese conosciuto giusto una settimana prima in un cafè di Stepanakert, nel Karaback.

Un breve corsa, stavolta seduti comodamente, e il solito calore quasi insopportabile li accolse nella Santa Sede di Echmiadzin.

Oltre a loro tanti, troppi, turisti.

Era la prima volta che si trovava costretto a un tale bagno di folla.

Sin d’ora era sempre stato solo. O al massimo in due o tre viaggiatori.

Mai vagonate di variopinti turisti sul torpedone.

La solita parata di macchine fotografiche di ultimo modello e i soliti parapiglia di chi vuol fotografare tutto e subito. Martin, da vero professionista, in una simile occasione non tira neanche fuori la sua nikon.

Ormai si è lì e la messa della tradizione armena sembra interessante.

Ai due lati del celebrante uno stuolo di sacerdoti, almeno 20 per lato, intonano canti per rispondere al salmodiare del sacerdote all’altare. Sempre con le spalle rivolte ai fedeli e lo sguardo rivolto all’altare. Sembra una messa preconciliare, pensa tra se e se. Si, ma di quale concilio? Perché dal Concilio di Nicea in poi gli armeni hanno disertato praticamente tutti i Concili! Una messa pre-pre-conciliare insomma.

Sarebbe anche una buona occasione di raccoglimento mistico se non fosse per l’incessante via vai di turisti che spintonano per arrivare in prima fila per accaparrarsi l’inquadratura migliore.

Il coro dei sacerdoti, il coro femminile, il salmodiare del sacerdote che celebra la Messa, tutto si perde in una sorta di recita ad uso e consumo del pubblico non pagante.

Ad un certo punto, in ordinata fila i sacerdoti escono e si incamminano verso la residenza del Catolicos e al suono delle campane, lo scortano fino alla Chiesa.

Sua Santità Karekin II; Catolicos di tutti gli armeni impartisce benedizioni ai fedeli che si accalcano intorno a lui al suo passaggio.

Si rientra in Chiesa, ormai sono due ore e il caldo è forte e si respira a fatica.

Basta!

Il troppo è troppo.

Di corsa su un autobus in compagnia di una famiglia iraniana.

Ancora una volta si parla bene dell’Iran

Martin ci è stato, come quasi tutti quelli incontrati in questo viaggio.

 

 
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