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Post n°194 pubblicato il 01 Agosto 2022 da nem_o
Cuneo 25.05.2022 La cosa più triste e di cui serberò per sempre ricordo sarà il momento del pranzo. Se mai qualcuno vorrà capire cosa vuol dire silenzio assordante è a questo momento che dovrà riferirsi. Quattro persone che si odiano e che mangiano a testa basso dietro quattro monitor ai quattro lati dell’ufficio. Un leggero rumore di posate in sottofondo è l’unico suono che si sente. Insieme all’afrore aleggiante dei broccoletti di chi si fa scaldare il cibo e ne inonda conseguentemente l’ufficio. E poi il terrore che uno vanga a vedere cosa mangi dal momento che quello è l’’unico momento della giornata in cui si è soli con se stessi, soli con il proprio corpo che necessita nutrimento ma che qui dentro sembra quasi respingerlo. Anzi lo fa. Raramente riesco a finire di mangiare senza correre in bagno. L’odio provoca chiusura dello stomaco oltre che della mente. E se con la mente riesco a spaziare altrove, con lo stomaco non riesco. Tutto il dolore di questa piccola parte di mondo concentrata li dentro. E lo stronzo che esce è liberazione. Come se di li potesse uscire tutto il male che ci pervade Ora ho sforato la pausa pranzo e sento voci che aleggiano nell’ufficio: Brutta Puttana, Stronza e altri complimenti nati dall’amore che ci lega a quanto facciamo. Forse un giorno finirà. Forse no.
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