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REPORT ASSEMBLEA DEL 10 NOVEMBRE 2010

Post n°196 pubblicato il 12 Novembre 2010 da devofiom

L'altroieri si è svolta l'assemblea sindacale presso il saloncino della CGIL. Prima di riassumervi gli argomenti di cui si è discusso vogliamo ringraziare i colleghi che vi hanno partecipato e che l'hanno animata nel senso autentico della parola. L'ennesima conferma che le assemblee fuori dall'azienda favoriscono la libertà di espressione e quell'attivismo da parte dei colleghi che abbiamo sempre invocato.
Gli argomenti all'ODG sono stati affrontati tutti. Il primo, quello che ha maggiormente coinvolto la platea, è stato il caso dei PAR. E' maturata la consapevolezza che i dipendenti vantano un credito non indifferente nei confronti dell'azienda.  Ecco perché, secondo l'intervento di alcuni colleghi, l'azienda ha deciso di discuterne presso l'associazione datoriale di cui fa parte, Assolombarda. Opinione comune è risultata quella che l'azienda abbia inteso in questo modo affidare a mestieranti della contrattazione questa importante faccenda economica per spuntarla con un onere il più leggero possibile per l'azienda. Il mandato ricevuto dalla platea presente, approvato all'unanimità per alzata di mano, è stato però quello di non transigere e di tenere sempre in conto che, diversamente dalle altre negoziazioni, questa volta non si tratta di riuscire a strappare concessioni non dovute per legge, come ad esempio l'integrazione a suo tempo concordata in favore dei colleghi in cigo, ma di discutere le modalità di corresponsione di quello che ci è dovuto e per intero. Niente sconti insomma, considerando anche che l'azienda, comunque, alla fine, ne avrà ricavato un duplice beneficio: l'utile ricavato dai margini che quelle ore di permessi retribuiti gestiti come ore di lavoro hanno prodotto e la non corresponsione del dovuto ai colleghi che hanno lasciato l'azienda.
Ricordiamo che la questione delle 8 ore di PAR non corrisposte dall'azienda ai dipendenti venne fatta presente all'azienda 2 anni or sono dalla Fiom e dall'allora RSA, prima delle elezioni della rappresentanza sindacale. Responsabilmente, considerato il momento poco propizio, per così dire, dell'azienda in quel periodo, comunicammo la nostra disponibilità a congelare la questione rinviandola a tempi migliori.
Si è discusso poi della contrattazione di secondo livello. Come sapete l'azienda ci ha sempre categoricamente negato l'abolizione dell'assorbimento del superminimo ma si è resa disponibile a discutere di premi di risultato per il 2011. Su questo tema da vari giorni siamo in contatto con i colleghi della RSU di Milano con i quali stiamo lavorando sull'ipotesi di un unico accordo per tutta l'azienda, obbiettivo a cui teniamo molto. Abbiamo già fatto pervenire all'azienda alcune bozze su cui ragionare per fissare i termini puramente matematici ed economici. Abbiamo chiarito in assemblea che si tratta di un premio che non sostituisce il bonus relativo alla parte variabile della retribuzione, quello della "formuletta" degli obbiettivi per intenderci, ma di un plus che si aggiunge, calcolato su parametri quali il raggiungimento di predeterminati valori tra cui l'ebit, e/o il fatturato, magari altri che però siano indipendenti dai tempi di allocazione, dal giudizio del responsabile... In sostanza se l'azienda va bene viene usufruito da tutti i dipendenti. Gli addetti ai lavori parlano di profit sharing o condivisione degli utili. E' una terminologia che produce il suo effetto e induce a farci ritenere di essere tutti dei piccoli azionisti! Se vi saranno utili ciascuno avrà la sua piccola fetta! Attenti però... Come qualcuno in assemblea ha fatto giustamente notare, gol è quando arbitro fischia (!), e condivisione degli utili si ha quando utili ci sono! Più ce n'è, più la fetta è grande. Dunque profit sharing si attua già dal primo euro di utile dopo le tasse! In percentuale varrebbe a dire dal 3 e qualche decimo %.
Sintetizzando possiamo dire che vi è stato scarso entusiasmo sull'argomento da parte degli astanti per i seguenti motivi: 1) poca fiducia che l'azienda sia disposta ad una parametrizzazione ipoteticamente favorevole per i dipendenti, sia sulle soglie che sul budget dedicato 2) benefici oltre che incerti lontani nel tempo (se ne godrebbe nel 2012...) 3) realtà che vedrebbe i dipendenti affrontare il 2011 (dopo una netta ripresa ed un buon 2010 grazie anche e soprattutto al nostro lavoro ed ai sacrifici gravati sulle nostre spalle), senza alcuna gratifica aggiuntiva tangibile, reale, vera e immediata. 4) non piace che la questione venga discussa nello stesso giorno, nello stesso luogo e sotto l'egida dell'aquila di Assolombarda, contestualmente ai Par... 5) il sospetto che dal "cesto" del variabile venga spostata una parte del budget per il PdR come in una sorta di moltiplicazione di bonus fittizia... un trucco di prestidigitazione da cui non si ha voglia di essere ingannati.
Del GPTW si è discusso poco in termini di tempo, ma le sentenze sono state di un certo peso, sia sulla posizione in classifica che sull'imperdonabile mancanza di trasparenza. Alcuni hanno riferito di aver già risposto al nuovo GPTW, altri hanno dichiarato che non l'avrebbero fatto questa volta, dal momento che l'azienda ha dimostrato di non considerarlo un processo importante cui dedicarsi, altri ancora hanno obbiettato che invece va fatto proprio per comunicare e riconfermare, non bene all'azienda ma alla Francia, le difficoltà che viviamo.
La casa madre, aggiungiamo, deve conoscere la nostra realtà e disporsi al ripristino di un clima sereno tra i dipendenti, dando la massima priorità alla remunerazione! Buoi malnutriti areranno male i campi ed il raccolto sarà inevitabilmente scarso........... Possibile che tale metafora sia così difficile da comprendere?????????
Non ce ne voglia l'AD per questo post in prossimità dell'importante incontro del 15 dicembre a Milano. Lo prenda per quello che è e che vuole essere, ovvero il report di un'assemblea sindacale che ha registrato l'espressione disillusa di dipendenti che hanno dato molto all'azienda per sua stessa ammissione. Si disponga, l'azienda, come meglio sa fare, a recuperare il rapporto con i suoi lavoratori. Abbiamo patito gli effetti di una crisi da cui questo management ha saputo tirarci fuori nell'incredulità dei tanti che davano l'azienda per spacciata. Si ripeta con questa nuova sfida, riconquistando la fiducia dei suoi dipendenti. Se vuole farlo sa bene in quale direzione andare.

RSU - ROMA

 
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