Creato da aida.bologna il 15/11/2007
blog in difesa degli animali
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URGENTE CANILE MIRABELLO
AL CANILE DI MIRABELLO SANNITICO (CAMPOBASSO) CI SONO 500 CANI CHE STANNO LETTERALMENTE MORENDO DI FAME E DI STENTI E CHIEDONO DISPERATAMENTE IL VOSTRO AIUTO.
Per la quasi totale assenza di fondi comunali, i gestori del canile di Mirabello (che sono solo 2, la signora Maria Rosaria e la figlia) cercano di dar da mangiare e accudire i 500 cani. Nonostante il loro impegno continuo e l'affetto verso questi poveri animali, non riescono a prendersi cura degli spazi e della salute dei cani come vorrebbero per l'enorme mole di lavoro. La situazione è disperata, Troppi sono i cani con dermatiti, al buio e in mezzo a sporco e umido, in gabbie fatiscenti. Ma la cosa più grave è che questi poveri animali mangiano una volta ogni tre giorni se va fatta bene !
PER CHIEDERE CHE IL COMUNE DI CAMPOBASSO E LE ALTRE ISTITUZIONI DELLA REGIONE MOLISE PROVVEDANO IMMEDIATAMENTE A PAGARE QUANTO DOVUTO, COME RICHIESTO DALLA LEGGE.
FIRMATE QUI: http://firmiamo.it/aiutiamoicanidimirabellosannitico
GUARDA LE IMMAGINI DEL CANILE:
IMPORTANTE
EMERGENZA !
CHIEDIAMO POCHI MINUTI DEL VOSTRO TEMPO PER EVITARE CHE 2 MUCCHE TENUTE PRIGIONIERE IN UNA STALLA FINISCANO NELLE TORTURE DI UN MATTATOIO !
Come un cane o un gatto questi animali provano sensazioni ed emozioni !!
Le mucche sono di proprietà di un anziano che abita in località Bucchianico, provincia di Chieti. Le povere mucche sono chiuse in una stalla da 3 anni, al buio, legate ad una catena lunga 80 cm. Il vecchietto se ne vuole liberare ma chiede 1900 euro a mucca. Non le vende per guadagnarci per poi ricomprarne altre, ma perchè se ne vuole liberare definitivamente, per questo potrebbero essere salvate, ma la cifra è davvero esorbitante.
Guardate che occhioni tristi !
Samantha della Lav Abruzzo è riuscita a trovare una sistemazione presso la collina degli animali, un posto incantevole dove potrebbero finalmente essere libere di pascolare. Chiediamo l'aiuto di tutto affinchè si possano salvare ! Bisogna fare in fretta perchè il vecchietto potrebbe vendere ad altri le mucche !
E' partita la colletta. Dobbiamo davvero impegnarci tutti !
della Lav di Chieti e' :
IT56 U076 0115 5000 0000 0157 669
DEVIL NON DEVE ESSERE ABBATTUTO
URGENTE !!
Avrete certamente tutti sentito la notizia dell'uomo morto sbranato da un cane rottweiler in provincia di Chieti. La vittima, Gabriele Ferri lavorava nel coloroficio di proprietà di Rinaldo Di Donato, titolare della villa dove Ferri era solito fare anche giardinaggio.
Il proprietario del cane "Devil" ha chiesto che l'animale venga abbattuto. Sull'aggressione la procura di Chieti ha avviato un'inchiesta per accertare eventuali responsabilità. Dopo la tragedia, Devil è stato trasferito al canile di Bucchianico (Chieti).
L'intenzione della Asl era quella di abbatterlo immediatamante senza nemmeno attendere la delibera del sindaco ma solo in base al consenso dei proprietari. Dobbiamo ricordare alla Asl che la legge impedisce a chiunque di disporre del proprio cane al punto da farlo abbattere e che il veterinario che si prestasse a farlo sarebbe denunciato ai sensi della legge 189 per SOPPRESSIONE IMMOTIVATA DI ANIMALE. Inoltre, sia per la legge nazionale che per quella regionale sul randagismo, delibera o meno del sindaco, un animale d'affezione può essere soppresso solo se di comprovata pericolosità. Per provare la pericolosità l'unico modo è mettere il cane sotto pratica di morsicatura cioò sotto stretta osservazione per 10 giorni, come previsto anche dal regolamento di Polizia veterinaria per gli animali morsicatori o presunti tali.
La lav Abruzzo, attraverso l'ufficio legale nazionale ha inviato la diffida a tutte le autorità coinvolte contro una eventuale delibera o decisione di abbattere Devil e ha ottenuto che il regolamento venga rispettato ma in questi dieci giorni dobbiamo insistere affinchè vengano verificate le eventuali responsabilità da parte dei proprietari di Devil che potrebbero essere accusati di omicidio colposo.
Facciamo adesso sentire tutta la pressione sul comune di S. Giovanni Teatino e sulla ASL di Chieti, chiediamo giustizia anche per evitare che si arrivi ad un nuovo periodo di terrore come quello accompagnato dalle varie ordinanze Storace - Turco, liste di cani pericolosi, abbandoni di massa etc.
MEGLIO NON MANGIARE CARNE
Le proteine animali aumentano il rischio di infertilita' femminile
Uno studio su 18.500 donne, seguite per 8 anni, ha sollevato questo problema.
Le donne che consumano proteine animali mettono a repentaglio la propria fertilità. Questo risulterebbe da uno studio prospettico condotto dai ricercatori della Harvard School of Public Health di Boston su circa 18.500 donne, seguite per un periodo di 8 anni (Nurses' Health Study II).
Le donne con il più elevato consumo di proteine animali hanno evidenziato un rischio più elevato di circa il 40% di infertilità ovulatoria, quando confrontate con le donne con i più bassi consumi. Per contro, le donne con il più elevato consumo di proteine vegetali hanno evidenziato un rischio del 22% inferiore di infertilità, quando confrontate con le donne con i più bassi consumi.
Inoltre, assumere il 5% delle calorie totali della dieta sotto forma di proteine vegetali piuttosto che animali è in grado di dimezzare il rischio di infertilità. Gli autori quindi concludono che rimpiazzare fonti di proteine animali con fonti vegetali è in grado di ridurre il rischio di infertilità ovulatoria.
Fonte:
Chavarro JE, Rich-Edwards JW, Rosner BA, Willett WC. Protein intake and ovulatory infertility., Am J Obstet Gynecol. 2008 Feb;198(2):210.e1-7.
L'importanza di diventare vegetariani
Ciò che il vertice Fao ha 'dimenticato' di discutere e' il cuore del problema della fame nel mondo, che non è solo legato ai costi di produzione e distribuzione dei cibi, ma soprattutto alle abitudini alimentari della popolazione del pianeta.
Occorre una rivoluzione nell'alimentazione dei Paesi ricchi per dare il via concretamente e subito ad una soluzione della tragedia dei Paesi poveri, dove si soffre la fame, noi siamo alle prese con il problema opposto.
Aumenta l'obesita' tra i nostri figli, le nostre adolescenti anoressiche usano il troppo cibo come ricatto e se ne privano fino a lasciarsi morire, la nostra dieta opulenta ci fa ammalare sempre di piu'.
Proprio su questi temi si riuniranno a Venezia a settembre alcuni fra i maggiori esperti per la Quarta Conferenza Mondiale sul Futuro della Scienza: 'Food and Water for Life'.
Io penso che l'ingiustizia alimentare sia una delle peggiori iniquita' dei nostri tempi: una questione di civiltà e di cultura che ci riguarda tutti da vicino.
C'e' un comportamento individuale responsabile, infatti, che può contribuire ad equilibrare questi due drammatici estremi ed e' la riduzione del consumo di carne.
Umberto Veronesi (La Repubblica, 6 giugno 2008)
collettivo animalista
LIBERAZIONE ANIMALE
Lo specismo è la forma di razzismo più crudele e ignobile, nonostante sia la più universalmente accettata dagli uomini.
Questo è ben spiegato dalla teoria della vicinanza: tanti, quasi tutti, sono molto più colpiti e spaventati dal fatto che il proprio vicino di casa abbia l’influenza che dai massacri in Ruanda. Perchè le probabilità che dopo tocchi a loro sono altissime. E fa più sensazione per un milanese un incidente che accade a Milano che uno che avviene a Lecce e viceversa, perchè loro avrebbero potuto più probabilmente essere li. (Accidenti, pensare che ci passo tutti i giorni!) E tutti sono molto più colpiti da un fatto che accade in Italia che da uno che accade in Cina.
Se in Cina cade un aereo e ci sono 200 morti troverete un trafiletto sul giornale.
Se a Milano cade un Cessna con 2 persone a bordo, questo fatto occuperà per giorni le prime pagine di tutti i giornali.
PERCHÉ É VICINO.
Se accade qualcosa a una persona di un altro colore o di un’altra religione la gente NON SI PREOCCUPA più di tanto e quindi NON SE NE PREOCCUPA PIÚ DI TANTO. ( Che sono due cose diverse che si toccano)
Il pensiero è “a me non poteva accadere, io sono fatto in un modo diverso” Figuriamoci quindi, se questo è il modo corrente di vedere le cose, se persone senza morale, cioé la maggioranza della gente, si possono preoccupare per una mucca appesa a un gancio a testa in giù a un gancio da macello, squartata mentre è ancora viva! Loro non hanno mica le corna! (forse?)
E come possono preoccuparsi del fatto che un beagle venga picchiato in uno stabulario di vivisezione, prima di essere sottoposto ad ogni tipo di tortura, inutile per giunta.
Il loro figlioletto non ha mica le orecchie lunghe, nè abbaia. Ma potrebbe avere l’influenza, e quindi questo è ben più preoccupante.
CHI AMA GLI ANIMALI NON LI MANGIA
Chi ama gli animali non li mangia.tratto dal libro "Diventa vegan in 10 mosse", Ed. Sonda, 2005. Per gentile concessione dell'editore)
Ho scelto di vivere vegan perché esserlo senza far niente era troppo annichilente.
Per non essere complice o mandante.
Per portarmi comunque dentro il dolore ma non la colpa di esso.
Per poter, quando possibile, alleviare il dolore di altri.
Perché è bello suonare nell’orchestra dell’ecosistema.
Perché in cima alla montagna ho trovato quello che già avevo ma non capivo o vivevo.
Ho scelto di vivere vegan perché volevo scendere più nel profondo, salire più in alto, correre più forte e amare in maniera più intensa.
E’ uno splendido cammino d’avventura e scoperta, una melodia di passione che trasforma il dolore in azione, un disegno di vita che mi sono tatuato all’interno, cancellando insicurezza, indecisione e paura.
Ecco 5 motivi buoni motivi per diventare vegan
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VACCHE GRASSE, BAMBINI MAGRI, FORESTE DISBOSCATE
Post n°102 pubblicato il 13 Aprile 2008 da aida.bologna
non è un problema causato dalla mancanza di cibo prodotto, ma da una sua distribuzione non omogenea e soprattutto dagli sprechi enormi: 36 dei 40 paesi più poveri del mondo esportano cibo verso gli USA e l’Europa. L’Etiopia, anche durante la sua peggiore carestia, produceva semi oleosi che esportava per il consumo animale. Il Brasile conta 16 milioni di persone malnutrite. Ed esporta 16 milioni di tonnellate di soia per mangimi animali - 1000 kg di soia l’anno per ogni individuo malnutrito! (Fonte: Database FAO 2001) La Colombia dispone di 45 milioni di ettari coltivabili: solo 5 milioni sono coltivati per produrre cibo per la popolazione, 40 milioni sono latifondi lasciati a pascolo per la produzione di carne. In Messico, milioni di persone soffrono di denutrizione cronica. Nel 1960, il bestiame consumava il 5% dei cereali prodotti. Nel 2003, il 45%. Allo stesso modo, per l’Egitto si è passati dal 3% a 31%, per la Cina dall’8% al 28%. (Fonte: Unimondo) Abbiamo visto che nel mondo una gran parte dei vegetali prodotti non va a nutrire gli umani, ma gli animali, anche in quei paesi in cui la morte per fame è all’ordine del giorno. Si potrebbe pensare “D’accordo,produciamo mangimi anziché vegetali per noi, però poi l’animale produce carne, latte,uova, quindi quello che ha mangiato ce lo restituisce. Giusto?” No! Sbagliato! Perché l’animale, considerato come macchina che trasforma risorse vegetali in animali, è completamente inefficiente. È definito l’indice di conversione come la quantità di kg di vegetali necessari a far aumentare il peso dell’animale di un kg: Animale Kg di vegetali Kg di vegetali per un kg di carne per crescere di un kg (contando 35-40% di scarti)
VITELLO 13 18 BUE 11 15 AGNELLO 24 33 POLLO 3 4 Se facciamo un confronto con le proteine, anziché col peso dei vegetali, i risultati sono simili: per produrre un kg di proteine animali servono 16 kg di proteine vegetali! Una vera fabbrica di proteine alla rovescia. Qual è l’impatto sociale di questo spreco, la sua ripercussione sui popoli dei paesi più poveri? L’economista Frances Moore Lappé, ha calcolato che in un anno, nei soli Stati Uniti, sono state prodotte 145 milioni di tonnellate di cereali e soia. Per contro, sono stati ricavati 21 miloni di tonnellate di carne, latte, uova. Facendo la differenza, si ottengono 124 milioni di tonnellate di cibo sprecato: questo cibo, avrebbe assicurato un pasto completo al giorno a tutti gli abitanti della Terra! Con il solo spreco degli USA. (Fonte: Frances Moore Lappé, “Diet for a small planet”, New York, Ballantine Books, 1982, pp.69-71) Se consideriamo le proteine anziché le calorie: un ettaro di terra destinata ad allevamento bovino produce in un anno 66 kg di proteine. Destinando lo stesso terreno alla coltivazione della soia otterremmo nello stesso tempo 1848 kg di proteine, cioè 28 volte di più. (Fonte: J. Andrè, Sette miliardi di vegetariani, Giannone Ed.) LATERRA, LA PRODUZIONE I 2/3 delle terre fertili del pianeta sono usati per coltivare cereali e legumi per animali. (Fonte: FAO e USA Agency for International Development) Il 77% dei cereali in Europa è destinato non al consumo umano, ma ai mangimi per animali. Negli USA, l’87%. Nei paesi più poveri, solo il 18%. Su scala mondiale, il 90% della soia e la metà dei cereali prodotti globalmente sono destinati a nutrire gli animali anziché gli esseri umani. L’Europa è in grado di produrre abbastanza vegetali da nutrire tutti i suoi abitanti, ma non i suoi animali. Solo il 20% delle proteine vegetali destinati agli animali d’allevamento proviene dall’interno, il resto viene importato dai paesi del sud del mondo, impoverendoli ulteriormente, e sfruttando le loro risorse ambientali. (Fonte: Commissione Europea) Se tutti, sulla Terra, adottassero un modello di consumo come quello oggi imperante nei paesi occidentali, il pianeta non potrebbe reggere, servirebbero almeno due volte e mezza le terre emerse oggi esistenti. Viceversa, se tutti seguissero il modello alimentare degli indiani, potremmo nutrire 11 miliardi di persone (contro i 6 miliardi attualmente esistenti). INQUINAMENTO I prodotti chimici comprendono fertilizzanti, pesticidi (che uccidono gli insetti Non si tratta però di un problema legato all’agricoltura in sé e per sé, ma all’agricoltura finalizzata all’allevamento di animali: per quanto riguarda gli erbicidi, ad esempio, è indicativo il fatto che l’80% di quelli usati negli USA viene utilizzato nei campi di mais e di soia destinati all’alimentazione degli animali. Il massiccio uso di fertilizzanti è dovuto soprattutto alla pratica della monocoltura, che risulta conveniente in quanto consente una industrializzazione spinta: vengono standardizzate le tipologie di intervento, i macchinari agricoli, le competenze e i tempi di lavoro. Se anziché alla monocoltura i suoli fossero destinati a coltivazioni a rotazione per uso diretto umano, non sarebbero necessari prodotti chimici, perché il suolo rimarrebbe fertile. In Italia gli animali d’allevamento producono annualmente circa 19 milioni di tonnellate di deiezioni a scarso contenuto organico, che non possono essere usate come fertilizzante. Contengono prodotti chimici (farmaci, fertilizzanti) di cui gli animali sono imbottiti. Calcolando il carico equivalente, ovvero trasformando il numero di animali in quello equivalente di popolazione umana che produrrebbe lo stesso livello di inquinamento da deiezioni, in totale, in Italia, gli animali equivalgono ad una popolazione aggiuntiva di 137 milioni di cittadini, cioè più del doppio del totale della popolazione. (Fonte: “Le fabbriche degli animali”, E. Moriconi, Ed. Cosmopolis, 2001) Le deiezioni provenienti dagli allevamenti intensivi USA inquinano l’acqua più di tutte le altre fonti industriali raggruppate. (Fonte: Environmental Protection Agency 1996) Lo spandimento delle deiezioni animali è strettamente collegato alla “zona morta” di 7.000 miglia quadrate nel Golfo del Messico, che non contiene più vita acquatica (Fonte: Howlett, Debbie “Lakes of Animal Waste Pose Environmental Risk”, USA Today, 30 Dec. 1997, p. A7.) Il 16% del metano immesso nell’atmosfera, una delle cause dell’effetto serra, viene emesso dagli animali d’allevamento. (Fonte: World Watch Institute, “State of the World 2004”, p. 74) L’ABBATTIMENTO DELLE FORESTE Le foreste pluviali non vengono abbattute per predarne il legname: questa è E il ritmo di disboscamento è in continua crescita. ALLEVAMENTO INTENSIVO SIGNIFICA -animali in numero altissimo in piccoli spazi, e conseguentemente, come per gli allevamenti di animali terrestri, largo uso di antibiotici e altri farmaci atti a prevenire malattie di vario tipo (cui gli animali vanno più soggetti per la vita del tutto innaturale cui sono costretti) per evitare epidemie devastanti; - uso di erbicidi per controllare la crescita della vegetazione acquatica; - uso di disinfettanti; - produzione di grandi quantità di deiezioni; --> tutte queste sostanze vengono scaricate nelle acque costiere, insieme agli scarti dei mangimi, inquinando irrimediabilmente le acque; - saccheggio delle già scarse risorse ittiche naturali per fornire cibo ai pesci carnivori allevati: per 10 kg di spigole d’allevamento serve un quintale di sardine catturate in mare! CONCLUSIONI: ABBIAMO IL POTERE DI CAMBIARE!: Qual è la soluzione a questo sfacelo? Una sola: cambiare le nostre scelte alimentari diminuendo il consumo di cibi di origine animale. Non vi è altro modo, perché lo spreco e il conseguente impatto ambientale e sociale è insito nella trasformazione vegetale-animale. Non si tratta di cambiare i metodi di coltivazione o allevamento: fintantoché il consumo di alimenti animali continuerà ad essere così elevato (e, nel mondo, sta aumentando, perché i paesi in via di sviluppo stanno aumentando la loro richiesta di carne) non vi è possibilità d’uscita. Più che potete. Poco è meglio di nulla, ma più alta sarà la diminuzione del consumo di carne, latte e uova - fino anche al 100%, se decidete di farlo -, maggiori saranno i benefici: per il pianeta, per i popoli affamati, ma anche, egoisticamente, per la vostra salute. Abbiamo un potere immenso nelle nostre mani: non servono leggi, non servono le decisioni dei potenti, la decisione sull’alimentazione da seguire spetta solo a noi. È un grande potere, e quindi anche una grande responsabilità. Per info: http://www.saicosamangi.info/allevamenti/sociale/index.html
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IO L'HO VISTO
DA PRONTOFIDO, UNA GRANDE IDEA CONTRO L’ABBANDONO DEGLI ANIMALI IN AUTOSTRADA!
AUTOGRILL E POLIZIA STRADALE PARTNER DELL’INIZIATIVA.
Se viaggi in autostrada e vedi un animale abbandonato adesso finalmente puoi fare qualcosa anche tu fermandoti alla prima area di sosta e inviando un sms al numero
334 1051030 di “IO L’HO VISTO”
(SOLO PER AVVISTAMENTI IN AUTOSTRADA!)
Il tuo sms sarà pubblicato sul sito http://www.prontofido.net/ e da qui inoltrato alla sede più vicina della Polizia Stradale che attiverà le necessarie operazioni di emergenza ed interesserà le strutture preposte al recupero del cane.
Ricordati di specificare la località, la direzione di marcia e l’ora dell’avvistamento.
Il comunicato per intero:
sezione: Rassegna stampa oppure
http://www.prontofido.net/
cosmesi biologica
Nel settore della cosmesi biologica non esiste ancora una norma di riferimento condivisa a livello mondiale ed europeo; per questo motivo alcuni prodotti vantano caratteristiche poco chiare e non verificate, oltre a richiamarsi a un concetto generico di cosmesi "naturale" . Per contribuire a fare chiarezza nel settore, AIAB e ICEA, in collaborazione con un gruppo di produttori, hanno avviato un percorso di regolamentazione conclusosi con l'approvazione del Disciplinare per i cosmetici bio-ecologici.
Al gruppo iniziale si sono uniti autorevoli esponenti del mondo accademico e scientifico (Scuola di cosmetologia dell’Università di Ferrara, Dipartimento di Farmacologia dell’Università di Bologna), attorno ad un tavolo tecnico coordinato da AIAB.
Il disciplinare ha il merito di essere condiviso da tutte le parti coinvolte: rappresentanti dei settori della produzione, della commercializzazione, del mondo scientifico e, fatto importante, i rappresentanti dei consumatori.
Esso prende a riferimento lavori referenziati di altri Paesi Europei, e viene sottoposto periodicamente a revisioni e miglioramenti, con l'obiettivo di tracciare le regole di orientamento per il settore e dare una più chiara visione del cosmetico che è stato definito "BIO-ECOLOGICO”.
I cosmetici bioecologici che ICEA certifica sulla base del Disciplinare AIAB, soddisfano le aspettative dei consumatori di un prodotto salubre, sicuro e a basso impatto ambientale, fornendo una informazione trasparente e completa di Eco-Bio-Cosmesi.
Il cosmetico Bio Ecologico AIAB, Certificato da ICEA, è un prodotto ottenuto:
- rispettando una lista di sostanze vietate;
- senza l' impiego di OGM;
- senza ricorrere alla sperimentazione sugli animali;
- senza l'uso di radiazioni ionizzanti;
- impiegando prodotti agricoli e zootecnici primari da agricoltura biologica certificati in tutti i casi in cui sono disponibili.
Ruminaci sopra...
Chew on this (clicca sul titolo qui di fianco)
Ovvero: ruminaci sopra... Il filmato e' in inglese, ma le immagini superano ogni barriera linguistica. Dategli un'occhiata...
Hamburger?!!
Viaggio al centro dell'hamburger (clicca sul titolo qui di fianco)
Breve servizio mandato in onda dalla RAI (7 minuti) in cui viene spiegato l'impatto sull'ambiente, sulla società e sulla nostra salute del consumo di carne.
VIVI E VEGETI, “LE NUOVE LINEE GUIDA DELL’ ALIMENTAZIONE VEGETARIANA”
L'alimentazione basata su cibi vegetali (plant-based diet) si sta sempre di più rivelando una valida alternativa alla dieta occidentale (meat-based diet), responsabile delle principali malattie che affliggono le società ricche. Durante l'incontro saranno passati in rassegna i più rilevanti aspetti dell'alimentazione vegetariana (composizione, adeguatezza nutrizionale) e la sua influenza sullo stato di salute.
Autorevoli studi epidemiologici e clinici hanno dimostrato che i vegetariani, la cui alimentazione è basata su cereali, legumi, frutta, verdura e oli vegetali, hanno una minore mortalità per malattie cardiovascolari e tumori, nonché una maggiore resistenza alle infezioni. La scelta vegetariana protegge la nostra salute ed evita sofferenze agli animali. Le ricorrenti crisi sanitarie dimostrano l’insostenibilità delle “fabbriche animali” sia per gli animali stessi che per la salute dei consumatori. Ognuno di noi può scegliere di aspettare la prossima emergenza sanitaria, oppure decidere per una sana e sicura alimentazione vegetariana.
Elenco dei pronto soccorso veterinari
Clinica veterinaria 4 zampe,
Via A. Gramsci 6/A - BIBBIANO (RE) Tel. 0522.88.34.80
Clinica veterinaria Avoni Ivano,
Via Emilia Levante 2/A - BOLOGNA (BO) Tel. 051.23.07.09
Clinica veterinaria cucchi,
Via Agnini 10 - CARPI (MO) Tel. 059.68.69.67
Clinica veterinaria estense,
Via Pianelle 31 - FERRARA (FE) Tel. 0532.72.00.33
Clinica veterinaria l'arca,
C.so Isonzo 99/A - FERRARA (FE) Tel. 0532.20.09.53
Clinica veterinaria privata Giardini Margherita,
Via Murri 10/A - BOLOGNA Tel. 051.39.22.90
Clinica veterinaria privata Parco Reno,
Via Ronzani 7/25 - CASALECCHIO DI RENO (BO) Tel.051.59.27.30
Clinica veterinaria privata Semprini Giovanni,
Via Montenero 24/a - BOLOGNA (BO) Tel. 051.64.91.706
Privata,
Via Beati 31 - PIACENZA (PC) Tel. 0523.57.98.37
S.Francesco,
Via P.Giordani S.Nicolò 71 - ROTTOFRENO (PC) Tel. 0523.76.20.27
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Crudeltà Iams
"Ask the experimenters why they experiment on animals, and the answer is: 'Because the animals are like us.' Ask the experimenters why it is morally OK to experiment on animals, and the answer is: 'Because the animals are not like us.' Animal experimentation rests on a logical contradiction."
-Professor Charles R. Magel
!!!
Quella dei circhi con animali è un’attività obsoleta che riesce a sopravvivere soltanto grazie ai cospicui finanziamenti pubblici e che registra un crollo verticale del pubblico pagante.
Lo spettacolo è basato su una continua violenza perpetrata agli animali: dalle condizioni di detenzione, spazi ristretti, catene e gabbie, al trasporto in carrozzoni/contenitori, per finire con l’addestramento, spesso coadiuvato con bastoni, fruste, finalizzato a soggiogare l’animale alla volontà dell’uomo e costringerlo a ripetere ridicoli ed innaturali esercizi. E’ difficile dire con precisione quanti animali siano attualmente prigionieri dei circhi perché manca un’anagrafe ed è impossibile eseguire un censimento serio, vista l’abitudine dei circensi di scambiarsi gli animali e parcheggiarli, a volte, in zoo o strutture fisse. Si stima comunque che in Italia siano almeno un migliaio gli animali costretti a questa vita, in molti casi si tratta di animali così detti “pericolosi”, tenuti legalmente prigionieri grazie ad una modifica “pro-circo” della legge che ne aveva vietato la detenzione. Così bisonti, ippotami, elefanti, tigri, leoni, orsi, coccodrilli e tanti altri, abbruttiti dalle allucinanti condizioni di detenzione, attraversano la nostra Penisola e costituiscono anche un rischio per la popolazione, come dimostrano le decine di incidenti occorsi negli ultimi anni e riportati nel dossier LAV.
Leggi il dossier LAV
http://www.infolav.org/allegati/2/3904_Dossier_Circo.pdf
Parola di Veronesi
"Gli animali vanno rispettati e non uccisi per poi mangiarli. [...] Si tratta di una scelta che ho fatto molto tempo fa, perché sono fermamente convinto che gli uomini non abbiano diritto di provocare la sofferenza e la morte degli altri esseri viventi." [23 ottobre 2002]
"La carne non è indispensabile alla nostra alimentazione, nemmeno durante lo svezzamento: le proteine necessarie al nostro organismo, oltre che nella carne e nei cibi di origine animale, si trovano anche in molti vegetali, come i legumi. E' dunque possibile trarre dal mondo vegetale una dieta ricca e variata capace di fornirci vitamine, proteine, zuccheri e grassi vegetali in modo completo e calibrato. [...] Esistono poi prove scientifiche che questi alimenti, se consumati in quantità sufficiente, permettono anche di evitare alcune carenze e rinforzano la resistenza contro le malattie infettive. I vegetariani, in genere, hanno non soltanto una vita più lunga dei carnivori, ma evitano malattie croniche invalidanti." [Corriere della Sera on-line, 2-7-2004]
Numeri da un pianeta in crisi
le persone che potrebbero essere nutrite con grano e soia destinati ai bovini.
20%:
la quota di grano coltivato per nutrire persone.
38%:
la quota coltivata per nutrire bestiame nel mondo.
9 milioni di acri:
il terreno destinato alla coltivazione di vegetali, frutta e semi.
56 milioni di acri:
il terreno destinato alla coltivazione del fieno destinato a nutrire gli animali da allevamento.
260 milioni:
acri di foresta distrutta per fare spazio a pascoli.
40 mila:
i bambini che muoiono di fame ogni giorno.
10 mila:
i chili di patate che si ottengono da 1 acro di terra.
63:
i chili di manzo che si ottengono da 1 acro di terra.
5000 le tonnelate:
di antibiotici impiegate negli allevamenti europei. Di cui 1.500 per favorire la crescita degli animali.
1000:
animali estinti ogni anno a causa della distruzione delle foreste pluviali.
3 dollari:
costo di un chilo di proteine presenti nel frumento.
31 dollari:
costo di un chilo di proteine animali.
260 anni:
durata delle riserve se tutti fossero vegetariani.
13 anni:
durata delle riserve petrolifere mondiali se tutti gli esseri umani fossero carnivori
500 mila chili al secondo:
produzione di escrementi da parte di tutti gli animali d'allevamento negli Usa.
120 milioni di chili:
i rifiuti tossici prodotti ogni giorno dagli allevamenti di polli negli Usa.
17 miliardi:
i dollari spesi ogni anno per dare da mangiare agli animali nella sola Europa.
Parte anche in Italia la nuova campagna-parodia mondiale contro i test cosmetici su animali.
Il detersivo più amato dagli italiani nasconde un piccolo sporco segreto. E la PeTA (People for the Ethical Treatment of Animals) lo ha svelato nel primo annuncio pubblicitario del suo genere per condannare i test cosmetici sugli animali da parte della Procter&Gamble.
La nuova campagna è stata lanciata anche in Italia dalla PeTA nel corso di una conferenza stampa alla quale hanno partecipato la newyorkese "Lady Bunny", star internazionale di cabaret e night clubs e Dan Mathews, Direttore Campagne Mondiali della PeTA.
La campagna apre una nuova frontiera nel mondo del boicottaggio. In passato venivano colpite direttamente le aziende, oggi invece la PeTA attacca i singoli prodotti sperimentati su animali, con pubblicità-parodie basate sulle stesse strategie di marketing delle aziende, per raggiungere così lo stesso target a cui è rivolta la vera pubblicità del prodotto.
Migliaia di animali soffrono e muoiono nei laboratori della Procter&Gamble durante test che non sono richiesti dalla legge. I ricercatori immettono sostanze chimiche negli occhi degli animali, li costringono ad inspirare e deglutire dosi massicce di composti chimici e spalmano il loro pelo o la loro pelle di sostanze irritanti. Oltre 550 industrie garantiscono la sicurezza dei loro consumatori usando metodi più accurati e, soprattutto, non utilizzando animali per i loro test".
Alla nuova campagna mondiale della PeTA il Wall Street Journal ha dedicato recentemente un ampio servizio.
Inviato da: diletta.castelli
il 23/10/2016 alle 15:55
Inviato da: simoveganblu
il 17/10/2008 alle 16:40
Inviato da: VeGgiePriDe
il 04/09/2008 alle 11:01
Inviato da: kenshio
il 03/09/2008 alle 13:10
Inviato da: VeGgiePriDe
il 03/09/2008 alle 10:16