Corri Forrest Corri!
Mamma diceva sempre che dalle scarpe di una persona si capiscono tante cose, dove va, cosa fa, dove è stata.
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Post n°29 pubblicato il 30 Dicembre 2006 da Die972
Tanto a star fermo non ci riesco. L’altro ieri è stata una giornata fantastica, vissuta a 360°, ricca di cose belle, suggestioni, momenti veri. Tutto è iniziato con la periodica uscita organizzata dall’Orobie Fans Club. A parte l’orribile inglesismo (ma perchè sempre sto inglese ovunque!) il gruppetto, circa una quindicina di persone, era composto da persone vere, belle e interessanti. Mi sto rendendo conto che su nelle valli alpine i gruppi che si organizzano per andare in montagna sono fatti soprattutto di gente giovane, mentre giù a Ravenna o sugli appennini tendenzialmente i gruppi organizzati sono composti da persone più in là con l’età. Per metà giornata abbiamo vagato sulle creste del Gremèi con le ciaspole ai piedi, condotti da una guida d’eccezione, che finalmente ho potuto conoscere personalmente: il mitico “Camòs” (in dialetto, camoscio), detto anche il Mauro Corona delle Alpi Orobie. Il Camòs è un tosto ometto d’acciaio sulla cinquantina. Conosce a memoria ogni anfratto della zona, è dotato di una tecnica sopraffina e, naturalmente, si esprime solamente e rigorosamente in bergamasco. Era da tempo che aspettavo di tornare a respirare l’aria pulita e pungente della montagna d’inverno. La giornata limpida oltre a scorci mozzafiato ci ha offerto il piacevole incontro con un branco di camosci in “tenuta” invernale. Beh, il pranzo in baita non poteva mancare. Non approfondisco l’argomento per pietà del lettore ^^ Per me la vera novità è stato il “battesimo del ghiaccio”. Dopo pranzo, infatti, il Camòs e Yuri, l’altra guida alpina che ci accompagnava, ci hanno offerto la possibilità di sperimentare la tecnica dell’arrampicata su ghiaccio su un breve pendio, non ripidissimo per la verità, dove si trovava una delle rare colate ghiacciate disponibili. Caschetto in testa, ramponi, piccozza, imbrago e via! Confesso che si è rivelato molto più semplice del previsto. E divertente. A fine giornata il Camòs si è proposto, in futuro, di darmi delle lezioni su qualche parete ghiacciata più impegnativa. Io non ho trovato miglior modo per ringraziarlo che offrirgli un bel bicchierino di grappa al mirtillo. Che ruffiano che sono ;) A sera, rosso in faccia e piuttosto stanco, ero a cena da mia sorella e marito. Gli altri ospiti: il grande Pier Carlo, ottimo amico prima ancora che scrittore e bevitore di vino. Il sorprendente Carlo, poeta locale trasferitosi da anni nell’Oltrepo pavese dove ora produce vini. Il venerabile Franchino, raffinato operaio dell’enel in pensione, amico prezioso e riservato. Una serata intera a parlare di poesia, di arte e di donne, fra un piatto di pizzoccheri (il 2° della giornata!!), vari bicchieri di diversi vini dell’Oltrepò (diavolo se erano buoni) e gli arabeschi del fumo di sigaretta del Pier Carlo. Da subito ci siamo definiti il cenacolo degli artisti: Io, conoscitore d’arte, o almeno così mi dipingono ^^ Pier Carlo, artista del narrare. Carlo, artista dei versi. Franchino, artista dei silenzi. Carlo ha distribuito alcuni fogli con le sue poesie, alcune delle quali le ha recitate personalmente. Franchino annuiva mentre tagliava il salame in fette larghe un centimetro. “ì fète dè salàm i g’ha de stà ‘mpè!!” (Le fette di salame devono restare in piedi). Pier Carlo ha gesticolato tutto il tempo ammaliando la compagnia col suo fare affabulatore. E condendo la conversazione con le sue considerazioni dissacranti e con qualche bestemmia, che stranamente detta da lui suona più genuina che volgare. A fine serata mia sorella mostra a Carlo (Carlo e Pier Carlo non si conoscevano prima) l’ultimo romanzo di Pier Carlo edito da Garzanti: C: Ecco, vedi Pier Carlo, tu mi hai tenuto nascosto che eri uno scrittore di questo livello, mi hai voluto fregare… P.C.: eh.. oh.. io non sono mica come te che giri con le tue poesie nel baule della macchina, Porco DXX C: … P.C.: oh, Carlo non ti daranno fastidio le bestemmie che sei un vecchio compagno come me!! C: beh io le bestemmie le considero un po’ volgari ma te le passo.. P.C.: eh vabè, se ti da fastidio allora DXX Cane, fai un po’ te.. Che spettacolo. Questo di oggi è il mio mondo, e me lo tengo stretto. D. |
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PAROLE...
"Todo pasa y todo queda,
pero lo nuestro es pasar,
pasar haciendo caminos,
caminos sobre el mar.
Nunca persequí la gloria,
ni dejar en la memoria
de los hombres mi canción;
yo amo los mundos sutiles,
ingrávidos y gentiles,
como pompas de jabón.
Me gusta verlos pintarse
de sol y grana, volar
bajo el cielo azul, temblar
súbitamente y quebrarse...
Nunca perseguí la gloria.
Caminante, son tus huellas
el camino, y nada mas;
caminante, no hay camino,
se hace camino al andar.
Al andar se hace camino,
y al volver la vista atras
se ve la senda que nunca
se ha de pisar.
Caminante, no hay camino,
sino estelas en la mar.
[Antonio Machado]
Tutto passa e tutto resta
ma il nostro destino è di passare
passare disegnando percorsi
percorsi sul mare.
Non ho mai rincorso la gloria,
nè voglio lasciare nella memoria
degli uomini la mia canzone;
io amo i mondi sottili,
in assenza di gravità e gentili,
simili a bolle di sapone.
Mi piace vederli mentre si dipingono
di sole e di rosso, volare
nel cielo azzurro, tremare
improvvisamente e svanire...
Non ho mai rincorso la gloria.
Viandante, sono le tue orme
il cammino e niente di più;
Viandante, non c’è una strada,
la si costruisce camminando.
Mentre vai si fa la strada
e voltandoti
vedrai il sentiero che mai
più calpesterai.
Viaggiatore,
non esiste una strada,
ma solo scie nel mare.
"Superba è la notte
quando cadono gli ultimi spaventi
e l'anima si getta all'avventura".
[Alda Merini]
"Le case abbandonate sono come gli uomini. Alcuni tengono duro, altri crollano. Dolore e solitudine fanno cadere uomini e muri."
[Mauro Corona]
STO LEGGENDO
Luisito Bianchi, I miei amici, Sironi, 2008
AREA PERSONALE
UNA SOSTA SOTTO L'ALBERO A...
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