PENSARE MEGLIO

BELLI. CON I VESTITI DEGLI ALTRI

Caso Ratzinger   e i richiami alla libertà religiosa. Proseguono i richiami del Papa per la libertà religiosa. Anche i diritti umani sono sull’agenda del sovrano della città del Vaticano. Ce ne compiaciamo. Ma perché allora il capo della santa Sede continua ad avercela così tanto con il liberalismo e l’Illuminismo?  E più ancora: perché la Chiesa (pardon, il Clero), continua a farsi bella con principi e idee che non sono farina del suo sacco ma “dono” arrivatole da quell’Illuminismo e da quel pensiero liberale che tanto ha combattuto e tanto ancor oggi osteggia (vede Pacs?) Vogliamo ricordare, a proposito di libertà religiosa, che l’indice dei libri proibiti fu abolito solo nel 1966 (1900 non 1200!) che Papa Pio X (fatto santo!), ancora un secolo fa denunciava i mali del modernismo (tra cui la democrazia che oggi, invece, papa Ratzinger, crediamo, invochi), che ancora nell’Ottocento (non nel Medioevo), i vescovi italiani denunciavano la libertà di stampa (come un qualsiasi mullah afgano), che ancora nel 1949 ( non 1249), Papa Pacelli scomunicava chi aderiva a un preciso partito politico (salvo voltare le spalle a chi invece aveva aderito a un partito politico, quello fascista, che invece con la Santa Sede aveva siglato il Concordato, ma si sa, pecunia non olet). Insomma, cara Chiesa, un po’ di chiarezza e coerenza!