Creato da hinna il 13/01/2008
la raccolta differenziata a san giorgio a cremano
 

 

« news dal comuneINCONTRO PUBBLICO »

Approfondimento cosmarina 4

Post n°12 pubblicato il 09 Febbraio 2008 da hinna

dal sito del comune si legge che la raccolta differenziata nelle scuole sarà ffidata al consorzio cosmarina 4, sulla rete ho trovato alcune notizie sul consorzio, eccole:

da stabiachannel.it

Rifiuti & Affari: "Vogliono eliminare i Consorzi e favorire i privati"


Rizzo: "A Castellammare e Torre Annunziata le municipalizzate non funzionano" Autore: Gaetano Angellotti
Fonte: Matropolis

 

“Lo scioglimento dei consorzi sarebbe l’ultimo errore di un Governo che sta inanellando una dietro l’altra una serie di decisioni sbagliate e incomprensibili”. Lo dice Raffaele Rizzo, 47 anni, geologo, superesperto del settore smaltimento rifiuti che nel proprio curriculum vanta esperienze di prestigio, come il contributo dato alla stesura della legge ambientale 471, il supporto fornito in qualità d’esperto alla commissione parlamentare d’inchiesta sull’emergenza rifiuti, oltre che anni di esperienza come funzionario del Ministero dell’Ambiente, dell’Albo Gestori Rifiuti in Sicilia, nonché di membro del commissariato di governo per l’emergenza rifiuti in Campania da febbraio a novembre 2007, chiamato da Guido Bertolaso.

Dallo scorso mese di novembre Raffaele Rizzo è stato chiamato a raddrizzare una barca che sembrava fare acqua da tutte le parti, e che in due mesi ha tentato di riportare a galla, quella della Cosmarina 4, commissariata per diversi anni, e oggi affidata alla sua guida, in qualità di direttore generale.

Rizzo, l’immagine simbolo dei consorzi è di una moltitudine di operai che incassa lo stipendio senza lavorare…
“Sicuramente c’è anche questo. Tuttavia è facile cedere a una logica semplicistica, secondo la quale i consorzi hanno dimostrato di aver fallito, e quindi vanno chiusi, sic e simpliciter. Ma se andiamo ad analizzare i motivi reali, che in tutti questi anni hanno impedito il mancato decollo dei consorzi, scopriamo una realtà ben diversa. A forza di essere inutilizzati, questi lavoratori, per la gran parte, o sono in crisi di identità, o si avviavano sulla strada della delinquenza. Insomma si è creato un disagio anche morale e sociale. Nonostante i consorzi siano enti strumentali dei comuni che ne fanno parte, e che ovviamente li sostengono anche economicamente, pochi sindaci, per non dire nessuno, hanno puntato su di essi per far decollare la raccolta differenziata, che è l’unico scopo per il quale sono nati”.

Spesso si è detto che in questo settore le mire e gli interessi della criminalità organizzata hanno condizionato pesantemente le scelte strategiche.
“Io penso che la criminalità organizzata sia un alibi molto comodo per nascondere scelte gestionali dissennate da parte dei politici di turno, che al di là del loro colore, per anni si sono presi gioco dei consorzi, sperperando soldi pubblici. Se si va avanti di questo passo, nonostante gli indubbi vantaggi economici che trae da questa situazione di totale emergenza e confusione, anche la criminalità organizzata scenderà in piazza per protestare contro chi amministra così male…E’ chiaro che l’intervento forte andrebbe rivolto verso le aziende private che vengono favorite con meccanismi di premialità esagerati, nonostante non svolgano la differenziata. Ma purtroppo gli amministratori non hanno la forza o il coraggio di uscire da questo meccanismo di cui, contemporaneamente, sono vittime e responsabili”.

Ma in concreto, quali sono le scelte che lei contesta così aspramente?
“Bisogna partire da un dato di fatto: dei 30 Comuni che ricadono nelle competenze di Cosmarina 4, quasi nessuno ha superato un livello di raccolta differenziata del 10%. In più, nonostante dallo scorso febbraio un decreto della presidenza del consiglio dei ministri imponga l’utilizzo dei consorzi per la raccolta differenziata, ho trovato comuni fortemente inadempienti. A Poggiomarino, ad esempio, il servizio viene gestito calpestando letteralmente tutte le norme di legge: in base a una nota del commissariato di governo del 2002 che imponeva al Comune di affidare alla ditta Leucopetra il servizio per sei mesi, durante i quali doveva essere bandita una gara d’appalto, sono state accordate alla stessa ditta proroghe su proroghe. Allo stato dei fatti, oggi questa ditta non solo opera da anni senza aver vinto una gara d’appalto, ma lavora usando automezzi forniti dal commissariato di governo al Comune, e utilizzando personale che viene pagato dal Consorzio, grazie a un accordo firmato dal mio predecessore, e quindi quasi a costo zero. Dal momento che si tratta di una municipalizzata del Comune di Portici, ce n’è abbastanza per chiedere un risarcimento ad entrambi i sindaci.

Anche a Gragnano, dove opera l’Igi.Ca., per molti aspetti la situazione è analoga, ed è oggetto di approfondimenti che in questi giorni stiamo avviando nelle sedi competenti. A San Giorgio a Cremano, Sen Sebastiano al Vesuvio e Ottaviano, invece, venne costituita la Mita, perché non poteva essere affidato un servizio così importante a un “ricettacolo di delinquenti” come la Cosmarina. Oggi che questa società è in liquidazione, non solo il consorzio è pronto a subentrare nel servizio, ma anche ad assorbire almeno una parte dei 400 lavoratori: gli operai, però; di certo non i super dirigenti con contratti faraonici che l’hanno portata allo sfascio.

A Castellammare e Torre Annunziata, infine, semplicemente le municipalizzate non funzionano: lo attestano chiaramente i dati della differenziata, che non ha mai raggiunto livelli accettabili. Insomma con le partecipate si buttano soldi pubblici e i servizi non funzionano”.

Ma in questa situazione disastrosa non ha trovato alcuna isola felice?
“Ci sono anche realtà che funzionano, come Penisola Verde, con la quale abbiamo intavolato un discorso di collaborazione per potenziare, a Sorrento, Meta e Piano, la raccolta differenziata che già va bene. Abbiamo trovato grande disponibilità anche dai sindaci di Torre del Greco e Pimonte, con i quali stiamo mettendo a punto gli ultimi dettagli per partire con il servizio, e di Agerola, dove abbiamo potenziato quello già esistente. Stiamo trattando anche con i comuni di Trecase, S. Gennaro, S. Giuseppe Vesuviano e San Giorgio a Cremano, per subentrare al più presto nel servizio, come la legge impone non da oggi, ma già da febbraio.

Nonostante questo, però, non tutti i Comuni se ne sono dati per inteso…
“Per tutte le amministrazioni inadempienti rispetto alla normativa, con appalti affidati dopo febbraio cioè, stiamo preparando gli esposti alla Corte dei Conti per i danni erariali provocati con il mancato affidamento del servizio al consorzio”.

E se dovesse arrivare la decisione di sciogliere definitivamente i consorzi, di cui si parla in queste ore?
“Sarebbe l’ultimo errore, in ordine di tempo, di un Governo che ne ha accumulati tanti nella gestione di questa crisi. Invece di cancellare i consorzi, essi andrebbero potenziati, magari affidando loro anche la gestione delle discariche che, come in tutto il resto d’Italia, non devono essere mega impianti in cui sversare tutti i rifiuti della regione, ma siti consortili, a minor impatto ambientale. Tuttavia il silenzio assordante delle istituzioni più alte e di molti ambientalisti, sui quali ricadono le maggiori responsabilità della gestione dissennata dei consorzi in questi anni, non lascia ben sperare in questo senso: per uscire dalla crisi, gente del genere dovrebbe farsi da parte e lasciare spazio a tecnici competenti della materia. Personalmente, di certo non abbandonerò la nave fino a quando non sarà affondata”.

Pubblicata il 11/01/2008 12.24.48

dal senato

Atto n. 4-03403

Pubblicato il 21 novembre 2002
Seduta n. 282

FLORINO, NOVI. - Al Ministro dell'interno. -

Premesso:

- che con delibera n.10 del 14/7/2000 dell'Assemblea dei Comuni fu deliberata la costituzione della società mista "Genista S.p.a." con il socio ARES S.c.p.A. di Bologna con un capitale di £. 200.000.000, così suddiviso: Cosmarina NA4 60 per cento - ARES S.c.p.a. 40 per cento Alla Presidenza della società fu nominato il dottor Umberto Polese quale rappresentante del Consorzio Cosmarina, espresso dal principale comune del Bacino, Torre del Greco;

- che la società fu costituita ai sensi dell'ordinanza ministeriale dell'Interno n. 2948 del 025.02.1999 articolo 17, comma 4, che specificava espressamente…."attività di cui al precedente articolo 2 (attività di sviluppo della raccolta differenziata) possono essere realizzate anche tramite la costituzione di Società miste…..I Consorzi sono tenuti a valutare prioritariamente la possibilità di associare, per la gestione del Servizio….Consorzi di Comune, Aziende speciali e Società costituite ai sensi dell'articolo 22 della legge 142/90. Quindi, l'ARES fu scelta senza gara ad evidenza pubblica;

- che il Consorzio Cosmarina NA4 dal 1° agosto 2001 ha ricevuto la gestione del Servizio di nettezza urbana del Comune di Ercolano, socio del Consorzio, e lo affidò direttamente alla propria società "Genista S.p.a.", senza esperire gara, in virtù del fatto che il Consorzio Cosmarina possedeva la maggioranza assoluta delle azioni (60 per cento);

- che al socio ARES, a norma di Statuto, spettava la nomina dell'amministratore delegato, il quale in virtù dei poteri assegnatigli gestiva, di fatto, una società che al 31 dicembre 2002 fatturerà oltre 10 milioni di euro derivanti dalla gestione del ciclo integrato dei rifiuti del Comune di Ercolano, a seguito della delibera consiliare n. 24 del 4 giugno 2001;

- che la stessa società ha ottenuto la gestione del servizio di smaltimento dei rifiuti del Comune di Torre del Greco in virtù delle numerose ordinanze del sub Commissario per l'emergenza rifiuti dottor G. Facchi;

- che nonostante l'acquisizione di due comuni così importanti, la Società ha avuto problemi gestionali, fin dall'avvio, tali da provocare forti proteste sia da parte dei cittadini, sia delle istituzioni locali;

- che un esempio di ciò è l'interrogazione congiunta che in data 19.07.2002 i Consiglieri comunali di Ercolano, avv. Ciro Pane di Forza Italia ed il dott. Giovanni Maddaloni di Rifondazione Comunista, hanno rivolto al Sindaco di Ercolano, prof. Luisa Bossa, chiedendo: "le motivazioni della mancata rescissione del contratto di appalto, a seguito delle numerose inadempienze dell'Azienda….." nella gestione del primo anno di contratto;

- che oltre ai problemi di gestione, stava maturando anche una difficile situazione di carattere finanziario tale da indurre il socio privato ARES, in un vero e proprio blitz assembleare a revocare la nomina, dell'amministratore delegato, a suo tempo fatta;

- che a causa dei problemi di gestione creatisi ad Ercolano l'Assemblea della società Genista S.p.a. del 28.03.2002, riunitasi alla presenza solo del socio privato ARES (quindi con la presenza del 40 per cento del capitale sociale della Società) provvedeva "…alla revoca immediata, per giusta causa dell'ing. Franco Pacelli dalla nomina di amministratore delegato"….in virtù del fatto che risultano:….la criticità della continuità nella gestione del servizio, legata alla non giustificata inadempienza nell'acquisto dei mezzi previsti dal contratto (causa di rescissione in danno del rapporto contrattuale ex articolo 11 della Convenzione di servizio) entro la data del 1° marzo 2002,…..l'assenza di efficaci azioni atte a risolvere i disservizi più volte lamentati dal cliente……..l'immotivato ritardo nell'attivazione del programma di avvio della raccolta differenziata;

- che nell'assemblea di bilancio il nuovo amministratore di Genista, precisò che a seguito della errata gestione, del vecchio amministratore delegato, dopo il primo anno di gestione, la società aveva accumulato perdite a tutto il 31.12.2001 di £. 372.072.035, cui si aggiungono perdite di euro 72.796,00 al 31.03.2002, come si evince nella relazione dell'amministratore delegato nell'assemblea della società dell'11 luglio 2002;

- che a conferma di ciò il presidente del Consorzio Cosmarina, architetto Vella dichiarava a verbale, nella stessa assemblea che "il socio Cosmarina ritiene di doversi astenere in quanto coinvolgente le entrate dello stesso, elemento questo sul quale il rappresentante si ritiene sprovvisto di delega";

- che nonostante il presidente Vella si fosse presentato all'assemblea sprovvisto di delega, l'assemblea a seguito di tali rilevanti perdite, la parte straordinaria della stessa assemblea societaria deliberava di:

azzerare il capitale sociale di £. 200.000.000;

aumentare il capitale sociale fino a euro 300.000,00 attraverso l'emissione di nuove azioni.

In quella stessa sede il socio "Cosmarina NA 4" dichiarava di voler sottoscrivere, per il momento, una porzione di azioni pari a 300 unità….per un valore di euro 205,00 e di liberarle mediante consegna in denaro. Inoltre, il socio Cosmarina dichiarava di riservarsi di sottoscrivere la residua porzione di propria competenza….";

che dal verbale del Consiglio di amministrazione del Consorzio Cosmarina che esamina le decisioni autonome del presidente Vella, si evince come la totalità dei consiglieri abbia fortemente criticato tale decisione, invitandolo a sottoporre la decisione al vaglio dell'assemblea dei comuni soci, convocazione tra l'altro avvenuta con grave ritardo;

- che dal verbale di assemblea straordinaria della società Genista S.p.a., tenutasi in data 11.09.2002 si legge che "il Presidente ricorda che sono inutilmente trascorsi i termini senza che il socio Cosmarina abbia sottoscritto altre porzioni di capitale sociale", conseguentemente con ciò la maggioranza della società è passata nelle mani del socio privato ARES;

- che nella stessa assemblea venivano, altresì, modificati gran parte degli articoli dello Statuto societario. In uno di questi si abbassava il numero dei consiglieri da un minimo di tre ad un massimo di cinque (anziché i nove in carica) e si provvedeva anche a fissare una nuova assemblea per il giorno 17.10.2002 per nominare il nuovo Consiglio d'azienda. Quindi, si desume che il nuovo socio di maggioranza, ARES, con l'avallo del presidente di Cosmarina, aveva deciso di azzerare il consiglio d'azienda a suo tempo nominato, senza darne motivazione;

- che questo fatto è puntualmente avvenuto in data 17.10.2002 con la nomina di un nuovo consiglio d'amministrazione in cui tutti i vecchi consiglieri di Cosmarina sono stati sostituiti, fatta eccezione per il consigliere Maddaloni, a suo tempo espresso da Cosmarina in rappresentanza del Comune di Ercolano;

- che lo stesso presidente del Cosmarina, Vella, è stato nominato nel nuovo Consiglio d'amministrazione;

- che il vecchio consiglio d'amministrazione si è riunito in data 4.10.2002 deliberando di incaricare un legale al fine di valutare gli atti e nell'eventualità, di opporvisi in tutte le sedi;

- che è stata fissata una nuova assemblea dei soci, previa pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale per il giorno 19.11.2002, ponendo all'ordine del giorno l'annullamento degli atti effettuati su proposta del socio privato ARES, con l'avallo del presidente dei Cosmarina, architetto Vella, sempre sprovvisto di delega da parte dell'assemblea dei comuni soci,

si interroga il Ministro dell'interno per conoscere se sia a conoscenza delle turbolenze che hanno caratterizzato la società Cosmarina, protagonista di un appalto, quello di Ercolano, discusso, contestato e sospetto.

dal senato

Atto n. 4-02962

Pubblicato il 19 settembre 2002
Seduta n. 238

FORMISANO. - Ai Ministri dell'ambiente e della tutela del territorio e dell'interno. -

Premesso che:

            con la legge della regione Campania n. 10/93 sono stati istituiti i consorzi di Bacino per lo smaltimento di rifiuti al fine di privilegiare la gestione pubblica dell’intero ciclo;

            in tale quadro la provincia di Napoli è stata suddivisa in 5 bacini ottimali, tra cui il Bacino Napoli 4 (Cosmarina), che raggruppa 30 comuni da Portici a Sorrento; 

      dal 1996 ad oggi il Ministero dell’interno, di concerto col Ministero dell’ambiente, ha commissariato la regione Campania al fine di addivenire ad un sistema integrato del ciclo dei rifiuti che permetterebbe ai comuni di attivare un moderno sistema di smaltimento dei rifiuti, basato sulla raccolta differenziata, supportata da una rete di impianti atti ad utilizzare i rifiuti in una logica di recupero energetico;

            il sistema di consorzi così delineato non ha dato i risultati sperati, tanto che il Presidente della regione Campania, Commissario per l’emergenza rifiuti, ha provveduto con successive ordinanze a dettare le linee per definire il nuovo sistema di gestione dei servizi comunali in attesa della definizione degli A.T.O. di gestione del ciclo dei rifiuti, ai sensi del decreto-legge n. 22/97 (decreto Ronchi);

            in una recente pubblicazione illustrativa dell’attività del Consorzio Cosmarina NA 4 sono state descritte le principali iniziative intraprese negli anni intercorsi dal ’95 che però discrepano dalla realtà. Per quanto riguarda infatti la valorizzazione del territorio: il consorzio non ha presentato piani. È da rilevare che nell’area NA 4 vi è il Vesuvio con il suo parco, la Costiera Sorrentina, i Monti Lattari, eccetera, tutte zone di importanza nazionale e tutte improntate a bonificare e valorizzare il territorio. Per la pianificazione ed organizzazione del ciclo dei rifiuti: nella pubblicazione si afferma che nel 1996 venne approvato un piano Consortile che però non venne recepito dal successivo Piano regionale, e nemmeno il Piano provinciale cita piani sull’area NA 4. Tuttora nel Bacino, malgrado l’emergenza rifiuti, non esiste un impianto definitivo o intermedio di smaltimento dei rifiuti e i comuni soci al Consorzio sono costretti a trasferire i propri rifiuti anche in altre provincie. Sul tema della raccolta differenziata: il Commissario di Governo dal 2000 ha fornito mezzi e uomini per gestire la raccolta differenziata nei comuni soci del Consorzio. Nella pubblicazione succitata si parla di redazione di un servizio tecnico itinerante per i comuni e di uno schema di regolamento-tipo per la Raccolta Differenziata, ma tutto ciò non è mai divenuto operante. Inoltre non si è mai veramente capito che funzioni svolgano i 256 lavoratori pagati dalla Regione;

            nonostante la creazione di Genista S.p.a (Società mista del Consorzio Cosmarina), sia stata presentata come elemento di vera svolta nella gestione del ciclo dei rifiuti, la realtà è ben diversa in quanto i singoli comuni hanno dovuto provvedere autonomamente all’organizzazione dei propri servizi ambientali, costituendo proprie società miste, anche con i soci privati che fanno parte della società Genista S.p.a. stessa, dimostrando come il Consorzio e la sua società mista non abbiano svolto quell’azione propulsiva necessaria a migliorare e sveltire il sistema,

        si chiede di conoscere:

            quali iniziative si intenda attuare per sollecitare una effettiva e rapida istituzione degli A.T.O. ai sensi del decreto Ronchi;

            quali azioni si intenda intraprendere per risolvere questa ulteriore emergenza venutasi a creare nella gestione del «problema rifiuti» in Campania;

            quali iniziative, in ultimo, si intenda adottare al fine di ripristinare la regolarità amministrativa, previa puntuale verifica, degli atti prodotti dal Consorzio Cosmarina negli ultimi tempi.

La URL per il Trackback di questo messaggio è:
https://blog.libero.it/differenziamoci/trackback.php?msg=4070801

I blog che hanno inviato un Trackback a questo messaggio:
Nessun trackback

 
Commenti al Post:
studio_pacelli
studio_pacelli il 05/12/10 alle 13:28 via WEB
Sono l’ing. Franco Pacelli ex amministratore delegato (nel periodo febbraio 2001 - marzo 2002) di Genista S. p. A., società di gestione della raccolta dei rifiuti nei comuni di Ercolano e, successivamente, anche di Torre del Greco. Ho, per caso, letto sul blog “DIFFERENZIAMOCI” un’interrogazione parlamentare al Ministro degli Interni dell’epoca dei senatori Florino e Novi, atto n. 4-03403 – seduta n. 282, anno 2002, pubblicata sul sito da Hinna in data 09/02/2008, riguardante approfondimenti sulla situazione del Consorzio Cosmarina 4 e della società Genista S. p. A. Nella stessa vengono riportate affermazioni infondate, assurde e lesive della mia professionalità, per cui mi corre l’ obbligo di rettificarle, soprattutto alla luce della sentenza n. 10888/06 rep. 13112 del 14/06/2006, munita di formula esecutiva in data 08/01/2010, emessa dal Tribunale di Napoli - Settima Sezione Civile. La sentenza non solo non riconosce la giusta causa per il licenziamento, ma condanna Genista S. p. A., poi trasformatasi in Campania Multiutility s. r. l., al pagamento delle somme dovutemi per compensi e per risarcimento dei danni di immagine subiti. Nella sentenza suddetta è riconosciuta una divergenza meramente gestionale tra l’amministratore delegato ed i soci, in quanto la mia politica aziendale era volta a mantenere fermi gli equilibri di bilancio e la liquidità della società e a non accondiscendere alle pressanti richieste di “ aggressiva azione di sviluppo societario “, come affermava il dott. Regolini, mio successore nella carica di amministratore delegato, ( traduzione: sprechi, spese inutili, clientelismo etc...., i cui costi sarebbero comunque ricaduti sulla comunità!!!!!! ). La sentenza, inoltre, recita: “le censure mosse al Pacelli nell’assemblea del 29.03.2002 (quella del licenziamento per giusta causa ) si rivelano, pertanto, infondate ed in realtà pretestuose………….”. Non mi dilungo sugli ulteriori aspetti della sentenza che smontano il teorema dei soci della Genista S. p. A. ordito contro la mia persona, ma soprattutto contro una corretta gestione della società. Tale circostanza risulta chiara a distanza di anni, visto che, soprattutto, la gestione successiva alla mia ha determinato il collasso gestionale ed economico di Genista S. p. A. Mi sembra opportuno concludere questo mio intervento con dei punti sui quali, se qualcuno avrà la bontà di leggere, potrà fare le sue considerazioni: - io, nonostante la società fosse operativa da meno di un anno, avevo lasciato in cassa circa un miliardo di vecchie lire, per far fronte agli acquisti previsti nel contratto di gestione, ed una situazione aziendale positiva e pronta agli sviluppi futuri. Avevo, inoltre, sottoposto al C. di A. una bozza di bilancio con un utile di £. 111.065.821. La società, successivamente, per opera di qualche mago, chiuse il bilancio in perdita, certamente strumentale a giustificare certi nefasti interventi. - non mi sembra che la cosiddetta “ linea di sviluppo societario “, portata avanti dal mio successore, abbia sortito splendidi risultati e che Genista S. p. A. abbia raggiunto dei traguardi straordinari, anzi……………….…… - mi sorge un legittimo dubbio: che la mia gestione fosse ottimale e che sia stata sacrificata, per quali interessi? Telese Terme, lì 05/12/2010 ( ing. Franco Pacelli )
 
 
hinna
hinna il 05/12/10 alle 18:40 via WEB
Il blog ha terminato la sua attività da due anni, comunque lo tengo aperto come memoria storica. La ringrazio per la sua risposta, speriamo che qualcuno la possa leggere.
 
Gli Ospiti sono gli utenti non iscritti alla Community di Libero.
 

Area personale

 

Archivio messaggi

 
 << Maggio 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
    1 2 3 4 5
6 7 8 9 10 11 12
13 14 15 16 17 18 19
20 21 22 23 24 25 26
27 28 29 30 31    
 
 

FACEBOOK

 
 

contributi

questo blog non censura i commenti di qualsiasi tipo non c'è quindi un moderatore ognuno può scrivere quello che pensa nel rispetto del buon senso e dell'educazione.

 

Cerca in questo Blog

  Trova
 

Ultime visite al Blog

MadamOscarstudiopanarielloenzofranco_1960puoidirloquiisterikaaa88luluarabariccio.rafidrymariogoiuseppe_sgpaolobattiloro67danielechirico1989hagarbaudany1185vvivacantimo.caroesposito
 

Chi può scrivere sul blog

Solo i membri di questo Blog possono pubblicare messaggi e tutti possono pubblicare commenti.
 
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963