Creato da rory72s il 03/10/2009

Il pulcino ballerino

mondo di colore e fantasia

 

Attività creative

Post n°16 pubblicato il 24 Ottobre 2009 da rory72s

Costruiamo un binocolo!

Materiale occorrente

2 rotoli di carta igienica
carta crespa colorata
cordicina
un pennello
colla
graffette o agganciatrice

Realizzazione

Stendere la colla sul rotolo di carta igienica.
Ricoprirlo con la carta crespa colorata.
Fare lo stesso con l'altro rotolo con colore simile o diverso della carta crespa.
Agganciare con una graffetta di grandi misure i due rotoli in modo da formare il binocolo.
Fissare con la pinzatrice (o con graffette se non l'avete a disposizione) la cordicina ai lati dei due rotoli in modo da permettere di portare il binocolo al collo.

Buona visione!

Infanziaweb

 
 
 

Favole - Cappuccetto rosso

Post n°15 pubblicato il 22 Ottobre 2009 da rory72s

C'era una volta una cara ragazzina; solo a vederla le volevan tutti bene, e specialmente la nonna, che non sapeva piu' cosa regalarle. Una volta le regalò un cappuccetto di velluto rosso, e, poichè le donava tanto ch'essa non volle più portare altro, la chiamarono sempre Cappuccetto Rosso.

Un giorno sua madre le disse:
- Vieni, Cappuccetto Rosso, eccoti un pezzo di focaccia e una bottiglia di vino, portali alla nonna; è debole e malata e si ristorerà. Mettiti in via prima che faccia troppo caldo; e, quando sei fuori, va' da brava, senza uscir di strada; se no, cadi e rompi la bottiglia e la nonna resta a mani vuote. E quando entri nella sua stanza, non dimenticare di dir buon giorno invece di curiosare in tutti gli angoli.
-Farò tutto per bene, - disse Cappuccetto Rosso alla mamma e le diede la mano.
Ma la nonna abitava fuori, nel bosco, a una mezz'ora dal villaggio. E quando giunse nel bosco, Cappuccetto Rosso incontrò il lupo. Ma non sapeva che fosse una bestia tanto cattiva e non ebbe paura.
- Buon giorno, Cappuccetto Rosso, - egli disse.
- Grazie, lupo.
- Dove vai cosi presto, Cappuccetto Rosso?
- Dalla nonna.
- Cos 'hai sotto il grembiule?
- Vino e focaccia: ieri abbiamo cotto il pane; così la nonna, che è debole e malata, se la godrà un po' e si rinforzerà.
- Dove abita la tua nonna, Cappuccetto Rosso?
- A un buon quarto d'ora di qui, nel bosco, sotto le tre grosse querce; là c'è la sua casa, è sotto la macchia di noccioli, lo saprai già, - disse Cappuccetto Rosso.
Il lupo pensava: " Questa bimba tenerella è un grasso boccone, sarà piu' saporita della vecchia; se sei furbo, le acchiappi tutt'e due". Fece un pezzetto di strada vicino a Cappuccetto Rosso, poi disse:
- Vedi, Cappuccetto Rosso, quanti bei fiori? perché non ti guardi intorno? Credo che non senti neppure come cantano dolcemente gli uccellini! Te ne vai tutta contegnosa, come se andassi a scuola, ed è così allegro fuori nel bosco!
Cappuccetto Rosso alzò gli occhi e quando vide i raggi di sole danzare attraverso gli alberi, e tutto intorno pieno di bei fiori, pensò: " Se porto alla nonna un mazzo fresco, le farà piacere; è tanto presto, che arrivo ancora in tempo ". Dal sentiero corse nel bosco in cerca di fiori. E quando ne aveva colto uno, credeva che più in là ce ne fosse uno più bello e ci correva e si addentrava sempre più nel bosco.
Ma il lupo andò difilato alla casa della nonna e bussò alla porta.
- Chi è?
- Cappuccetto Rosso, che ti porta vino e focaccia; apri. - Alza il saliscendi, - gridò la nonna: - io son troppo debole e non posso levarmi.
Il lupo alzò il saliscendi, la porta si spalancò e, senza dir molto, egli andò dritto a letto della nonna e la ingoiò.
Poi si mise le sue vesti e la cuffia, si coricò nel letto e tirò le coperte .. Ma Cappuccetto Rosso aveva girato in cerca di fiori, e quando n'ebbe raccolti tanti che più non ne poteva portare, si ricordò della nonna e S'incamminò. Si meravigliò che la porta fosse spalancata ed entrando nella stanza ebbe un'impressione cosi strana che pensò:

" Oh, Dio mio, oggi, che paura! e di solito sto cosi volentieri con la nonna! " Esclamò:
- Buon giorno! - ma non ebbe risposta.
Allora s'avvicinò al letto e scostò le cortine: la nonna era coricata, con la cuffia abbassata sulla faccia e aveva un aspetto strano.
- Oh, nonna, che orecchie grosse!
- Per sentirti meglio.
- Oh, nonna, che occhi grossi!
- Per vederti meglio.
- Oh, nonna, che grosse mani!
- Per meglio afferrarti.
- Ma, nonna, che bocca spaventosa!
- Per meglio divorarti!.
E subito il lupo balzò dal letto e ingoiò il povero Cappuccetto Rosso.
Saziato il suo appetito, si rimise a letto, s'addormentò e cominciò a russare sonoramente.
Proprio allora passò li davanti il cacciatore e pensò: " Come russa la vecchia! devo darle un'occhiata, potrebbe star male ".

Entrò nella stanza e, avvicinatosi al letto, vide il lupo.
- Eccoti qua, vecchio impenitente, - disse, - è un pezzo che ti cerco.
Stava per puntare lo schioppo, ma gli venne in mente che il lupo avesse mangiato la nonna e che si potesse ancora salvarla: non sparò, ma prese un paio di forbici e cominciò a tagliare la pancia del lupo addormentato. Dopo due tagli, vide brillare il cappuccetto rosso, e dopo altri due la bambina saltò fuori gridando:
- Che paura ho avuto! com'era buio nel ventre del lupo!
Poi venne fuori anche la vecchia nonna, ancor viva, benché respirasse a stento. E Cappuccetto Rosso corse a prender dei pietroni, con cui riempirono la pancia del lupo; e quando egli si svegliò fece per correr via, ma le pietre erano cosi pesanti che subito s'accasciò e cadde morto.
Erano contenti tutti e tre: il cacciatore scuoiò il lupo e si portò via la pelle; la nonna mangiò la focaccia e bevve il vino che aveva portato Cappuccetto Rosso, e si rianimò; ma Cappuccetto Rosso pensava: " Mai più correrai sola nel bosco, lontano dal sentiero, quando la mamma te l'ha proibito ".

Raccontano pure che una volta Cappuccetto Rosso portava di nuovo una focaccia alla vecchia nonna, e un altro lupo volle indurla a deviare. Ma Cappuccetto Rosso se ne guardò bene e andò dritta per la sua strada, e disse alla nonna di aver incontrato il lupo, che l'aveva salutata, ma l'aveva guardata male:
- Se non fossimo stati sulla pubblica via, mi avrebbe mangiato.
- Vieni, - disse la nonna, - chiudiamo la porta, perché non entri.
Poco dopo il lupo bussò e gridò:
- Apri, nonna, sono Cappuccetto Rosso, ti porto la focaccia.
Ma quelle, zitte, non aprirono; allora Testa Grigia gironzolò un po' intorno alla casa e infine saltò sul tetto, per aspettare che Cappuccetto Rosso, la sera, prendesse la via del ritorno; l'avrebbe seguita di soppiatto, per mangiarsela al buio. Ma la nonna si accorse di quel che tramava. Davanti alla casa c'era un grosso trogolo di pietra, ed ella disse alla bambina:
- Prendi il secchio, Cappuccetto Rosso, ieri ho cotto le salsicce, porta nel trogolo l'acqua dove han bollito.
Cappuccetto Rosso portò l'acqua, finché il grosso trogolo fu ben pieno.
Allora il profumo delle salsicce sali alle narici del lupo, egli si mise a fiutare e a sbirciare in giù, e alla fine allungò tanto il collo che non poté più trattenersi e cominciò a sdrucciolare: e sdrucciolò dal tetto proprio nel grosso trogolo e affogò.
Invece Cappuccetto Rosso tornò a casa tutta allegra e nessuno le fece del male.

di Jachob e Wilhelm Grimm

 
 
 

Filastrocca

Post n°14 pubblicato il 21 Ottobre 2009 da rory72s

AUTUNNO

Cadono le foglie spinte dal vento
le guarda il bambino ed è contento
Di questo ballo improvvisato
Che le adagia piano sul prato.
Corre il bambino e le raccoglie
Può finalmente toccare le foglie
Gialle rossicce ed arancione
Sono i colori di questa stagione.
Ecco l’autunno è ritornato!
Lo dicono le foglie, gli alberi, il prato.

Infanziaweb

 
 
 

Coccole

Post n°13 pubblicato il 20 Ottobre 2009 da rory72s

 
 
 

Collana di pasta

Post n°12 pubblicato il 19 Ottobre 2009 da rory72s

Materiale occorrente

- Spago

- Pasta corta quanto basta (preferibilmente i maccheroni, le conchiglie, e le penne).

- Tempere o acquarelli

Realizzazione

Prendiamo lo spago e , una volta decisa la lunghezza della nostra collana, contiamo quanti maccheroni (o penne o conchiglie) ci servono, infialandoli nello spago.

Adesso possiamo iniziare a dipingere la pasta. 
Potete realizzare delle fantasie (come fiorellini, pois ecc..) oppure scoprire colori nuovi mischiandoli. 
Una volta terminata la pittura fate asciugare accuratamente la pasta e, dopodiché, potete infilarla nello spago alternando i colori.

Potete indossarla o regalarla ad una persona speciale!!!

Infanziaweb

 
 
 

La lepre e la tartaruga

Post n°11 pubblicato il 18 Ottobre 2009 da rory72s

Una tartaruga e una lepre litigavano perché ciascuna sosteneva di essere più veloce dell'altra. Decisero così di sfidarsi.
Stabilirono il percorso, ne segnarono l'inizio e il traguardo e si prepararono alla partenza.
Al via la lepre fece quattro balzi, perdendo di vista la tartaruga che ancora non aveva finito di muovere il primo passo.
"Ho anche tempo di riposarmi, con un'avversaria così lenta!" osservò la lepre, che se la rideva di gusto nel vedere la tartaruga tanto distante.
Detto fatto. Si sdraiò sull'erba fresca, appoggiò la testa e la schiena al tronco di un albero e si addormentò profondamente.
La tartaruga intanto, consapevole della sua lentezza, camminava tranquilla, facendo un passetto dietro l'altro. La lepre continuava a dormire. La tartaruga avanzava, centimetro dopo centimetro, e la lepre... a dormire.
Dopo un bel po' di tempo la tartaruga giunse in vista del traguardo.

A questo punto la lepre si svegliò, si stropicciò gli occhi e riprese la corsa, balzando a salti rapidi verso la linea d'arrivo.
"Largo, che arriva la freccia della foresta!" gridava, sicura di vincere la gara.
La tartaruga raccolse tutte le sue energie e allungò il passo più che poté. La lepre era in arrivo, ma... la tartaruga ormai tagliava vittoriosa il traguardo.



Esopo

 
 
 

Le avventure di Winnie the pooh

Post n°10 pubblicato il 16 Ottobre 2009 da rory72s

Ci sono tanti vasi vuoti, fuori della casa di Winnie the Pooh. Erano pieni di buon miele, ma l'orsetto goloso l'ha mangiato tutto...  Pooh ha trovato altro miele, però è in alto, su un albero. Così, va dai suoi amici: lo aiuteranno a farsi venire un'idea per prenderlo. Ed ecco l'idea: "Volerò sull'albero del miele!" dice Pooh a Christopher Robin. Basta appendersi a un palloncino... e salire su, in alto! Pooh si sporca di fango per sembrare una nuvola e non farsi scoprire dalle  api. Ma il trucco non funziona, e le api subito inseguono l'orsetto. Per sua fortuna, il palloncino si sgonfia, portandolo lontano lontano! Dopo questa avventura, Winnie ha ancora più fame. Ecco perchè va alla casa di Tappo, il coniglio: forse l'amico gli offrirà la colazione. Tappo invece vorrebbe mettere al sicuro il suo miele.  Infatti, Pooh di solito glielo finisce tutto! Ma l'orsetto ormai è entrato, e Tappo deve rassegnarsi: Winnie comincia a mangiare. E mangia, mangia, mangia ancora. Che mangiata! A Winnie ora si è gonfiato il pancino, tanto che resta incastrato nell'ingresso. Per liberarlo, Christopher Robin, Cangu e Ih-Oh provano a tirare tutti insieme.  Gli amici provano e riprovano a tirar fuori Pooh, ma l'orsetto non si muove. Finchè Tappo perde la pazienza: Prende una lunga rincorsa e dà una testata fortissima a Pooh... una testata così forte che l'orsetto schizza fuori della casa e vola in alto!  Dove finirà? Oh, sta per infilarsi nel tronco di un albero cavo... e, guarda guarda, anche lì trova del miele! Ce n'è davvero tanto. Che dolcissima sorpresa per l'orsetto goloso!  Tempo dopo, sul bosco cade la neve e a Tigro viene una gran voglia di giocare tra i fiocchi. Così si carica sulle spalle Ro e saltella via, felice. "Siate prudenti!" li avverte mamma Cangu da lontano. Ma Tigro ne combina una delle sue: balza sulla cima di un albero tanto alto che poi ha paura di scendere. Come si diverte Ro, invece, appeso alla coda dell'amico! Per chiedere aiuto, Tigro inizia a gridare.  Winnie e Pimpi, lì  vicino, prima si spaventano: chi urla così? Poi, vedono i due amici lassù... In fretta, tutti corrono ad aiutarli: stendendo la giacca di Christopher Robin, la usano per far atterrare sul morbido il piccolo Ro. E poco dopo anche Tigro scende dall'albero, sano e salvo. E' così felice di essere di nuovo al sicuro che... abbraccia la neve! E adesso che la paura è passata, si può far festa con un girotondo! 

 
 
 

Manipolazione

Post n°9 pubblicato il 16 Ottobre 2009 da rory72s

Pasta al sale

Ingredienti

200 grammi di farina 00, 200 grammi di sale fino,
100 ml di acqua.

Se preferisci avere la pasta colorata puoi aggiungere nell'acqua un po' di colore a tempera.

Strumenti necessari

Le dita e le mani sono gli strumenti naturali adatti ad una efficace modellatura.

Semplici attrezzi aiutano a risolvere vari problemi.

Bastano: un mattarello, degli stampini per fare i biscotti, un coltellino con la lama non seghettata, la rotellina per tagliare la pasta a zig zag, degli stuzzicadenti.....

La preparazione

Versa in una terrina la farina e il sale e lentamente aggiungi l'acqua.

Lavora l'impasto con la punta delle dita, dal centro verso i bordi, in modo che assorba tutta l'acqua, se è necessario aggiungi ancora un po' di acqua ( la quantità di acqua che l'impasto richiede dipende dalla qualità della farina utilizzata). Alla fine otterrai un impasto morbido, denso, che non si appiccica alle mani e non si sgretola. Forma con l'impasto una palla e ......adesso comincia il divertimento creando i tuoi lavori!!!

Se vuoi usa il mattarello per stendere la pasta fino a che non sarà alta circa 1 cm e con l'aiuto delle formine potrai ottenere così stelline, cerchietti, cuoricini......
Oppure puoi decidere di modellare un serpente, una pizza, un pupazzetto, una macchinina, un gattino..... 
Una volta che hai finito di modellare la pasta, metti i lavoretti su una teglia da forno che hai prima ricoperto con un po' di carta da forno o d'alluminio, trovagli un posto abbastanza asciutto (ad es. vicino, ma non troppo, ad un termosifone) e lasciali riposare per un giorno. 

Oppure puoi asciugarli nel forno a temperatura molto bassa (a 80°-100°) per circa 30-60 minuti a secondo della grandezza e dello spessore dell'oggetto modellato.

Dopo la cottura ponili all'aria, purché non sia umida.

Una volta cotti, falli raffreddare bene e poi colorali con gli acquarelli o la tempera molto diluita. La pasta salata assorbe molto di colore, che quindi risulterà molto tenue.

Fai asciugare molto bene il lavoretto e poi ricopri le tue sculture di pasta al sale con una vernice per tempera a spruzzo o liquida.
Il risultato sarà...... un oggetto bellissimo!! 

I consigli...

Se la pasta si attacca alle dita aggiungere piccole quantità di farina.

Se ti è avanzata un po' di pasta salata, non la gettare. Rimettila nella pellicola da cucina e poi in frigorifero: la potrai riutilizzare anche dopo qualche giorno
.

Infanziaweb

 
 
 

Costruiamo con carta, colla, scatole...

Post n°8 pubblicato il 15 Ottobre 2009 da rory72s

Costruiamo una maschera da clown

Materiale occorrente

Un palloncino, carta colorata, carta da giornale, carta crespa, colori, forbici e colla.

Realizzazione

Gonfia il palloncino e poi comincia ad attaccare con la colla delle strisce di carta da giornale sulla parte laterale del palloncino come in figura.

Quando è asciutta dipingi la maschera e sgonfia il palloncino. Poi fai dei capelli con della carta crespa e sistemali con la colla.

 

 
 
il lavoro è finito, buon divertimento!
Infanziaweb

 
 
 

Poesia per il genitore

Post n°7 pubblicato il 14 Ottobre 2009 da rory72s

Sui figli
di Kahlil Gibran

E una donna che reggeva un bambino al seno disse:
Parlaci dei Figli.
E lui disse:
I vostri figli non sono figli vostri.
Sono figli e figlie della sete che la vita ha di sé stessa.
Essi vengono attraverso di voi, ma non da voi, e benché vivano con voi non vi appartengono.
Potete donare loro amore ma non i vostri pensieri: essi hanno i loro pensieri.
Potete offrire rifugio ai loro corpi ma non alle loro anime: esse abitano la casa del domani, che non vi sarà concesso visitare neppure in sogno.
Potete tentare di essere simili a loro, ma non farli simili a voi: la vita procede e non s'attarda sul passato.
Voi siete gli archi da cui i figli, come frecce vive, sono scoccate in avanti.
L'Arciere vede il bersaglio sul sentiero dell'infinito, e vi tende con forza affinché le sue frecce vadano rapide e lontane.
Affidatevi con gioia alla mano dell'Arciere;
poiché come ama il volo della freccia così ama la fermezza dell'arco.

 
 
 
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