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Post n°32 pubblicato il 28 Giugno 2006 da soloforzaitalia
"Vorrei essere ottimista come gli amici dell’UDC e pensare che il governo, evitando il ricorso alla fiducia, offra al libero confronto parlamentare ogni decisione sul rifinanziamento della missione in Afghanistan. Temo invece che il governo non porra’ la fiducia e trovera’ la sua maggioranza. Rifondazione, comunisti, Verdi e quant’altri voteranno quello per cui ‘devono’ votare e non cio’ in cui ‘credono’: e’ la logica di questo sistema elettorale".
Post n°31 pubblicato il 28 Giugno 2006 da soloforzaitalia
"Passi da percorrere insieme? Ben volentieri, ma prima si mettano d’accordo tra loro. Le vie indicate da Barbera aprono altri trent’anni di discussione. Politicamente mi auguro che non vada cosi"’.
Post n°30 pubblicato il 23 Giugno 2006 da soloforzaitalia
L’intervista di Ciampi è molto triste perché riflette un conservatorismo dannoso per l’Italia. E’ inutile che il presidente emerito della repubblica parli di dialogo tra le parti politiche, essenza della vita di una democrazia serena e operosa, quando la sua dichiarazione a votare ‘no’ corrisponde ad un allineamento alle posizioni della sinistra conservatrice."
Post n°29 pubblicato il 23 Giugno 2006 da soloforzaitalia
"Se dovesse passare questa modifica costituzionale c’e’ tutto il tempo prima dell’entrata in vigore per immaginare delle modifiche che migliorino la riforma. Altrimenti si tornerebbe al sistema delle commissioni bicamerali dove per trent’anni non si e’ fatto nulla". Lo ha affermato Silvio Berlusconi nella puntata di Porta a porta di giovedì 22 giugno. "Con l’attuale Costituzione - ha sottolineato il leader della Cdl - l’Italia si e’ trovata in situazione di sofferenza e inferiorita’ rispetto ad altri Paesi" europei, perche’ il nostro Paese ha avuto "in 50 anni 56 governi, della durata media di 11 mesi". "La Costituzione e’ stata fatta 60 anni fa, nel ’48, partendo da una preoccupazione di non dare al governo poteri eccessivi per tornare alla dittatura fascista". Berlusconi ha, inoltre, fatto gli esempi del passaggio dal suo primo governo al governo Dini e da quello Prodi a quello D’Alema nella scorsa legislatura: "Con la nostra riforma non sarebbe stato possibile", ha osservato a proposito della norma anti-ribaltone.
Post n°28 pubblicato il 11 Giugno 2006 da soloforzaitalia
Ecco come si è presentato il governo Prodi con le deliranti dichiarazioni di alcuni suoi ministri ed esponenti di primo piano... Lidia Menapace (6 giugno) senatrice di Rifondazione Comunista candidata – per anzianità – alla presidenza della Commissione Difesa: Romano Prodi al Seminario di San Martino in Campo (Perugia) il 4-5 giugno ai ministri del suo governo.
Massimo D’Alema (6 giugno) a Bagdad: Romano Prodi (22 maggio) alla Camera per il voto di fiducia: Fabio Mussi (31 maggio), ministro dell’Università e della Ricerca, ritira la firma dell’Italia dal documento europeo contro la ricerca sulle cellule staminali embrionali: disappunto di Prodi; presa di distanza di Rutelli; solidarietà di Fassino. Alessandro Bianchi (17 maggio), ministro dei Trasporti, subito dopo il giuramento al Quirinale: Antonio Di Pietro (17 maggio), ministro per le Infrastrutture: Francesco Caruso (25 maggio) deputato no global di Rifondazione: E Piero Fassino (25 maggio) si spaventa. Alessandro Bianchi (25 maggio): Oliviero Diliberto (2 giugno): Fausto Bertinotti (2 giugno) invece c’è andato con la spalletta arcobaleno al bavero dicendo: Franco Giordano (18 maggio), segretario di Rifondazione Comunista: Rosy Bindi (3 giugno), ministro della Famiglia: Paolo Cento (18 maggio ), sottosegretario all’Economia: Vincenzo Visco (24 maggio), viceministro all’Economia: Alessandro Bianchi (5 giugno), al termine del Conclave dei ministri a San Martino in Campo:
Post n°27 pubblicato il 08 Giugno 2006 da soloforzaitalia
A me non piacciono i bombardamenti in generale, anche se mi rendo conto che a volte sono inevitabili. Massimo D'Alema, Corriere della Sera, 7 febbraio 1999
Post n°26 pubblicato il 07 Giugno 2006 da soloforzaitalia
Governo ostaggio dei comunisti: per sanare i conti ci mettono le mani nel portafogliCaro direttore, se non ci siamo ancora, ci manca poco. Il preavviso del temporale fiscale che ha tutta l'aria di volersi abbattere su noi tutti non è stato una folgore abbacinante, è solo un cupo brontolio. Ma non illudiamoci. Il cielo ha cominciato ad annerirsi. E accetto scommesse che è sulle nostre tasche, che finirà per piovere a catinelle. Andiamo per ordine e cerchiamo di capire. Ieri ha terminato i suoi lavori la commissione coordinata dal professor Riccardo Faini, incaricata di certificare l'extradeficit ereditato dal governo attuale. Prima osservazione: da ieri, mi spiace per Mario Canzio che la guida con grandissima dignità, la Ragioneria Generale dello Stato serve ufficialmente a poco. Perché non è a lei che dovrebbe istituzionalmente esser tenuta a farlo, né alla somma sua, della Banca d'Italia, dell'Isae e dell'Istat, che il governo Prodi ha chiesto la verifica dei conti. Lo ha chiesto al professor Faini, ex stimatissimo dirigente del Tesoro ma sempre ex. Se un esterno dell'amministrazione dà maggior affidamento di chi ha l'incarico istituzionale di vegliare sui conti pubblici, soprattutto quando a un governo di un colore ne subentra uno di tutt'altro segno, tanto vale cominciare a tagliare la spesa pubblica abrogando Ragioneria e relativi ispettorati. Detto questo, anche il professor Faini non ha potuto fare a meno di riconoscere che l'uscente ministro Tremonti ha fatto in realtà un buon lavoro. Rispetto al 3,8% di deficit 2006, la stima dell'ultima trimestrale di cassa firmata da Tremonti, la verifica prodiana accerta che c'è solo uno 0,3% di deficit in più. Fermi tutti. È un miracolo. Perché è un dato che va inevitabilmente rapportato all'eredità che lasciò l'Ulivo cinque anni fa. Nel 2001, il governo Amato perse le elezioni sostenendo che il deficit sarebbe stato allo 0,8% del Pil. Dopo anni di roventi polemiche, Eurostat certificò che il deficit 2001 giunse invece al 3,1% del Pil, sfondando già allora il tetto di Maastricht. L'Ulivo ci lasciò un 2,3% del Pil di deficit nascosto. Tremonti, secondo la stima della commissione Faini, si ferma a un ordine di grandezza ben dieci volte inferiore, un terzo di punto. Non male, pensando che gli anni alle nostre spalle sono stati a crescita stagnante, mentre ai tempi dell'Ulivo la crescita era più sostenuta. continua...
Post n°25 pubblicato il 07 Giugno 2006 da soloforzaitalia
Da giovedì 8 giugno, in edicola, potrai comprare il quarto volume curato da Vittorio Feltri e Renato Brunetta: "UN BEL SÌ PER MANDARE A CASA PRODI". Referendum sulla Riforma costituzionale
Post n°24 pubblicato il 04 Giugno 2006 da soloforzaitalia
Post n°23 pubblicato il 04 Giugno 2006 da soloforzaitalia
SENZA VERGOGNA Nuova sorpresa ulivista: a Montecitorio un ex di Prima Linea condannato per omicidioSia chiaro in partenza: non ho nulla di personale contro Sergio D'Elia, al quale sono legato da un rapporto di simpatia se non altro perché, noi due insieme, ci siamo dati una mossa contro la pena capitale cui sono ostile non per motivi religiosi o di principio, ma soltanto pratici, e non sto a spiegarli: mi spiacerebbe provocare nel lettore una rapida crescita di barba. Ciò premesso, sono rimasto basito alla notizia che l'ex terrorista, ovviamente ravveduto, è stato eletto deputato al Parlamento nelle liste della Rosa nel pugno (radicalsocialisti, centrosinistra) e anche segretario alla presidenza della Camera. Il recupero di un criminale alla vita civile rallegra sempre, conforta; figuriamoci se voglio negare a D'Elia - scontata metà della sanzione, una trentina di anni - l'opportunità di un reinserimento nel consorzio umano. Nel suo caso peraltro meritato in quanto la sua indole, secondo ogni testimonianza, è profondamente mutata dai tempi in cui militava in Prima Linea, la più spietata e sanguinaria banda di malviventi specializzata nell'uccisione di presunti avversari politici (di classe). Per intenderci, era di Prima Linea quel Viscardi (bergamasco) detentore di un record difficilmente eguagliabile: ne stecchì sette. Meglio precisare. Siccome era di animo nobile, Viscardi partecipava sì agli agguati, però lasciava ai compagni la mansione di sgrossare il lavoro ossia sparacchiare alla vittima da lunga distanza. La vittima cadeva e, se rantolava cercando di opporsi alla morte, entrava in scena lui: estraeva la pistola e gli rifilava il colpetto di grazia. Scoprimmo così l'esistenza di una tipologia nuova di assassini: quella dal cuore tenero. Roba da matti. Oggi con il volto rifatto, connotati diversi, Viscardi è libero e bello (a dire il vero è libero da venti anni) e se n'è persa traccia. continua
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Inviato da: cdlcastellammare
il 09/09/2007 alle 17:16
Inviato da: pierreevacances
il 21/03/2007 alle 16:51
Inviato da: slevin978
il 10/02/2007 alle 12:50
Inviato da: lelloazzurro
il 09/11/2006 alle 20:49
Inviato da: panther01
il 08/09/2006 alle 18:55