insegnante sostegno

Ciao Ase,come vedi sono venuta a trovarti. Io non sono un'insegnante, ma l'esperienza di cui ho parlato nel post si riferiva a una persona di stretta parentela. Come avevo scritto è stata assunta come "insegnante di sostegno" a tempo parziale da una cooperativa per il sostegno a un ragazzo di prima media con gravissimi problemi comportamentali per i quali non era certo preparata. Irrisorio il compenso. A compito concluso, devo dire comunque che è stata una lezione di vita e quindi positiva per chi lo ha portato a termine. Come del resto tutte le esperienze che hanno a che fare con tematiche di sofferente umanità. Un abbraccio e un augurio di buon lavoro a te. rossella

Ciao,ti ringrazio per lo “sfogo” che mi gratifica perché finalmente ricevo un commento. Sicuramente accade anche ciò che tu evidenzi e per una serie di ragioni che adesso non è possibile elencare ma che trovano spiegazione, a mio avviso, nell’ambito del Consiglio di Classe, della leadership scolastica e del gruppo H d’Istituto. La cultura dell’integrazione e del sostegno educativo-didattico si può promuovere come dimensione che investe l’intera organizzazione scolastica e il territorio o può rimanere un fatto gestionale ed esclusivo della singola classe pur rimanendo nell’osservanza delle leggi. Posso però testimoniare, che accanto al caso da te evidenziato, conosco ed esistono situazioni di Prof. di sostegno che passano il loro pomeriggio a preparare i lavori che facilitano l’apprendimento dell’alunno disabile. Certamente sarà un lavoro limitato a poche discipline (e qua potrei scatenare un’altra frattura) le solite per intenderci ……italiano, matematica ma ci sono.Ciao Ase.inso

io sn 1 prof di musica e ho a che fare coi prof di sostegno da anni...purtroppo nn li vedo bene...stanno seduti li senza fare nulla...si fanno l'orario cm vogliono, nn entrano mai alle 8 e nn fanno mai l'ultima ora...spesso nn stanno in classe e girano nn si sa bene dove...e prendono lo stipendio come me alla fine del mese che ho 200 alunni...e loro uno o due...scusa lo sfogo... ciao faby

Non mi sembra che, a tutt'oggi, gli insegnanti di sostegno, nonostante il ruolo specialistico loro asssegnato ed i gravosi compiti svolti per l'integrazione dei disabili in ambito scolastico siano particolarmente gratificati sul piano economico, rispetto ai colleghi curriculari, ovvero, nella maggior parte dei casi, considerati da questi ultimi , dalla loro dirigenza ed in generale dalla stessa società per la professionalità loro richiesta. Il risultato, quindi, non può che essere quello della ricerca, ove possibile, di un impiego meno impegnativo con le ovvie conseguenze negative non solo per la categoria, ma ancor più per gli alunni che presentano diversità.

Essere insegnante di sostegno può definirsi un'Odissea Professionale? Penso di sì, giacchè si rivela essere un viaggio di crescita personale.