insegnante sostegno

Un ruolo indispensabile nel sistema educativo per la formazione degli alunni disabili e per la gestione delle diversità

 
 

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Post N° 4

Post n°4 pubblicato il 06 Settembre 2006 da ase.inso

 E’ tempo di incarichi, quale incarico diamo all’insegnante di sostegno?

  Nella scuola appena iniziata si stabilisce chi “deve fare e cosa  bisogna fare”. Non si inventa niente, tutto rientra nella prassi consolidata. Ciò che desta meraviglia è il solito insegnante di sostegno, che pur facendo parte del team, non viene preso in considerazione per attribuzione di impegni quali per esempio:  la Presidenza del Consiglio di Interclasse o di classe, o in mancanza la funzione di segretario.Non si assegnano incarichi all’insegnante di sostegno( è lì, in quel team, da cinque anni…. ) eppure, la legge 104 del 92 all’articolo 13 –comma 6- recita:” assumono la contitolarità delle sezioni e delle classi in cui operano, partecipano alla programmazione educativa e didattica e alla elaborazione e verifica delle attività di competenza dei consigli di interclasse, dei consigli di classe e dei collegi dei docenti”.La specificità professionale dell’insegnante di sostegno nella scuola non è utilizzata. Tra i compiti del Presidente di Interclasse c’è quello di illustrare il progetto formativo ai genitori nell’assemblea di inizio d’anno scolastico e in tutte le assemblee periodiche con i genitori.E’ evidente allora che il genitore del bambino disabile vedrà l’insegnante di sostegno come il “solo insegnante per suo figlio” e gli altri genitori vedranno un’insegnante “corollario” che riveste altri compiti e che tale insegnante non è direttamente coinvolto nella gestione della classe dei loro figli.   

 
 
 

L'insegnante di sostegno.

Post n°3 pubblicato il 01 Luglio 2006 da ase.inso

Sin da quando, da bambina, ho iniziato il mio percorso formativo c'era una frase che mio padre, costantemente mi ripeteva e che mi ha seguito anche dopo aver intrapreso il lavoro: "nessuno nasce imparato". A distanza di quasi mezzo secolo, il mondo è cambiato e si è globalizzato, la società è cambiata e si è evoluta, la scuola è cambiata e si è adeguata, io stessa sono cambiata ampliando le mie conoscenze e la mia esperienza, ma quella frase continua ad essere lì, costantemente presente nella mia mente, perché estremamente ancora attuale anche ai giorni nostri, nonché pienamente e perfettamente aderente alle esigenze di una costante, adeguata e concreta formazione permanente delle persone, calibrata sulle singole realtà individuali. La professione dell'nsegnante di sostegno, che si colloca in tale contesto, necessita quindi di un continuo aggiornamento e confronto in piena e perfetta sinergia con tutto il corpo docente.

 
 
 

La tutela delle persone con disabilità vittime di discriminazioni.

Post n°2 pubblicato il 01 Luglio 2006 da ase.inso

Finalmente un provvedimento che tutela le persone con disabilità vittime di discriminazioni. Si tratta della legge 1° marzo 206, n 67, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale 6 marzo 2006, n. 54, che, emanata ai sensi dell’articolo della Costituzione, “promuove la piena attuazione del principio di parità di trattamento e delle pari opportunità nei confronti delle persone con disabilità di cui all’articolo 3 della legge 5 febbraio 1992, n. 104, al fine di garantire alle stesse il pieno godimento dei loro diritti, civili politici, e economici e sociali.” Quello che mi pare estremamente importante è la nozione di discriminazione contenuta nell’articolo 2 che così recita: “Il principio di parità di trattamento comporta che non può essere praticata alcuna discriminazione in pregiudizio delle persone con disabilità. Si ha discriminazione diretta quando, per motivi connessi alla disabilità, una persona è trattata meno favorevolmente di quanto sia, sia stata o sarebbe trattata una persona non disabile in situazione analoga. Si ha discriminazione indiretta quando una disposizione, un criterio, una prassi, un atto, un patto o un comportamento apparentemente neutri mettono una persona con disabilità in una posizione di svantaggio rispetto ad altre persone. Sono, altresì, considerati come discriminazioni le molestie ovvero quei comportamenti indesiderati, posti in essere per motivi connessi alla disabilità, che violano la dignità e la libertà di una persona con disabilità, ovvero creano un clima di intimidazione, di umiliazione e di ostilità nei suoi confronti.” In tale contesto, credo che possa rientrare anche l’illegittima uscita di classe degli alunni con handicap di cui alla circolare ministeriale 1 giugno 1988, n. 15.

 
 
 

Quanta fatica essere insegnante di sostegno.

Post n°1 pubblicato il 10 Giugno 2006 da ase.inso

Quando immaginavo di fare l'insegnante non pensavo che avrei fatto l'insegnante di sostegno e nè che sarebbe diventata in seguito una scelta. Adesso non riesco a vedermi in un altro ruolo. Ho provato ad interrogarmi e mi sono data delle risposte; la realtà però è diversa sono poche le insegnanti di sostegno che finiscono la loro carriera in questo ruolo e questo purtroppo indebolisce la categoria che finisce per non avere voce e per essere bistrattata e non riconosciuta.

 
 
 
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Un blog di: ase.inso
Data di creazione: 08/06/2006
 

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