Da Yahoo! Notizie
Roma,
13 mag. (Adnkronos Salute) - Cellule staminali neurali e virus di
Epstein-Barr (Ebv), quello che provoca la mononucleosi o 'malattia del
bacio', sono le chiavi che i ricercatori italiani stanno tentando di
utilizzare per riuscire a trovare nuove terapie contro la sclerosi
multipla (Sm). Con due progetti finanziati dalla Fondazione italiana
italiana sclerosi multipla (Fism), giovani scienziati che operano nel
nostro Paese sono dunque impegnati in importanti attività scientifiche
mirate a migliorare la qualità di vita dei 57 mila malati in Italia.
Nella speranza di arrivare un giorno a una cura contro la Sm. Le
cellule staminali sono una delle strade più promettenti.
"La
terapia con cellule ematopoietiche viene già effettuata da qualche anno
nei pazienti più gravi, 60 in totale trattati in Italia e 300 nel mondo - ha sottolineato Gianvito Martino, direttore dell'Unità di Neuroimmunologia dell'Istituto scientifico San Raffaele di Milano,
oggi a Roma durante un incontro organizzato dalla Fism per la Settimana
nazionale della Sm - ma purtroppo provoca un rischio di morte del 3%.
La ricerca si sta dunque orientando verso la sperimentazione di altri
tipi di staminali, che agiscano in maniera diversa". L'equipe diretta
da Martino è riuscita a dimostrare che "le cellule staminali del
cervello, se opportunamente manipolate prima in vitro e poi iniettate
in vivo, sono in grado di raggiungere selettivamente le aree del
cervello e del midollo spinale danneggiate dall'infiammazione tipica
della sclerosi multipla. E una volta raggiunte tali aree, favoriscono
la riparazione dei danni tissutali attraverso il rilascio di sostanze
antinfiammatorie e neuroprotettive.
Queste ricerche, che finora
hanno dato risultati positivi negli studi preclinici, rafforzano la
convinzione che le staminali neurali possano diventare un utile
strumento terapeutico per la cura di questa malattia". Oltre al
progetto sulle staminali neurali, che durerà tre anni e che è stato
finanziato con due milioni di euro,
sta partendo sempre in laboratori italiani una ricerca che pone sotto
osservazione il virus 'del bacio' per il suo possibile collegamento con
la sclerosi multipla: "La Sm - ha evidenziato Marco Salvetti,
responsabile del Centro neurologico terapie sperimentali (Centers)
dell'ospedale Sant'Andrea di Roma - dipende da fattori ambientali,
genetici e legati al caso. Fra i primi, sono soprattutto gli agenti
infettivi a influire sull'aumento delle possibilità di sviluppare la
malattia. E, in particolare, il virus di Epstein-Barr è quello che ha
ricevuto le maggior conferme scientifiche.
"Tuttavia - ha
proseguito l'esperto - è sempre stato difficile spiegare come mai un
virus che infetta il 90% della popolazione possa aumentare il rischio
di sclerosi multipla solo in alcuni individui. Uno studio dell'Istituto
superiore di sanità
nel 2007 ha evidenziato che i linfociti infettati dal virus Ebv
potrebbero essere in grado di raggiungere il sistema nervoso dei
pazienti. Lì vengono giustamente aggrediti da altri linfociti, ma
questa reazione di difesa finisce per danneggiare il sistema nervoso.
Se confermato dal nostro studio, che durerà tre anni grazie a un
finanziamento Fism di 450 mila euro, questo risultato aprirà la
prospettiva di una terapia basata sulle cause della sclerosi multipla.
Prima però sarà necessario capire cosa attira i linfociti infettati nel
cervello, e se al meccanismo di danno non partecipino altri fattori".
Inviato da: diletta.castelli
il 08/10/2016 alle 13:30
Inviato da: scampipercena77
il 01/02/2016 alle 11:47
Inviato da: chiaracarboni90
il 21/09/2011 alle 16:22
Inviato da: adspy
il 16/03/2010 alle 22:33
Inviato da: luckystrike86
il 06/03/2010 alle 08:26