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« Intercettazioni, cancell...L'auto che va ad acqua?... »

Usa: si risparmia se si compra online un'auto europea e viene spedita via mare

Post n°703 pubblicato il 14 Giugno 2008 da giromapa

Da Corriere.it
Un «trucchetto» fatto già da molti, specie tedeschi. I concessionari Usa fanno anche molti sconti

 


NEW YORK – Gli esportatori in
Europa si lamentano, è vero, ma almeno per qualcuno l’euro che si
rafforza sul dollaro presenta inaspettati vantaggi. Un numero crescente
di automobilisti europei – soprattutto, pare, tedeschi – ha infatti
scoperto che, grazie alla deregulation americana
che permette di acquistare i veicoli anche online con la carta di
credito, o comunque con minime formalità, il turista straniero che
acquista una vettura di lusso europea e poi, terminata la sua vacanza
negli Stati Uniti, se la fa spedire a casa via mare, risparmia fino al
30% sui prezzi europei.



PARADOSSO - Il paradosso
dipende dal fatto che negli Stati Uniti, dove l'economia è debole e le
famiglie sono molto indebitate per la crisi dei mutui subprime,
molti rivenditori, per spingere il mercato dell’auto che è fermo,
concedono sconti. D’altra parte in America le case europee, anche per i
modelli di lusso come Bmw, Volvo, Maserati, Porsche e Mercedes, non si
possono permettere di ritoccare troppo i listini americani quotati in
dollari per non avvantaggiare i concorrenti giapponesi e sudcoreani. Il
risultato - mentre il dollaro dal 2007 a oggi ha perso il 18% nei
confronti dell’euro - è che per il cliente europeo, i prezzi delle
vetture d’importazione europee risultano negli Stati Uniti spesso molto
più vantaggiosi rispetto all’Europa.



ESEMPI - Una Porsche Boxter,
per esempio, negli Stati Uniti si vende a soli 46 mila dollari (29.500
euro), mentre anche una più costosa Mercedes 350 cabrio, con tutti gli
accessori e le tasse americane, viene a costare, nuova, non più di 85
mila dollari (55 mila euro). Proprio per questo motivo, allo scopo di
ostacolare il cosiddetto «mercato grigio» (gray market),
vale a dire il commercio dei veicoli venduti in un determinato Paese a
prezzi più bassi di quelli del luogo d’origine, dove poi finirebbero
per ritornare, le case costruttrici hanno messo in funzione, da sempre,
un elaborato meccanismo di sbarramenti. L’importatore americano di
vetture tedesche, per esempio, se un turista dell’Unione europea non
residente negli Stati Uniti gli chiede di vendergli una vettura nuova
per portarla in Europa, èobbligato dal suo contratto a dire di no, e se
trasgredisce si espone al rischio di un’azione legale.



AVVOCATI - Adesso in America,
nazione di avvocati che fanno cause e chiedono astronomici indennizzi
per tutto, ma trovano anche scappatoie ingegnose per minimizzare le
tasse e aggirare elegantemente le regole, è sorta la nuova professione
specializzata di automotive consultant
che risolve il problema. In pratica il rivenditore viene contattato non
dal turista europeo, ma da un intermediario, che compra il veicolo come
se fosse per uso proprio e poi lo passa al cliente come automobile di
seconda mano, e si occupa anche di spedirgliela a casa con tutte le
carte in regola. La procedura, nella realtà, e però più laboriosa
perché le auto preparate per il mercato americano, una volta riportate
in Europa, devono essere omologate di nuovo. Inoltre, per il trasporto
su nave c’è ora una lunga lista d’attesa. Ma. con la tradizionale
inventiva yankee, la
soluzione alla fine si trova per tutto. Anche per riconvertire, per
esempio, i contachilometri dalle miglia ai chilometri, il che è
facilissimo oggi perché la strumentazione è digitale e quindi basta
sostituire un quadrante e schiacciare un pulsante.



SCAPPATOIE - Un’altra
possibilità, se il cliente è in vena di economie, è di fargli trovare,
dopo una veloce ricerca online estesa ai rivenditori di tutta
l’America, un veicolo in ottimo stato con pochi chilometri e pochi mesi
di vita. Per esempio una Volvo XC70 del 2007 o una Bmw X3 SUV del 2006,
entrambe davvero regalate, a soli 27 mila dollari (17.500 euro). Così,
anche se gli americani terrorizzati dalla benzina salita al prezzo
«pazzesco» (per gli Usa) di 80 centesimi di euro al litro non comprano
più i fuoristrada, inaspettatamente il mercato dei più costosi 4x4
europei come Mercedes, Range Rover, Volvo e Porsche Cayenne –
inesplicabilmente negli Stati Uniti continua a tirare. Adesso se ne
comincia a capire il perché. Ma non sempre questo pellegrinaggio di
macchine attraverso l’Atlantico si conclude nell’Unione europea. Un
numero notevole finisce infatti sulle strade del Medio Oriente, della
Russia e, a volte, perfino del Montenegro.











Renzo Cianfanelli

 
 
 
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