Emotività Scomposte.

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C'è caldo oggi, l'afa si attacca sui vestiti, mi spoglio, prendo una bottiglia d'acqua e ne butto giù un sorso.

Sono mesi che non scrivo. Attendevo risposte, che non so se la vità mi darà.

Da qui in poi.

Oggi è una giornata infinita. Le ore non passano, guardo da dietro un vetro tutto quello che accade. Ci sono i pensieri. 

Mi affossano.

Mi tirano giù sul fondo ed io non provo a risalire.

Inconsciamente mi punisco, rimprovero a me stessa l'ennesimo fallimento.

Chi mi circonda non riesce a sfondare il silenzio, che non comprende.

Ed io rimango sola.

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Penso di sapere cosa hai provato l'attimo prima di andartene, l'attimo prima di congedarti da questa vita che ormai ti stava troppo stretta.

Penso di sapere quali pensieri ti abbiano catturato la mente, oscurato l'anima, il cuore, tolto il respiro, chiuso gli occhi.

E piango, piango incessantemente da ore, da quando l'ho saputo che non ce l'hai fatta più.

Piango perchè so cosa significa sentirsi vuoti e finiti, smarriti , persi per sempre, abbandonati dagli uomini e da Dio, un Dio che non riesci neanche più a maledire.

Piango perchè sento sulla pelle il freddo che hai avvertito quel giorno e i giorni prima ancora. Piango perchè riconosco quella sensazione di sentirsi inutili e morti dentro, un peso sul cuore del mondo, una nullità.

Piango perchè avrei voluto che ti salvassi.

Perchè ognuno di noi merita che qualcuno o qualcosa lo salvi, una speranza, una finestra sul mondo, uno spiraglio di luce.

Ma con te non ci siamo riusciti.

Non c'è riuscita la tua dolce fidanzata a cui va la mia comprensione,il mio abbraccio e a cui vorrei dire che a volte si rompe solo qualcosa dentro e non ci si può fare nulla, che non ha colpe, che certi vuoti sono davveri incolmabili, impermeabili financo all'amore.

Un pensiero, caro amico, va anche a tuoi genitori che non avranno mai la gioia di vederti adulto ed appagato. Anche a loro va il mio abbraccio, che sia conforto e capanno.

Quanto a te, stupido arrogante amico mio, non ti perdonerò mai , non ti perdonerò di aver mollato, di esserti arreso a questo mondo di merda.

Non ti perdonerò mai di non averci salutato, di aver chiuso la porta al domani,un domani che tu non hai avuto la voglia di aspettare e vivere, qualunque fosse stato.

Mi mancherai, comunque. Ci mancherai.

Proteggici e preservaci dagli abissi della disperazione.

Tua N.

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E tutto d'un tratto ti senti nel posto sbagliato, con la persona sbagliata, nel momento più sbagliato. 

Guardi chi ti è accanto e non lo riconosci, lo senti lontano, ad un palmo dal cuore, estraneo ai tuoi intendimenti e ai tuoi sentimenti, ai tuoi incessanti rigurgiti d'amore.

Cerchi uno sguardo, un gesto, un silenzio che sa di vicinanza ed, invece, è solo vuoto. Solitudine, dentro.

A volte cerchi solo qualcuno che ti accolga, che ti abbracci, uno sguardo fatto di comprensione ed una parvenza d'amore, qualcosa che assomigli al conforto.

Un corpo a cui aggrapparsi, una mano cui tendere, un paio di gambe che ti sorreggano.

A volte cerchi solo calore, una casa a cui ritornare, una voce che ti riempia la testa, una risata che spezzi la malinconia di certi infiniti giorni.

Io oggi da te avrei voluto solo questo : un pò di incondizionato conforto, un paio di mani a stringermi, un bacio generoso e dolce.

Oggi con te avrei solo voluto sentirmi meno sola, un pò amata, protetta, rinata, anche se non era vero , anche se facevi finta.

Io oggi avrei voluto solo essere un pò felice.

N.

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Poi accade all'improvviso che un cerchio si chiuda, che non ce la fai più, che è finita, che non ha più senso continuare  a tenersi per mano quando  i nostri occhi non si cercano più.

Accade che ci si ritrovi stranieri dentro lo stesso letto, che non si ha più fame e sete di pelle, di baci, di carezze, di affanni, di sospiri.

Accade che non ci si tocca più, che si ha paura di sfiorarsi , di attraversarsi, di amarsi.

Ed allora si diventa egoisti e cocciuti, testardi e ostinati.

Estranei.

Io ho provato per anni a mentire a me stessa, ad amarti come meritavi, come meritavo, ma poi la verità è esplosa e con essa tutto il resto.

Non riuscivo più a stare nella tua vita ed anche la mia con te mi stava stretta.

Ho dovuto scegliere , per me stessa, me stessa. La mia idea di amore, la mia idea di condivisione, la mia idea di me .

Ho sempre pensato che se mi fosse donata a qualcuno lo avrei dovuto fare interamente, con ogni parte di me, anche quella che non avevo e mi sono accorta che a te stavo donando ben poco.

Davo di me solo la parvenza di me, le mie ombre, sfocate, i miei sorrisi, tiepidi.

Ed ho scelto, per me stessa, me stessa. La mia idea di amore, la mia idea di condivisione, la mia idea di me(che vive).

N.

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Volevo dirti che mi balzi spesso nella mente, che non me ne accorgo ma ti penso.Spesso. La mattina, quando faccio il caffe', la sera quando scelgo il film da vedere.

Ti penso e precipito in un mondo immaginario, fatto di me e te soltanto, che parliamo , che ci guardiamo, che ci tocchiamo. Lontani da tutto e da tutti.

Spesso mi domando come potrebbe essere tra me e te, fuori da qua dentro, fuori da questo tempo stretto, fuori da noi così immersi nelle nostre vite a metà.

Spesso mi domando come sarebbe stato se ci fossimo incontrati altrove, se io non fossi stata io e tu non fossi stato tu. Mi domando se ce lo saremmo detti che, in fondo, male insieme non siamo. Chè abbiamo gli stessi pensieri, le stesse parole, gli stessi buchi neri della mente in cui talvolta ci rifugiamo.

Spesso, mi viene in mente di buttarlo giù quel muro fatto di non detti, di parole smezzate, di pensieri taciuti, di istinti domati. A volte ci provo, ma tu arranchi e ti accontenti di guardarmi da lontano, di scrutarmi, di spiarmi.

Io ti lascio fare perchè penso che certi muri s'abbattano da soli, che il tempo giusto viene e tu saprai riconoscerlo. 

Io ti lascio fare convinta che quel tempo non è lontano, che avrai forza e coraggio, risolutezza e animo fiero.

Chè certe anime si riconoscono, pur non conoscendosi, e che sanno aspettarsi giusto il tempo  per volersi.