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Renato Brunetta sconfessato dai suoi amici a Venezia

Post n°217 pubblicato il 13 Novembre 2011 da Alberto_Giannino
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Brunetta, il ministro veneziano sconfessato dai suoi amici  

 

Il ministro alla Pubblica Amministrazione, il veneziano Renato Brunetta, 61 anni, economista, esponente del Pdl ed ex socialista craxiano, sotto scorta da 28 anni per minacce terroristiche, lo scorso anno, si era candidato Sindaco di Venezia senza tuttavia essere eletto. La sua lista si chiamava (qui è proprio il caso di usare l'imperfetto del verbo chiamare) Lista Brunetta. Tale lista prese tre consiglieri comunali: Stefano Zecchi, Alessandro Scarpa e Renato Boraso. Su 46 consiglieri eletti a Ca' Loredan 3 appartenevano alla lista Brunetta.

Le elezioni le vinse il sindaco cattolico Giorgio Orsoni del centro sinistra ( ma senza tessera), 63 anni, sposato con tre figli, avvocato, ordinario di diritto amministrativo all'università di Cà Foscari, procuratore della Basilica di San Marco, Orsoni, ritenuto molto vicino alla Curia, era già stato assessore comunale al patrimonio dal 2000 al 2005 nella giunta di centrosinistra guidata da Paolo Costa. Tra le sue caratteristiche Giorgio Orsoni elenca al primo posto quella di essere "concreto e pragmatico", di affrontare i problemi senza pregiudizi, di essere "aperto al dialogo e al confronto". La sua corsa sembrava impossibile contro il più conosciuto, efficiente e vulcanico componente del governo. Lui l'ha vinta rivendicando i successi ottenuti dalla coalizione guidata da Massimo Cacciari ("Una persona straordinaria") rilevando altresi che "abbiamo lavorato seriamente, proposto un programma credibile, e la città ci ha dato fiducia".

Cacciari invece commento' l'elezione di Orsoni, che guida una coalizione che va dall'Udc a Rifondazione, con le seguenti parole: "Un risultato abbastanza straordinario visto l'andazzo generale e le difficoltà del centrosinistra nel Paese". Il prof. Brunetta, esponente del centro destra e ministro, fu distanziato di ben 9 punti percentuali, fu sconfitto sonoramente e non riuscì a sedersi sulla poltrona di primo cittadino a Ca' Farsetti cui agognava da anni. Infatti 11 anni fa quando si candido' contro Paolo Costa e anche in quella occasione fu sconfitto. Anche allora Renato Brunetta fu bocciato dai veneziani. Adesso la novità è che Brunetta è stato bocciato dai suoi tre consiglieri comunali che l'accusano di essere assenteista, lui che ha fatto una carriera colpendo i fannulloni dello Stato con i suoi provvedimenti molto discutibili , le sue sue filippiche, e le sue invettive.
La lista Brunetta ha cambiato nome e si chiamerà d'ora in avanti Lista Civica impegno per Venezia, Mestre, isole e il capogruppo sarà sempre il professor Zecchi ordinario di Estetica presso l'Università degli studi di Milano e già assessore alla Cultura del comune di Milano dal 2005 al 2006 nella Giunta Albertini. "Il Gruppo consiliare "Lista Brunetta" - annuncia una nota firmata da Stefano Zecchi, capogruppo della stessa lista in Consiglio - ha deliberato di cambiare la propria denominazione in "Lista civica impegno per Venezia, Mestre, isole"".

"Questa decisione è stata assunta - precisa - considerando con rammarico l'assenza dalle iniziative relative al lavoro del Consiglio comunale dell'ispiratore e animatore della "Lista" originaria, nata per affrontare le elezioni del 2010 a Sindaco di Venezia". "Valutando la nuova situazione che non può valersi dei suggerimenti dell'onorevole Brunetta, basati su una profonda esperienza politica, nel desiderio di una sempre maggiore attenzione ai problemi di Venezia, Mestre e isole - scrive ancora l'ex Lista Brunetta - si è stabilito di modificare la denominazione del gruppo con l'intenzione di aprirsi e accogliere tutte le forze cittadine desiderose di lavorare per il bene della città e dei suoi abitanti".
Per Brunetta che è passato alla storia del IV governo Berlusconi come il segugio dei lazzaroni e degli assenteisti guadagnandosi la nomea di ministro anti fannulloni e di coloro che nella PA mangiano a sbafo, è un brutto colpo per la sua immagine. Secondo i suoi tre consiglieri lui sarebbe un "assenteista" che non si occuperebbe nè dei problemi del comune di Venezia nè dei bisogni dei cittadini.

Che dire? siamo esterrefatti, sbigottiti, e trasecolati. Da Brunetta non ce lo aspettavamo. Un uomo cosi rigoroso, zelante, e sollecito nel far rispettare le leggi e le regole nella PA e pronto a punire sempre chi sbaglia con durezza, intransigenza, e senza appello. I dirigenti della PA, grazie a Brunetta, possono licenziare i dipendenti magari dopo aver subito un mobbing spietato e violento. Vanno a finire in mezzo alla strada. devono trovarsi un avvocato e chiedere al Tribunale di essere riammessi e riabilitati. Ma lo sa Brunetta che alcuni Dirigenti sono i primi a non rispettare la legalità, a violare le leggi, a perseguitare e a discriminare i loro subordinati e tutto ciò per i motivi più disparati?

Ora il ministro anti fannulloni deve chiedere scusa a chi ha votato la sua lista civica alle Comunali di Venezia il 29 giugno 2011 e a tutto il Pdl che l'ha sostenuto come sindaco. Se non lo farà dimostrerà di essere poco serio e poco responsabile nei confronti dei suoi elettori e sarà sicuramente "trombato" per la terza volta qualora decidesse di candidarsi a sindaco di questa bellissima città. Con la Lega Nord o senza la Lega Nord. Manzoni, ministro Brunetta, soleva dire che "i guai vengono perchè ci si è dato cagione". Ha deluso i suoi estimatori, e i maligni diranno sottovoce: "quello li' predica bene e razzola male". Si, perchè il suo comportamento etico, retto, integerrimo, ormai è in discussione, soprattutto a Venezia dove i suoi amici hanno preso le distanze da lui. Sono infatti distinti e distanti, il che per un ministro ambizioso e candidato sindaco di una delle città più belle del mondo, non è un fatto che depone a suo favore. A proposito, Brunetta,  le ricordo un richiamo benevolo fattole dal cardinale Dionigi Tettamanzi. Non consideri tutti fannulloni, perchè poi nell'immaginario collettivo alla fine tutti sono fannulloni anche se sul posto di lavoro sono ineccepibili. Da ultimo le dò un consiglio: lei è un economista; si faccia dare la delega dal premier in carico un posto come sottosegretario  per colpire gli evasori fiscali (200 miliardi di euro sottratti alle casse dello Stato)  e forse dopo questa brutta storia tutta veneziana si riscatterà e verrà riabilitato.

Alberto Giannino
alberto.giannino@gmail.com

 
 
 
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