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LIETA NOVELLA-storia-4-

Post n°26 pubblicato il 07 Luglio 2009 da agamennon2007
 

La prima mossa, il bianco muove.

Un umano viene scelto fra tutti, un maschio, separato dagli altri e condotto in un giardino per essere educato, stimolato a produrre cellule, deputate alla ragione.

Educato a pensare, ad essere se stesso.

In quel tempo, gli umani non possedevano più la ragione, agivano per istinto, guardavano il sole, ma non erano capaci di chiedersi cosa è.

Il signore educava il ragazzo.

Adamo piano piano cresceva, piano piano ha sviluppato la ragione, piano piano ha dato i nomi a tutte le cose e a se stesso.

In quel tempo Adamo era fisicamente maturo, adulto per la sua specie.

Ma mentalmente era un bambino di cinque anni.

 

Il tempo era scaduto, il satana premeva, il tempo è maturo.

E il signore agisce.

Chiama Adamo e parla: di tutti gli alberi da frutto del giardino, puoi mangiare a sazietà, ma in quanto all’albero che si trova al centro, non ne devi mangiare!

Perché nel giorno in cui ne mangerai, positivamente uscirai dal giardino!

Era una prova per Adamo.

Se ignori il consiglio del signore, dimostri di avere l’autodeterminazione, dai prova di essere maturo è tempo che tu esca dalla scuola.

In questo sei simile al signore.

E’ stato un gioco ingannare il fanciullo, per satana.

Il signore a questo punto non può fare nulla, queste sono le regole.

Sa che è ancora tanto piccolo, tanto fragile, gli confeziona delle vesti, gli prepara qualcosa da mangiare per qualche giorno, gli da le ultime raccomandazioni, accompagna il ragazzo alla porta dispiaciuto come un padre, lo accarezza sulla testa.

E con un groppo in gola, gli dice: va e moltiplicati!

Non intendeva al materiale, al carnale, ma al mentale, a questa capacità, che è la ragione, perché questo siamo!

In questo siamo figli di Adamo, tutti!

Tutti gli esseri umani in possesso di ragione ne discendono.

CONTINUA.....

 
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