Creato da dolcetitty03 il 22/03/2011
 

dolcetitty03

Le parole del cuore

 

 

Both violated [ex caso di stupro]

Post n°7 pubblicato il 04 Aprile 2011 da dolcetitty03

Vicenza: per anni stupra e sevizia la moglie con bisturi
Novembre del 2007. Poco più di un anno fa. Al pronto soccorso dell' ospedale di Vicenza arriva una donna. Le gambe coperte di sangue. L'equipe medica che la prende in carico scopre che l'origine del sanguinamento è un bisturi, rimasto infilzato nella vagina della donna. I medici la curano. Poi, inevitabile, le fanno alcune domande. La donna poco ci mette a crollare...i medici sono sconvolti: ad usare quel bisturi era stato il marito della donna. Si era trattato dell ennesimo "gioco" sessuale, finito male più del solito, che il marito costringeva la donna a subire. Anni di angherie e violenze. Di depravazione. Di stupro continuo e sadico. L' uomo si divertiva a sottoporre la moglie a pratiche sessuali che lei non desiderava, che la umiliavano. Si divertiva a tagliarla, a infliggerle ferite, con bisturi e lime da falegname, mentre lei non poteva reagire, le mani legate, le lacrime e il dolore e il terrore.  La donna ha taciuto per anni, per timore delle ripercussioni, paura per il destino dei figli. Quel giorno, all'ospedale, la donna decise di denunciare il mostro che si aggirava per casa sua, una casa come tante, a Torri di Quartesolo, ricchissima e civilissima provincia vicentina. In questi giorni si sta celebrando il processo. L'uomo dovrà rispondere di violenza sessuale, lesioni aggravate e maltrattamenti in famiglia. Questa donna ha deciso di uscire dal silenzio. Sosteniamola. Deve sapere che ha vicino a sè l'amicizia di tutte noi donne. Perchè come è successo a lei poteva succedere ad una di noi. Questa è il significato di "sorellanza".
Both violated [ex caso di stupro]novembre 2nd, 2007 | by p.s.v. |

In Violato ho voluto raccontare la storia [vera] di Karim [nome inventato per ovvi motivi], il quindicenne extracomunitario di Dueville accusato di aver stuprato in due occasioni una sua compagna di classe di due anni più giovane. Dopo 15 giorni in cella presso il carcere minorile di Treviso, il minore è stato scarcerato con decreto del giudice per il riesame, in quanto è emerso che non vi era prova alcuna contro di lui. L’amica e gli amici comuni presenti in entrambi gli episodi hanno confermato la versione sempre sostenuta dal minore e da loro stessi nei precedenti interrogatori. Di fronte al giudice, tutti hanno nuovamente raccontato che nei due episodi non vi è stata alcuna violenza da parte di Karim nei confronti di Giorgia, ne tanto meno degli atteggiamenti che potessero far loro sorgere dei dubbi. A favore di Karim parlano anche le 12 pagine della perizia ginecologica richiesta dalla difesa e redatta da uno specialista. La risposta è chiara. Il taglio dell’imene e un leggero arrossamento non possono assolutamente essere associati ad una violenza sessuale. Fine della storia? Non proprio.
Rimangono infatti i 15 giorni passati in carcere dal ragazzino. Rimarrà l’etichetta di “mostro” costruita tramite un linciaggio mediatico senza precedenti. Rimarrà la violenza con cui la cittadinanza si è scagliata contro il minore e il [pre]giudizio della gente marchiato in modo indelebile nel suo giovane volto. Rimarranno i segni di una bruttissima e dolorosa vicenda che lo vedrà fotografato per sempre.
Ma andiamo con ordine. Il giudice decide per l’arresto del minore dopo che Giorgia, accompagnata dalla madre, denuncia di essere stata violentata. Con se ha il referto del pronto soccorso dove “sono evidenziati, il taglio dell’imene e un leggero arrossamento”. Il referto non fa alcun riferimento che il tutto potrebbe essere stato causato da una violenza sessuale. La ragazzina descrive inoltre luoghi ed orari in cui gli stupri sono avvenuti. In entrambi i casi, come già detto, i due ragazzi non sono soli, ma in compagnia di altri amici. I carabinieri interrogano l’amica del cuore della minore e i due ragazzini. Nessuno ha visto e sentito nulla. Nessuno ha fatto caso a comportamenti strani da parte di Karim o di Giorgia. Lo dicono tranquillamente e per più volte. Lo mettono per iscritto. Nero su bianco.
A questo punto ci si chiede il motivo per cui i Carabinieri della stazione di Dueville, comandati dal Maresciallo Parrucca decidono di richiedere al giudice l’arresto del minore. Ci si domanda se questo tipo di intervento fosse davvero necessario o piuttosto l’eccezionalità con cui è avvenuto fosse un’ansiogena risposta dei militari ad una richiesta ben precisa della cittadinanza ed in particolare di alcuni “genitori coraggio”, che in quei giorni erano a picchettare l’entrata della scuola per impedire al “mostro” di partecipare alle lezioni. E se la richiesta d’arresto era un puro bisogno dello stesso Maresciallo, preoccupato di dare visibilità mediatica alla piccola realtà militare del paese? Fatto sta che con gli elementi a carico degli inquirenti, si poteva benissimo continuare le indagini con il minore in uno stato di libertà. Non vi era alcuna possibilità, infatti, che il giovane potesse in quei giorni inquinare le prove, che tra l’altro erano tutte a proprio favore. C’è un episodio apparentemente banale, che da una chiara idea di quello che è stato il comportamento dei Carabinieri. A Don Marco, educatore del minore presso la parrocchia del paese, che chiedeva con un semplice saluto di poterlo assistere spiritualmente, viene impedito di vedere il giovane poco prima che questo venisse trasferito in carcere a Treviso. Credo non vi sia altro da aggiungere.
Altra domanda che ci si pone, in questa bassa vicenda, è se fosse stato possibile evitare al minore Karim un bombardamento mediatico di tali dimensioni. I quotidiani Il Giornale di Vicenza, Il Gazzettino, Il Corriere del Veneto [allegato al Corriere della Sera], e Il Vicenza hanno attuato una vera e propria caccia al mostro, riempiendo intere pagine sull’argomento e trasformando la vita di questo ragazzino e della sua famiglia in un vero e proprio inferno. Non da meno sono state le emittenti locali TVA Vicenza e Canale 68 Veneto. Era possibile descrivere i fatti senza dare giudizio alcuno? Era possibile evitare di condannare anticipatamente e senza motivo il minore? Il mostro lo hanno servito pronto i media locali, a favore senza dubbio delle proprie casse. Per dare un po’ il senso della gravità dell’intervento dei media, basta vedere l’imponenza con cui il solo Giornale di Vicenza ha descritto il caso di stupro a Dueville. Cinque intere pagine nella cronaca e tre titoloni da prima pagina. Allucinante. La responsabilità dei media, in tutta questa vicenda è enorme e va denunciata.
Ma ciò a cui è più difficile trovare risposta è il motivo che ha spinto una ragazzina di 13 anni a fingere di aver subito uno stupro, denunciando un compagno, il suo grande amore. I due si erano frequentati tempo prima. Avevano vissuto una relazione affettiva, in cui, come ammette candidamente e senza problemi il minore Karim, c’erano stati dei rapporti sessuali completi. Poi lui l’aveva lasciata, forse per un’altra ragazzina o forse per una scelta affettiva diversa. Tra i compagni di scuola, si vocifera di una vendetta da parte della ragazzina nei confronti di Karim. Ma l’imponenza di un caso così grave merita delle risposte più incisive e ricercate che non semplici chiacchierii. Penso per esempio al ruolo della madre della ragazza. Non dimentichiamoci che già un anno prima i genitori di Sara avevano indetto e organizzato un’assemblea per discutere del “caso Karim”, minore extracomunitario finito nella classe della loro figliola. L’accanimento nei confronti del ragazzino, da parte dei genitori di Giorgia, nasce quindi molto tempo prima. Chiedevano l’allontanamento del minore extracomunitario dalla classe, cercando l’appoggio di altri genitori e facendo leva su quel fenomeno che è parte integrante della cultura bigotta e ignorante di luoghi. L’intolleranza. Ma è ancora poco per giustificare l’accanimento con cui questa ragazzina, spinta dalla madre, ha continuato imperterrita a sostenere la propria denuncia, pur contro l’evidenza dei fatti. E per dare un senso ad un tale accanimento trovando una spiegazione che cerchi di andare oltre le chiacchiere più superficiali e stupide c’è bisogno di iniziare a ragionare seriamente sul devastante problema, sempre più crescente nella nostra società, che è l’apparire sempre e comunque. Un grande Fratello fatto a misura di piccolo paese di provincia. E’ solo in questo modo, che si riesce a comprendere come un titolo sul giornale arrivi ad essere più importante di molti sentimenti. In una tale povertà culturale e intellettuale si riuscirà finalmente a notare l’attenzione della gente che non si era mai riusciti a cogliere prima o semplicemente ci si sentirà vivi e più belli. Si sarà portati a sentire lo sguardo dell’altro mentre si cammina per le strade incrostate del paese, ci si sentirà ricercati dagli occhi vuoti degli altri e voluti dalla massa. Una vita mai accettata di casalinga, per esempio, potrà allora avere un senso, pur nel dramma di una presunta violenza sessuale. Il calore delle persone lo sentirai finalmente accanto, sul collo. La popolarità, pur di bassa lega, usata come anestetico, sopperirà a mancanze relazionali da sempre sofferte. Alla base di tutta questa brutale vicenda, credo vi sia il bisogno di esserci e apparire da parte di questa ragazzina ed in particolar modo della madre, che senza dubbio l’ha spinta e sostenuta nella parte. Vi è in tutta questa storia una mancanza disarmante di quei valori fondamentali che sono alla base della vita comunitaria e sociale. L’autenticità delle relazioni e degli affetti più importanti sono sostituiti dall’apparire ad ogni costo, dall’esserci sempre e comunque. E non è da meravigliarsi quindi, che un sentimento d’amore o di rabbia venga sostituito da una prima pagina di giornale o dal proprio nome sulla bocca di tutti.
Un ultimo ma non meno importante pensiero va alla ragazzina, vittima di se stessa, della madre e di quella mancanza di valori che pare averla risucchiata. Paradossalmente la sua, appare come la situazione più difficile. Karim infatti ha dalla sua parte un importantissimo e quanto mai cospicuo gruppo di cittadini che da giorni si è fatto carico della situazione. C’è da augurarsi che tutti coloro che a tutt’oggi stanno spendendo il loro lavoro a massacrare il “mostro che non c’è”, trovino le forze per donare a Giorgia quell’aiuto di cui ha estremamente bisogno.
Buona vita

, , , , , , , , , , , , , ,

 
 
 

Sabato 30 Gennaio 2010, 21:27 in violenze italia

Post n°6 pubblicato il 04 Aprile 2011 da dolcetitty03

Bangladesh: incredibile punizione per una ragazza vittima di stupro
2595051337_2d9303d94d.jpg

L'Alta Corte del Bangladesh ha finalmente ordinato alle forze dell'ordine di trovare e proteggere una ragazza di 16 anni che lo scorso 17 gennaio è stata punita con una pubblica flagellazione dopo che i leader del suo villaggio avevano stabilito che si era macchiata del delitto dell'adulterio. La ragazza era stata stuprata ma lei non l'aveva detto a nessuno: da lì a pochi mesi si sarebbe infatti tenuto il suo matrimonio con un uomo di un villaggio vicino. La sfortunata però era rimasta incinta a seguito dello stupro.

Un mese dopo il matrimonio, il marito, insospettito, ha denunciato tutto e chiesto il divorzio. La ragazzina ha abortito. Ma le sue "malefatte" dovevano venire punite. E così il consiglio del suo villaggio ha deciso per 101 frustate per lei e una multa ingente da pagare per suo padre. La ragazzza mentre veniva frustata, è collassata a terra. Se vi stavate chiedendo che fine abbia fatto stupratore...beh, ovviamente è stato perdonato dal consiglio del villaggio e vive tranquillo nel suo villaggio natale. 

Mohammad Ashrafuzzaman della COmmissione per i Diritti Umani in Asia ha dichiarato che questi esempi di giustizia tribale "diventano possibili in un paese in cui le leggi istituzionali di base sono completamente disfunzionali e incapaci di fornire giustizia alla genete comune". Ha anche detto che "le punizioni della sharia vengono abusate per commettere ingiustizie contro i gruppi sociali più poveri e deboli, tra cui le donne in particolare, al fine di mantenere o aumentare il potere".

 
 
 

News > Cronaca > Omicidio Scazzi: Francesco Bruno, ultima versione Misseri la piu' credibile

Post n°5 pubblicato il 04 Aprile 2011 da dolcetitty03

Omicidio Scazzi: Francesco Bruno, ultima versione Misseri la piu' credibile

ultimo aggiornamento: 06 novembre, ore 13:02
Roma, 6 nov. - (Adnkronos) - L'ultima versione dei fatti resa da Michele Misseri sull'omicidio della nipote Sarah Scazzi ad Avetrana, che lo vede puntare il dito direttamente contro la figlia Sabrina, ''e' la piu' credibile. In realta' non abbiamo prove che spingono a preferire o a scegliere una versione piuttosto che un'altra, ma questa e' certamente la piu' credibile rispetto alle altre". Lo sottolinea all'ADNKRONOS il criminologo Francesco Bruno, commentando gli ultimi sviluppi della vicenda.

"Quello che e' certo - ha spiegato Bruno - e' che si tratta di un delitto di famiglia che tradisce un odio familiare e al quale tutti hanno partecipato in un modo o nell'altro. Sono convinto che il delitto materiale potrebbe essere stato commesso da Sabrina, perche' il veleno, l'odio che nutriva potrebbe averla portata ad uccidere. Credo che il padre, Michele Misseri, sia stato il capro espiatorio dell'intera vicenda".

Secondo il criminologo "il piano per uccidere Sarah lo avrebbe escogitato Sabrina, ma fa acqua da tutte le parti. E' sicuramente una ragazza intelligente, ma con poca esperienza, non sa come vanno veramente le cose: probabilmente con una cultura prettamente televisiva''.

''Il padre -e' la ricostruzione del criminologo- ha cercato di salvare tutti, e' andato in carcere ma non e' riuscito a non entrare in contraddizione ed il pentimento ed il rimorso per la tragedia lo ha portato sempre piu' ad avvicinarsi e a raccontare la verita', causando cosi' la pronfonda opposizione da parte del resto della famiglia".
 
 
 

Minori: affido condiviso, Oua boccia ddl a esame Parlamento.

Post n°4 pubblicato il 04 Aprile 2011 da dolcetitty03

Minori: affido condiviso, Oua boccia ddl a esame Parlamento.

Roma, 4 apr. - (Adnkronos) - Il Ddl 957 all'esame del Parlamento, ora al Senato, che modifica l'art. 155 codice civile, relativo alle norme a tutela dei figli nelle situazioni di crisi familiare "avra' gravi ricadute sui minori". Lo sostiene l'Organismo unitario dell'avvocatura che ha approvato un documento, redatto dalla Commissione Oua sulla famiglia coordinata da Nicoletta Variati, in cui si critica duramente il Ddl.

 
 
 

Resoconti di stupri e violenze agostane sulle donne

Post n°3 pubblicato il 04 Aprile 2011 da dolcetitty03
Foto di dolcetitty03

, , ,

 

 

Non è ancora iniziato Agosto che arrivano brutte notizie dall' estero. A Dubai, una famosa pop star viene ritrovata in un bagno di sangue nel suo appartamento. Il suo corpo è devastato, il viso sfigurato.  La polizia indaga sui suoi ex. In Alabama invece, un uomo di 37 anni, Anthony Hopkins, viene scoperto con il cadavere della moglie nel freezer. Lo conservava da 3 anni. Il primo agosto, dal Brasile, arriva invece la notizia della morte di una ragazza inglese, squartata dal suo compagno brasiliano, che per ricordarsi dell'impresa, filma tutto con il cellulare.

E  poi via con il "festival" italiano.

Il primo di agosto Lucia Di Muro, di 31 anni, e sua madre, Maria Grazia Prisciandaro, di 62 anni vengono uccise a Canosa di Puglia. L'omicida è il novello sposo della vittima, Giovanni Valentino, di 38 anni, commerciante di prodotti agricoli. Un giorno dopo a Santorini un uomo decapita la moglie e fugge con la testa, per souvenir. 

Nel frattempo veniamo sconvolti dalla notizia shock della ragazza stuprata da un gruppo di "amici" a Firenze. Si tratta di sette ragazzi italiani, fra i 20 e i 25 anni. Uno di loro fa il regista di film splatter, in cui la violenza e il sangue regnano sovrani. La ragazza si reca all'ospedale piena di lividi, tracce di morsi sui seni e sugli organi genitali, ed evidenti segni di violenza sessuale. I ragazzi, alcuni dei quali conosciuti solo quella sera, l'avevano fatta bere. Quando si erano allontanati dalla festa, i sette giovani l'avevano trascinata verso un angolo buio e poi infilata a forza in una macchina, dove a turno avevano abusato di lei.

Passa qualche giorno e ancora stupri denunciati a Bologna, dove una ragazzina  (appena 14 anni) viene stuprata da due giovani di Lecce dopo che l'avevano fatta ubriacare...

Per quanto riguarda l'omicidio della donna di 45 anni, Maria Grazia Pezzoli, sgozzata a Bergamo il 24 Luglio, emerge l’ipotesi del delitto su commissione. Non proprio sotto i riflettori della stampa, arriva la notizia di Samatha, transessuale di Milano, rapita, violentata e uccisa in maniera barbara da due ragazzi, 17 e 19 anni, il 29 luglio. I due confessano tutto: le avevano chiesto una prestazione sessuale gratuita, ma lei si era rifiutata e l’hanno colpita con un coltello, buttandola, forse ancora viva, in mezzo alla strada, la Tangenziale Ovest di Milano.

Nel frattempo a Senigallia, i figli di Francesca Lorenzetti decidono di costituirsi parte civile contro Renzo Mandolini, loro padre ed ex marito della donna. Sembra essere stato lui ad averla uccisa a coltellate il 17 luglio scorso.  Dal carcere lui scrive ai figli che non voleva che andasse a finire così: voleva solo spaventarla. 

L'8 agosto una sedicenne di Adria, Rovigo, si spara con la pistola del padre. Non è riuscita a sopravvivere alla vergogna di alcune foto compromettenti messe in rete dall'ex fidanzato due anni prima.  

Il 13 agosto, mentre in Arabia un padre ammazza la figlia perchè si era convertita al cristianesimo,  a Garlasco si ricorda Chiara Poggi, ad un anno esatto dal suo misterioso quanto efferato omicidio.

Due giorni dopo, Patience Odihiri, una donna nigeriana di 28 anni, viene ritrovata morta a Genova. Sospettato è il convivente, Talatu Akhadelor, 26 anni.

Il 20 Agosto a Salsomaggiore Massimo Del Signore, 44 anni, capo officina in una società del gruppo Barilla, spara alla moglie, Gabriella Massari di 38, commessa da anni in un negozio di tessuti e abbigliamento della cittadina, e alla loro figlia Elisa, 19. Con la stessa arma poi si toglie la vita.

Il 23 agosto a Luzzara, Liana Annuni, una donna russa di 30 anni viene accoltellata e uccisa dal compagno, Hicham Nouni, un marocchino 36enne che poi ha chiamato il '118' per  vedere se gli altri riuscivano a rimediare a quello che aveva fatto. Lui dice che l'ha fatto perchè era geloso.

E poi il gran finale.

Mentre una donna di 77 anni moriva a Desio a seguito delle bastonate infertele da due ragazzi che tentavano di scipparla,  Silvia Zanchi , 24 anni, veniva strangolata nella sua casa di Sansepolcro, in provincia di Arezzo.  Del suo fidanzato, Luca Ferri, non si hanno più tracce dal giorno del ritrovamento del cadavere. Lei voleva lasciarlo, dicono le amiche.

A Roma intanto due turisti olandesi che si erano fermati per una notte in tenda, vengono assaliti e rapinati da due pastori romeni. La donna, Wilma Maria , casalinga di 52 anni, viene picchiata e stuprata. Non riesce a parlare perchè ha la mandibola fracassata. 

Stessa cosa si ripete in Campania a danno di due turisti tedeschi. Lei viene ripetutamente violentata da 3 uomini.  

Ad Imperia, invece, una donna di 29 anni decide di denunciare il suo ex per stalking, ossia molestie gravissime e persecutorie che spesso arrivano fino alla soppressione della vittima. Solo a quel punto tutto finisce sui giornali o tra le righe di blogs come questo.  Paola, il nome è di fantasia, dice: "Ho deciso di denunciarlo per esortare tutte le donne che come me hanno subito o subiscono questo tipo di violenza a rivolgersi immediatamente, come ho fatto io, alle autorità competenti e denunciare casi di stalking". La storia di Paola è simile a migliaia di altre, ma in Liguria, ricorda da vicino la drammatica vicenda di Antonella Multari, la giovane molestata, minacciata e poi uccisa dal suo ex compagno l’anno scorso a Sanremo (lui era indagato anche per l'omicidio di un'altra ex a Genova, avvenuto solo un anno e mezzo prima). 

 

Magari tutte le storie di violenze e persecuzione finissero come quella appena raccontata. Fino ad ora lo Stato non c'è stato. Come ricordava anche ieri il programma "Amore Criminale", condotto su rai 3 da Camila Raznovich, il Ministro della Giustizia Roberto Castelli nel 2006 si scusò con i familiari di una ragazza a nome dello Stato, che non era "stato capace di proteggere questa povera ragazza".  Ora con la nuova legislazione sullo stalking speriamo che qualcosa cambi, almeno per quanto riguarda la violenza che si innesca in queste modalità. Ma son convinta di una cosa, sono le donne che devono cambiare e rifiutare di cadere in trappole simili. Ma nessuno insegna loro a pretendere di avere una vita affettiva serena e non violenta. Le donne non si amano abbastanza. E gli uomini le amano troppo. Da morire a volte.  

Vicenza: per anni stupra e sevizia la moglie con bisturi

Novembre del 2007. Poco più di un anno fa. Al pronto soccorso dell' ospedale di Vicenza arriva una donna. Le gambe coperte di sangue. L'equipe medica che la prende in carico scopre che l'origine del sanguinamento è un bisturi, rimasto infilzato nella vagina della donna. I medici la curano. Poi, inevitabile, le fanno alcune domande. La donna poco ci mette a crollare...i medici sono sconvolti: ad usare quel bisturi era stato il marito della donna. Si era trattato dell ennesimo "gioco" sessuale, finito male più del solito, che il marito costringeva la donna a subire. Anni di angherie e violenze. Di depravazione. Di stupro continuo e sadico. L' uomo si divertiva a sottoporre la moglie a pratiche sessuali che lei non desiderava, che la umiliavano. Si divertiva a tagliarla, a infliggerle ferite, con bisturi e lime da falegname, mentre lei non poteva reagire, le mani legate, le lacrime e il dolore e il terrore.  La donna ha taciuto per anni, per timore delle ripercussioni, paura per il destino dei figli. Quel giorno, all'ospedale, la donna decise di denunciare il mostro che si aggirava per casa sua, una casa come tante, a Torri di Quartesolo, ricchissima e civilissima provincia vicentina. In questi giorni si sta celebrando il processo. L'uomo dovrà rispondere di violenza sessuale, lesioni aggravate e maltrattamenti in famiglia. Questa donna ha deciso di uscire dal silenzio. Sosteniamola. Deve sapere che ha vicino a sè l'amicizia di tutte noi donne. Perchè come è successo a lei poteva succedere ad una di noi. Questa è il significato di "sorellanza".

 

 

 
 
 

AREA PERSONALE

 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Giugno 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
          1 2
3 4 5 6 7 8 9
10 11 12 13 14 15 16
17 18 19 20 21 22 23
24 25 26 27 28 29 30
 
 

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 

FACEBOOK

 
 

ULTIME VISITE AL BLOG

marchia9904mariateresa60_1lumil_0ixtlanngioia1964dgl0perla03_neraMy.friend.flourdolcetitty03robi19700BunnyBannerSky_EaglePerturbabiIepaprika710shalom1982
 

ULTIMI COMMENTI

CHI PUò SCRIVERE SUL BLOG

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Giugno 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
          1 2
3 4 5 6 7 8 9
10 11 12 13 14 15 16
17 18 19 20 21 22 23
24 25 26 27 28 29 30
 
 

I BAMBINI NON SI TOCCONO

 

 

 

 

 

 
 
Template creato da STELLINACADENTE20