Creato da fannyforever il 06/05/2006

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Quando l'emozioni arrivano al cuore.....

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Una vacanza insolita (24 parte)

Post n°145 pubblicato il 23 Novembre 2007 da fannyforever
 
Foto di fannyforever

Roma era davvero una città dai mille volti, però Firenze mi mancava ancora tanto. I giorni di lavoro erano per il momento l’unico punto fermo della mia vita, a parte Asia naturalmente, stavo facendo finalmente qualcosa che avevo sempre sognato. Mio padre oggi sarebbe fiero di me!

In questi giorni stiamo studiando un progetto a tavolino per fare un servizio sullo smaltimento dei rifiuti tossici e nucleari nello Zambia, zona fra l’altro già scossa per i disordini di guerriglia locale.

Affiancherò Max, collega per altro molto noto fra i giornalisti come inviato e per me sarà una buona guida per iniziare a prender mano con questo lavoro.

-Max, ho raccolto via internet l'informazioni che mi avevi richiesto e  ho trovato delle cose interessanti, se vuoi gli possiamo dare un’occhiata insieme!-

 

“Mettile sulla mia scrivania, appena ho un attimo di tempo lo farò, devo prima terminare un articolo da mandare in stampa; perché in tanto non vai a farmi delle fotocopie, mi servono da allegare al fascicolo.”

-Scusa, non vorrei essere scortese, ma non mi hanno assunta per fare la tua segretaria personale, le questioni inerenti la segreteria puoi passarle nell’ufficio di competenza, ne esiste uno apposta!-

“Accidenti ci mettiamo già sulla difensiva, dov’è finito lo spirito di collaborazione tra colleghi e poi come pensi di cavartela al mio fianco se rischiamo già da ora a morderci la coda?”

Avevo intuito dal suo tono sarcastico che non gli piacevo e non era la prima volta che succedeva, anche se lo attribuivo al fatto che nell’ambiente si sussurrava che Max è sempre stato uno a cui piaceva sentirsi un dio in terra, solo che ora stava davvero esagerando per quanto mi riguarda. Cercava di ostacolarmi in ogni modo mettendo fra noi dei paletti ben precisi, atto a non creare nessuna possibile complicità, se non altro perché in nostro lavoro ci vedeva schierati per lo stesso fine, quindi davvero non capivo le sue motivazioni.

La diffidenza poi era all’ordine del giorno, eppure io ammiravo il suo lavoro e stargli al fianco era davvero un buon motivo per crescere professionalmente, perché lui era il migliore e lo sapeva.

-Veramente sei tu che stai cercando di screditarmi dandomi lavori che non mi spettano. Credevo che il mio lavoro fosse unicamente di interagire con il tuo, ma evidentemente non é così!-

 

“Chiara, non basta aver preso una laurea e saper scrivere per diventare inviata, perché è un lavoro talmente diverso da come puoi immaginare.

Lavorare sul posto, richiede non solo una buona dose d'esperienza, cosa che ancora tu non hai, ma capacità intuitiva, forza comune, sintesi e più ancora di una buone dose d'insano coraggio per saper affrontare anche le situazioni più avverse. Fare delle fotocopie non mi sembra né che sia discriminante e tanto meno che sminuisca il tuo codice etico, è solo collaborazione!”

Credo oggi di aver ricevuto la mia prima dose di sottoscrizione alla stupidità. Devo imparare a contare fino a dieci prima di aprire bocca solo per darle aria, anche se la mia convinzione nonostante tutto rimane ugualmente la stessa, mi auguro solo col tempo di sbagliarmi.

 

I giorni successivi non andarono molto meglio, ma feci in modo di stabilire una tregua e cercare di apprendere il più possibile anche se dovevo sopportare alcune sue richieste per me di discutibile attinenza.

Rientrare a casa era sempre un gran sollievo, Asia dal vialetto mi veniva incontro accogliendomi con grandi feste ed ero felice di questo suo modo di volermi bene.

Era chiaro però che nella mia vita mancava ancora qualcosa, perché tutto potesse dirsi soddisfatto!

L’amore, era quello che attardava ad arrivare.

Avevo bisogno come tanti di passione, d'emozioni, di sentirmi viva e Syssy tornò come un lampo nei miei pensieri, più prorompente che mai.

La nostalgia stava riempiendo ogni mio spazio emotivo, in questo momento più di altri sentivo il bisogno e la necessità di viverla e averla accanto.

Mi mancavano i suoi occhi sognanti, l'ironia, la bellezza seduttiva con cui riusciva sempre a travolgere i miei sensi.

Mi mancavano le sue mani accarezzarmi la pelle, il suo sorriso inebriarmi le giornate, il desiderio di far l’amore con lei era diventato ormai un vero miraggio…

Decisi che era arrivato il momento di fare qualche mossa azzardata se volevo vivere d'emozioni e così mi presi tre giorni di ferie e andare a Capri per farle una sorpresa.

“Signorina Chiara che piacere rivederla, si ferma da noi qualche giorno?”

-Sì Luis. Le spiacerebbe darmi la stessa suite dell’altra volta, sempre che non sia già occupata naturalmente, ne sarei felice.-

“Certo, anche se per noi non esistono stagioni, abbiamo comunque sempre delle suite di riserva per i clienti come lei. Quanti giorni intende fermarsi?”

-Fino a domenica, dopodiché ripartirò-

“Le faccio portare su i bagagli; nel frattempo se lo desidera abbiamo riaperto la zona relax con bagno turco, piscine, idromassaggi, saune, è davvero bella e confortevole per rilassarsi dopo un viaggio.”

-Perché no, dopo tutto a cosa serve prendersi una vacanza se non ci si fa coccolare un po’. Prima però devo fare una telefonata, posso accomodarmi nella saletta privata?-

“Naturalmente, a sua disposizione. Desidera qualcosa da bere?”

-Un acqua tonica con una fetta di limone andrà benissimo, grazie.-

Avevo il cuore in gola dall’emozione perché rivederla stava riaccendendo una breccia che in realtà non si era mai del tutto spenta. Volevo farle una sorpresa e ci stavo riuscendo, dovevo solo metterla in atto.

-Ciao Syssy.-

“Ciao tesoro, quanto tempo, come stai?”

-Bene, adesso che ti ho sento ancora meglio.-

“Dimmi, come procede il lavoro? Sempre alle prese con il tuo collega pugno di ferro?”

-Diciamo che per il quieto vivere alcune cose le sto lasciando perdere, anche se sono stata  chiara su alcuni punti fondamentali per non perdere di credibilità. Tu come stai, tutto bene?-

“Qui è come al solito, non ci sono grosse novità a riguardo.-

-Sei al lavoro o a casa?-

“Ho finito da poco, vado a fare un po’ di spesa e poi vado a casa, oggi sono a dir poco stanchissima. Con il fatto che faccio sempre avanti indietro da Napoli, nei week and diventa davvero pesante, è vero che mi pagano bene compresa la trasferta, ma rischio di saltare anche degli esami universitari perché non riesco a stare dietro con i ritmi che seguo. Dal prossimo mese ho già avvisato che mi vedranno solo per la stagione estiva, eventualmente mi troverò un lavoretto a Napoli se proprio avrò la necessità di qualche soldo in più.”

-Scusa, ho una chiamata sotto, ti spiace se ci sentiamo dopo, il tempo che vai a far la spesa così parliamo con più calma ok?-

“Per me va bene, se vuoi ti faccio uno squillo, quando rientro a casa?”

-Benissimo a dopo, baci.-

Tutto stava andando come previsto, non sospettava nulla ed io, dopo un bell'idromassaggio, l’avrei raggiunta a casa per invitarla a cena all’agriturismo “Il Sentiero” dove per la prima volta scoprii la bellezza e l’intensità con cui mi lasciai travolgere dalle sue dolcissime passioni.

continua.....

by Fannyforever

 

 

 

 
 
 

Una vacanza insolita e...(23 parte)

Post n°144 pubblicato il 26 Ottobre 2007 da fannyforever
 
Foto di fannyforever

-Buongiorno, sono la signora Costas, ho appuntamento con il direttore Alberti.-

“Buongiorno a lei signora Costas, il direttore la sta aspettando nel suo ufficio, 5° piano stanza 22.”

-Grazie, arrivederci.-

Ero stranamente agitata, da oggi la mia vita sarebbe cambiata radicalmente e nel mio futuro avvertivo già prospettive fruttuose e concrete.

-Direttore Alberti?-

“Buongiorno, lei è la signora Costas, prego la stavo aspettando. Benvenuta nel tim della nostra redazione, se vuole più tardi dalla mia segretaria posso farla accompagnare nei vari uffici per conoscere i suoi nuovi collaboratori.”

-Certo mi piacerebbe, ne sarei lieta.-

“Se vuole accomodarsi intanto le darei il contratto da leggere, spiegandole alcune cose in merito alla sua professione all’interno di questa redazione.”

-Certo, per me va bene.-

Stabilimmo i dettagli del contratto con annesse tutte le clausole e le variabili per sottoscrivere la mia figura di fotoreporter in funzione dei requisiti richiesti.

Ero soddisfatta per ciò che avevo appena firmato, l’inizio del mio lavoro sarebbe avvenuto fra tre settimane.

Non avevo molto tempo per organizzarmi per il trasferimento, ma avrei sicuramente fatto  il possibile per una sistemazione provvisoria.

-Ciao mamma, sono appena uscita dagli studi e ho firmato il mio contratto di lavoro; sei a casa?-

“Sì Chiara, allora tutto bene, sono davvero felice per te! Mi raggiungi?”

-Sì, il tempo di prendere un taxi e raggiungerti così poi ti spiego meglio nei particolari.-

Chiamai Syssy per comunicarle la bella notizia, nel frattempo mi fermai in un negozio perché desideravo coronare questo giorno con un regalo. Ero al settimo cielo per la felicità.

-Syssy, devo darti una notizia bomba! Sono a Roma mi hanno preso per il lavoro di giornalista e comincerò fra tre settimane, non è meraviglioso? Ah scusa, non ti ho nemmeno chiesto come stai?-

“Adesso che ti ho sentito bene, pensavo ti fossi persa da qualche parte….!”

-No scusami, ho solo avuto giorni un po’ pesanti, solita routin, ma questo non significa che non ti abbia pensata.-

“Credevo, dato che sei sparita per giorni interi. Cominciavo a pensare che ti fossi dileguata da qualche parte del mondo in preda ai sensi di colpa da espiare!”

-Sono stata un po’ occupata con la mia vita di tutti i giorni tutto qua, non credo di aver infranto qualche regola o sbaglio?-

“Non importa Chiara, fai finta che non ti abbia detto nulla, non sono molto di buon umore e non vorrei trascendere in cose che venissero poi fraintese!”

-Me ne sono accorta e mi dispiace, se vuoi ci sentiamo in un altro momento se oggi sei così suscettibile.-

“Sì, meglio così credimi, ti chiamo io d’accordo?”

-Per me va bene.-

“Ciao Chiara.”

-Ciao Syssy.-

La telefonata mi lasciò in preda a mille domande senza risposta, poiché sinceramente una giornata no può capitare a tutti, ma quello che non riuscivo a capire era perché se la fosse presa in modo del tutto inspiegabile.

Infondo non mi sembrava di aver fatto qualcosa perché poterla ferirla, il fatto di non sentirci così spesso non precludeva un certo tipo di rapporto piuttosto che un altro.

Poi mi dispiaceva sentirla così, la distanza non aiutava sicuramente in questi frangenti.

Se fossimo state un po’ più vicine avrei trovato il modo per consolarla o per farle capire che stava sbagliando, spiegandole alcune differenze, che se alcune cose non combaciavano con il suo modo di fare, questo non significava che non si poteva trovare il modo per chiarire e venirsi incontro.

Così invece era tutto più difficile e poi se c’è una cosa che proprio non sopporto sono le discussioni al telefono, perché non ti danno mai la grandezza dell’evento, con la possibilità di riscattarsi.

Arrivai a casa di mia madre che era quasi l’una, sinceramente non me la sentivo di dare spiegazioni sul mio malessere del momento, così insistetti per andare a riposare un po’ rimandando la nostra conversazione a più tardi.

“Chiara stai un po’ meglio?”

-Sì mamma, avevo solo bisogno di riposarmi un po’ tutto qui.-

“Hai pensato alla mia proposta? Credo che ti troveresti bene e poi per Asia sarebbe l’ideale come soluzione non ti sembra?”

-Mamma perché mi vuoi attaccare su un punto debole, lo sai benissimo che per me Asia è tutto e che per lei non sceglierei la prima cosa che capita.-

“Qui avrebbe tutto ciò di cui le occorre e quando sarai fuori per lavoro sarà Bastiano ad accudirla, pensaci perché non è una cosa da poco.”

-Lo so mamma, è che ho paura che prima o poi insorgano delle divergenze a livello caratteriale, soprattutto per quanto riguarda la mia presenza nei confronti di tuo marito, non vorrei essere limitata non lo sopporterei e tanto meno vorrei sentirmi d’intralcio.-

“Come fai a dire queste cose, io ti voglio bene e desidero per te solo il meglio, indipendentemente dalle mie scelte di vita e saperti felice e vicino a me, a noi, conta tantissimo.

-Tanto da volermi controllare? Non so perché ma ho quest’impressione e se sbaglio mi dispiace, ma è quello che sento.-

“Chiara facciamo una cosa, io la dependance l’ho già fatta sistemare, quello che manca sono alcune parti d’arredo perché volevo che le scegliessi tu, con i tuoi gusti, per sentirti a casa tua e a tuo agio e non solo di passaggio. Se poi pensi fra qualche tempo che la cosa ti sta stretta accetterò la tua rinuncia, ma almeno dammi una possibilità, non dirmi no a priori o per qualche stupida e strana sensazione. Potresti anche sbagliarti no, non precludere il tutto!”

-Va bene mamma, mi hai convinta a patto che i mobili andiamo a sceglierli insieme.-

“Con vero piacere Chiara, non aspettavo altro.”

Era la prima volta che sentivo vere e sincere le motivazioni di mia madre, anche se con lei ho imparato col tempo a centellinare le cose e a non darle mai per scontato, non lo fa con cattiveria perché i suoi propositi sono sempre a fin di bene, il fatto è con non riesce a dosare il modo con cui dispone gli elementi a suo favore.

So che le è costato fatica adibire lo studio di mio padre per farci un appartamento, ma con grande sorpresa notai che lasciò in un angolo della sala i suoi quadri appesi alle pareti e il tavolo da lavoro infondo alla veranda, dove lui era solito dipingere guardando fuori, immaginando un mondo tutto suo.

Quell’immagine affiorò alla memoria come un fulmine a cielo sereno e gli occhi mi si riempirono di lacrime a quella visione, proiettandomi in un passato difficile da dimenticare.

Amavo molto mio padre e perderlo è stato un po’ come smarrire la via di casa, l’orientamento, l’equilibrio, mettendoci anni prima di ritrovarli e ridimensionare il dolore con la nostalgia, pur sapendo che lui é e sarà sempre una parte di me.

Andai in veranda e mi lasciai cullare dalla sua sedia a dondolo, quando in braccio a lui al calar della sera mi raccontava storie  fatte di mondi fantastici, dove la parola fine non esisteva mai, perché era solito dirmi che il senso della vita esisteva solo perché per tutto c’è sempre un inizio e sta a noi coltivarlo perché possa sempre andare oltre; se scegliamo la fine è solo perché vogliamo che ciò avvenga cambiando il corso del nostro destino.

by Fannyforever 

continua.....

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 
 
 

INCANTEVOLE SORRISO

Post n°143 pubblicato il 18 Ottobre 2007 da fannyforever
 
Tag: poesia

Lascia che il tuo respiro

si fonda con il mio

perchè il nostro amore

non vaporizzi mai.

Stringi le mie mani

e accarezza i miei seni,

perchè le sensazioni che provo e mi dai

non sentano mai il vuoto

che li disarmi.

Sorridi,

sorridi sempre,

è un gesto significativo

e di grande impatto emotivo,

perchè ogni volta che lo fai,

io vivo appagata

ogni mio giorno e ogni momento

nell'attesa di noi!

by Fannyforever

 
 
 

UN GESTO D'AMORE

Post n°142 pubblicato il 17 Ottobre 2007 da fannyforever
 
Tag: poesia

Avvicinati di più

cerca di capire di cosa è capace

un abbraccio.

Quando è ben stretto

toglie tristezza, sostenendo le lacrime,

combattendo l’incertezza

mettendo la nostalgia da parte.

Un abbraccio è anche capace

di diminuire la paura per dare sollievo al cuore

e se è pieno d’amore

mantiene segreti e complicità.

Un abbraccio amico

divide allegria,

dando piacere alle commemorazioni.

Gli abbracci sono piccole preghiere di fede

di forza, di energia

e in me lo troverai

ogni volta che ne sentirai il bisogno.
(scritto da un poeta brasiliano)

 
 
 

L'INCONTRO

Post n°141 pubblicato il 19 Settembre 2007 da fannyforever
 
Tag: poesia

Segnali evidenti

mi lanci attraverso due occhi furtivi

sei bello, attraente,

ti muovi sommesso in mezzo alla gente.

 

Abbasso lo sguardo

non è da me allentare la presa

faccio finta di nulla e continuo la cena.

 

Tu insisti, non molli,

cercando un contatto, creando tensione,

mi sento a disagio e in forte imbarazzo.

 

Decido di alzarmi per fare due passi

qualcosa mi dice

che mi stai ancora osservando.

 

Curiosa mi volto

ma tu non ci sei,

trattengo un sospiro e sorrido all’inganno.

 

Nel mistero rimane quello sguardo indiscreto

che dolcemente mi ha invaso

e scomparso in segreto.

 

by Fannyforever

 
 
 

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