Creato da eco_del_silenzio il 23/01/2007
Vanno le nuvole coi giorni di ieri, guardale bene e saprai chi eri; lasciala andare la gioia che hai, un giorno forse la ritroverai (Branduardi)

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Messaggi di Giugno 2007

ITALIA... 2!

Post n°27 pubblicato il 27 Giugno 2007 da eco_del_silenzio
Foto di eco_del_silenzio

Io amo molto il nostro Belpaese, ma non per questo posso chiudere gli occhi; anzi, proprio per il bene che gli voglio, lo critico per migliorarlo, nel mio piccolo...
Allora, continuando sulla linea tracciata dal post precedente, ma per sdrammatizzare, ecco una canzone scritta dal grande Rino Gaetano (attuale, anche se morì nel 1981 - ironia della sorte, il 2 giugno, Festa della Repubblica!). Presentata quest'anno a Sanremo dal comico Paolo Rossi.


Paolo Rossi
IN ITALIA SI STA MALE
(SI STA BENE ANZICHE' NO)


In Italia ci sta il mare
Per nuotare e per pescare
Con le spiagge tutte bianche
Gli ombrelloni stesi al sole
In Italia si sta bene
In Italia ci sta il sole
Per asciugarsi quando piove
Con la frutta di stagione
Con le pesche e le albicocche
Da mangiare quando hai fame
Ma guarda un po'
Che fortuna stare qua
In mezzo a tanta civiltà
Guarda tu
Che fortuna stare qua
Stare ancora qua
In Italia c'è l'amore
Da quando nasce a quando muore
Se sei brutto o se sei bello
Se sei brutto o se sei bello
Se sei ricco oppure no
In Italia c'è l'amore
Da quando nasce a quando muore
Se sei brutto o se sei bello
Se sei ricco oppure no
In Italia non si può
Ma guarda un po'
Che fortuna stare qua
In mezzo a tanta civiltà
Guarda tu
Che fortuna stare qua
Stare sempre qua
In Italia si sta male
Si sta bene si sta male
In Italia si sta male
Si sta meglio si sta peggio
Si sta bene anziché no
In Italia c'è l'amore
Da quando nasce a quando muore
Se sei brutto o se sei bello
Se sei quasi sempre quello
Se sei ricco oppure no
In Italia si sta male
Si sta bene si sta male
Si sta male si sta bene
Si sta meglio si sta peggio
Si sta bene anziché no
In Italia ci sta il sole
Per asciugarsi quando piove
Con le spiagge tutte bianche
Gli ombrelloni stesi al sole
In Italia si sta bene
In Italia si sta male
Si sta bene si sta male
In Italia si sta male
Si sta bene si sta peggio
Qua si sta come si sta
In Italia c'è l'amore
Da quando nasce a quando muore
Se sei brutto o se sei bello
Se sei ricco oppure no
Se sei basso non lo so
Se sei brutto o se sei bello
Se sei ricco oppure no
Qui ci sto e non ci sto
Se sei brutto o se sei bello
Se sei ricco oppure no
In Italia non ci sto
Ma poi torno però...
Ogni tanto.

 
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Apriamo gli occhi e diamoci la mano

Post n°26 pubblicato il 24 Giugno 2007 da eco_del_silenzio
Foto di eco_del_silenzio

Buona domenica! Come nell'intervento del 26 maggio, cito un articolo di Roberto Gervaso.

Da "Il giornale di Vicenza" di oggi

"SPENSIERATAMENTE ALLA DERIVA"
L'OMBRA DEL TITANIC SUL BELPAESE

Un popolo serio, una nazione che si rispetti, una democrazia matura e compiuta non può vivere di promesse non mantenute, di impegni elusi o traditi, di riforme quotidianamente annunciate e puntualmente rinviate o archiviate. Una democrazia matura e compiuta non può vivere d'insulti, di risse, di piazzate, di occupazioni abusive dei banchi parlamentari, a cominciare da quello del governo. Una democrazia matura e compiuta non può vivere di scandali, o di falsi scandali, montati ad arte e ad arte pilotati per colpire gli avversari di turno. Una democrazia che si rispetti non può permettersi questi giochi e giochetti, irresponsabili e truffaldini. Una democrazia, e chi non sempre degnamente la rappresenta, e la rappresentano anche i cittadini, deve avere e onorare un codice etico e morale. Una democrazia deve essere rigorosa ed efficiente, ispirarsi senza retorica e buonismo alla Costituzione. Una democrazia dev'essere orgogliosa del nome che porta, delle funzioni che svolge, dei simboli che ha scelto e che ne certificano la sacralità e l'intangibilità.
Quando una democrazia viene meno ai suoi doveri, quando i poteri confliggono fra di loro o latitano, quando i suoi organi rivendicano o, peggio, usurpano ruoli incongrui, questa democrazia cessa di essere tale e degrada a regime.
Il regime è una democrazia malata, che campa di gherminelle, trucchi da circo, picche e ripicche comaresche, accuse e contraccuse spesso infondate, menzogne gabellate per verità e verità scomode e inconfessate. In un regime non ci sono più regole, ma solo calcoli personali, sotterfugi levantini e bizantini, manovre sordide e mai disinteressate.
Non so se il nostro Paese abbia toccato il fondo, ché in Italia nasconde sempre un sottofondo. Non so se siamo alla resa dei conti, ma so che quelli che dovremmo pagare non tornano. E non tornano perché nessuno li ha fatti, procrastinandoli in attesa di un miracolo che neppure padre Pio, se rinascesse, potrebbe fare. Stiamo andando spensieratamente alla deriva rischiando la sorte del Titanic, investiti dall'iceberg di un colossale debito pubblico, accumulato in decenni di malgoverno e di consociativismo, frutto di un patto tacito e scellerato fra maggioranza e opposizione. Un patto stipulato non per salvare il Paese dal baratro, ma per conservare il più a lungo possibile un potere esercitato con incompetenza e impunità.
Il governo non sa governare e l'opposizione non sa opporsi. Ognuno pensa al proprio "particulare", al tornaconto privato, tanto più caduco quanto più contingente.
Nessuno sa guardare di là del proprio naso, che noi ci turiamo per non respirare. Ogni giorno ce n'è una. A chi destinare il tesoretto o fra chi spartirne le spoglie? Tutti lo vorrebbero e chi lo ha in consegna non ha il coraggio e la forza di assegnarlo ai più meritevoli e bisognosi, anche perché tutti piangono miseria ed è difficile capire chi ne avrebbe diritto. Il caos è all'acme e a renderlo ancora più drammatico sono nomine improvvise di alti ufficiali o di gran commis dello Stato.
Dulcis in fundo, le intercettazioni telefoniche, proibite dal ministero della Giustizia e puntualmente rese pubbliche dalla stampa moralizzatrice. Nel Paese dei tanti misteri non ci sono segreti. Tutto viene usato contro tutti, e chi oggi è sotto i riflettori e sulle prime pagine dei giornali per aver detto al telefono cose che avrebbe fatto meglio a tacere, ieri lanciava dal suo pergamo di censore senza macchia e senza paura, accuse contro i suoi accusatori, che gli rendono finalmente la pariglia.
Una politica fatta di stiletti all'arsenico, di omeriche menzogne, d'infami calunnie, squalifica una democrazia, esponendola a repentagli fatali. Ma la nostra non è una democrazia: è un regime sfiancato, sfiatato, screditato. Se non vogliamo fare la fine dell'Italia del 1922 apriamo gli occhi e diamoci la mano. Non da complici, ma da cittadini che rischiano di cadere nella brace di un castigamatti ambizioso e spregiudicato. La Storia è piena di democrazie infette degenerate in regimi che -la "Repubblica" di Platone docet- spianano la via alla dittatura. Una, lunga vent'anni, l'abbiamo avuta e ci è bastata.


Beh, pur rispettando l'opinione di uno storico, io non penso ci sia attualmente un rischio di dittatura in Italia.
Ma dobbiamo cambiare rotta, tutti e subito. Ormai siamo già in basso, dobbiamo affrettarci a risalire. Sono stanco e infastidito del fatto che il nostro Paese faccia ridere, tra scandali, calcio, bond argentini e banche, Cirio e Parmalat, politica senza futuro, cittadini senza coscienza.
Come diceva Don L.Milani, di cui martedì ricorre il 40° dalla morte, "I care" (m'interesso, mi prendo cura); non come il Duce, che fiero gridava "Me ne frego!".

 
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Potenza dell'amore...

Post n°25 pubblicato il 11 Giugno 2007 da eco_del_silenzio
Foto di eco_del_silenzio

Tra le varie canzoni, più o meno "importanti", che volevo inserire oggi, ne ho scelta una di Ivano Fossati. Per meglio dire, sembra che mi abbia scelto lei...
L'ho risentita ieri e ho sentito questo bisogno di condividerla, di donarla a chi non l'ha mai sentita.
A mio modesto parere merita veramente, è un gioiellino, una perla che mescola la dolcezza alla passione e ci strappa pure qualche sorriso!
Trovo stupendo sorridere mentre si parla d'amore (quando non si sminuisce la sua profondità).
Ah, se potete, ascoltatela: attraverso la voce e la musica lenta... la tenerezza vi abbraccerà!

(Non per rovinare questa atmosfera fatata, ma vorrei sottolinare una frase: "l’amore fa guerra agli idioti, agli arroganti pericolosi". Sì, l'amore fa anche questo.
Non c'è niente da fare, alla fine appare sempre in filigrana la mia battaglia donchisciottesca contro le macchie degli uomini...)


I.Fossati

L'amore fa
(Quattordici volte amore)


L’amore fa l’acqua buona
Fa passare la malinconia
Crescere i capelli l’amore fa
L’amore accarezza i figli
L’amore parla con i vecchi
Qualcuno vuole bene ai più lontani
Anche per telefono

L’amore fa guerra agli idioti
Agli arroganti pericolosi
Fa bellissima la stanchezza
Avvicina la fortuna (quando può)
Fa buona la cucina
L’amore è una puttana
Che onora la bellezza
Di un bacio per regalo

Cose che fanno ridere l’amore fa
Cose che fanno piangere

L’amore fa belli gli uomini
Sagge le donne l’amore fa
Cantare le allodole
Dolce la pioggia d’autunno
E vi dico che fa viaggiare, sì
Illumina le strade
Fa grandi le occasioni
Di credere e di imparare

Cose che fanno ridere l’amore fa
Cose che fanno piangere

Fa crescere i gerani e le rose
Aprire i balconi l’amore fa
Confondere le città
Ma riconoscere i padroni (l’amore lo fa)
Aprire bene gli occhi
Amare più se stessi
L’amore fa bene alla gente
Comprendere il perdono
L’amore fa.

 
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Attesa della luce

Post n°24 pubblicato il 03 Giugno 2007 da eco_del_silenzio


Alla sera scende
come il sole
su di me la malinconia
e il tramonto, suo amico,
mi porta pensieri
ed emozioni vive
che il mio cuore capiente,
desideroso di accogliere
nuove sensazioni
ed essere riempito
dal calore dei sentimenti,
sogna, vive e custodisce
nell'attesa di un crescendo
di vita...
e i miei occhi
verdi come prati infiniti
e azzurri come il mare
e il Cielo
cercano
soli, nel buio
(e nel silenzio della ragione)
altri due occhi, un altro sguardo,
una luce
che mi legga dentro.



Dedicata a te, ovunque tu sia. Se esisti ti aspetterò; sennò ti attenderò lo stesso...

 
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