Quando scoppiò la pandemia, improvvisamente scoprimmo lo smart working: eravamo in lockdown e senza il lavoro da casa sarebbe stata molto più dura. Si sarebbe davvero fermato tutto. Poi lo abbiamo archiviato, rapidamente: un ministro ha addirittura detto che era ora di tornare a lavorare davvero, tradendo una concezione novecentesca del lavoro. 

Liberiamo il lavoro (certi lavori) dall'orario12 Novembre 2021

 

E se ora lo smartworking fosse una delle soluzioni possibili da adottare per far fronte alla crisi energetica aggravata dalla guerra? L’Agenzia internazionale dell’energia ha appena pubblicato un piano in dieci mosse per cambiare stili di vita e risparmiare 2,7 milioni di barili di petrolio al giorno: nel piano ci sono incentivi per i mezzi pubblici, car sharing e treni notturni, ma c’è anche lo smart working. Lavorare da casa fino a tre giorni alla settimana, ove possibile, consente di risparmiare circa 500 mila barili di petrolio al giorno. 

La settimana lavorativa di quattro giorni25 Gennaio 2022

 

Insomma vale la pena di rifletterci davvero: lavorando da casa tre giorni a settimana si riduce enormemente il traffico delle città, con il relativo inquinamento dell’aria; si riducono i consumi di benzina; e una parte del costo della bolletta elettrica si scarica sul lavoratore e su questo andrà fatto un ragionamento. Ma ci sarebbe un miglioramento della qualità della vita. Senza che il lavoro ne risenta: tutte le indagini fatte finora dimostrano infatti che un lavoratore più autonomo e legato ai risultati e non alla presenza fisica in ufficio un certo numero di ore, è più produttivo. Che aspettiamo?