Creato da: DonneViDetesto il 30/06/2006
Per resistere all'ipocrisia e alla Grande Bugia femminista

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Post n°2 pubblicato il 30 Giugno 2006 da DonneViDetesto

Gli uomini occupano i posti di potere; gli uomini schiacciano e hanno sempre schiacciato la donna  relegandola ai margini della società; gli uomini hanno in mano il denaro e, grazie ad esso, obbligano le donne ad abbassarsi ai livelli infimi della mercificazione, pur di avere un minimo di gratificazione economica che consenta loro, quantomeno, di sopravvivere.

E allora, perché questo blog?

La risposta è semplice: perché tutto quanto è stato sopra affermato NON E’ VERO!

Questo blog vuole essere un luogo in cui gli uomini, stanchi di piegarsi e abbassare la schiena, stanchi di pagare il fio di una colpevolezza inventata dalla filosofia femminista, creata al fine di arrivare al potere assoluto, finalmente possano avere la possibilità di raccontare la LORO verità!

 Cercherò, con i miei articoli, di raccontare come il femminismo sia riuscito ad arrivare a tanto, attraverso un secolo di mistificazioni e vittimismo, strumenti vili utilizzati al fine di colpevolizzare il “maschio” (tra virgolette poiché così siamo sempre denominati dalle donne…. Sempre maschi, mai uomini, alla stregua di bestie; avete mai provato a rivolgervi a loro denominandole “femmine”? Osservate le loro reazioni!). Il piano è stato realizzato ad arte, non c’è che dire: la mistificazione per creare l’alibi per il pestaggio morale, il vittimismo per arrivare al privilegio assoluto! Il risultato è stato quello di ottenere un mondo in cui si declina tutto al femminile, in cui la femminilità è vista come sede del Bene assoluto (vd. la foto del mio blog e se ne traggano le conseguenze) e la maschilità come sede del Male assoluto. Questa è la scusa che usano per autocompiacersi e autodefinirsi come Esseri Superiori.

 La fotografia che se ne trae è impietosa: le donne ottengono ormai tutto quello che chiedono. I privilegi di cui godono non si contano: quote rosa (non ancora ottenute, ma vedrete che presto…), accesso alla carriera militare attraverso esami facilitati, punteggi superiori in caso di concorsi, pensionamento 5 anni prima rispetto agli uomini, pur svolgendo lavori assolutamente meno usuranti, assistenza sanitaria gratuita per quanto riguarda la diagnostica antitumorale femminile (provate a chiedere quanto costa invece eseguire esami per l’individuazione del cancro alla prostata…), ragione pressoché nella totalità dei casi delle cause di divorzio anche se su di loro cade la responsabilità, applicazione diversa del codice penale rispetto agli uomini, tutele, e così dicendo.

 Naturalmente dire in pubblico certe cose comporta un rischio gravissimo: l’accusa di maschilismo! Guai a denunciare privilegi, guai a urlare "LA REGINA E' NUDA!": esse non possono permettersi di perdere la loro ormai conquistata posizione di supremazia: la levata di scudi sarebbe pressoché totale e il ricorso all’arma subdola del vittimismo (“Se affermate queste cose siete maschilisti e volete farci tornare dietro i fornelli!”) permette loro di continuare a contare sull’appoggio di quei “maschi” che, sensibili al loro richiamo, continuano a legiferare a loro vantaggio, assicurando così il mantenimento del loro status. E nonostante il fatto che ci siano uomini che continuano a favorirle in tutto e per tutto, che continuano a morire per loro, che continuano a scrivere poesie o canzoni a loro dedicate, uomini che continuano a riservare il meglio di sé stessi per le loro “regine”, non sentirete mai due o più donne che parlino fra loro spendere una parola in nostra difesa o di ammirazione nei nostri confronti: saremo sempre e solo porci, maiali, approfittatori, luridi, beceri, freddi, senza lacrime, mammoni, incapaci, inetti, padri-assenti, padri-violenti, frivoli, casanova, ridicoli, goffi, patetici, fallocentrici (se volete aggiungere una trentina di aggettivi a questa lista, suggerisco di guardare l’ultima di copertina del libro "Fragile come un maschio" di Maria Rita Parsi)

Questa situazione inizia ad uscire allo scoperto: la letteratura maschile (primo fra tutti R. Della Vecchia, nel suo saggio “QUESTA META’ DELLA TERRA” – ed. AltroSenso) identifica questi atteggiamenti femminili in modo mirabile: Grande Narrazione Femminista (GNF negli articoli che seguiranno), mentre gli studiosi di sociologia hanno ormai identificato e descritto il fenomeno sotto il nome di “male bashing” (= pestaggio morale antimaschile, traduzione plausibile dell’intraducibile parola “bashing”, che non trova corrispettivo nella lingua italiana). Noi uomini, stiamo ancora pagando in quanto giudicati colpevoli dalle donne per gli “errori del passato” (altra falsità: pubblicherò articoli tendenti a dimostrare il contrario). Anche se fosse, perché le colpe dei padri devono ricadere sui figli? Perché dobbiamo essere protagonisti di un passato che non passa?

Concludendo, ancora due parole sul nome del blog: Parità ìmpari. Dopo tanti anni le donne cominciano a cantare vittoria per una parità “quasi” raggiunta. Cari signori, non foderiamoci gli occhi con le proverbiali fette di salame. Lo sappiamo tutti cosa sia la “loro” parità: PER NOI DONNE SOLO DIRITTI, PER VOI UOMINI SOLO DOVERI! Ecco  il loro concetto di Parità! Evviva la mistificazione!

 

 
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