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IL FARDELLO
Sciore e sciori, pochi giorni ancora e potrete leggere "Il fardello", l'ultimo ubriacante libro del Dottor Manser. Nel frattempo vi tolgo un po' di sete con una breve introduzione. Ci vediamo presto per i brindisi più seri. Invito riservato agli assetati di parole e ai drogati di curiosità.
Edizioni Il Foglio
NARRATIVA
ISBN 9788876062964
Pag. 137 - Euro 12,00
SIMONE MANSERVISI
Il fardello
Quando il protagonista di questa storia surreale, “apprendista” scrittore il cui nome non è rivelato, si sveglia una mattina con una gobba pronunciata sulla schiena, comincia un viaggio oltre i confini della realtà con incursioni anche nel passato alla ricerca delle origini del fardello… Capisce presto che solo affrontando de visu certi fantasmi potrà alleggerire il suo “peso”. Ascoltare e seguire la voce dell’anima sarà l’unico modo per realizzare il sogno di una vita e “fottere” persino, con un tocco di presunzione e un pizzico di ironia, la Morte.
Simone Manservisi. Nasce a Roma nel 1974. Gestisce vari blog dove inserisce articoli, racconti e vignette che mettono spesso alla berlina usi e costumi di una società alla deriva. Ha pubblicato Come un fiore nel deserto (Editrice Nuovi Autori, 1997), Destinazione Moe (Oppure libri, 1999), La Grande Inculata (Cicorivolta Edizioni, 2006), Lo strano caso di gastrite del Sig. Bartezzaghi (Progetto Cultura, 2007), Il quaderno rosso (La Riflessione, 2009) e L’isola delle farfalle d’oro (Evoé, 2009).
Dalla quarta di copertina:
Ogni uomo nasce libero, ma da subito come un bue attaccato al giogo comincia a trascinarsi dietro fardelli sempre più pesanti. Solo chi ha il coraggio di seguire la sua natura ripulendola dall’inquinamento della massa può trovare la strada per ritornare all’antica libertà e alla serenità. Perché come scrive l’autore nel libro: “Il nocciolo della questione sta nella serenità. Per assaporare appieno la felicità bisogna essere prima sereni. Un uomo sereno è un uomo che ha imparato a camminare sulla corda tesa della vita, è un equilibrista provetto. Ogni tanto raggiunge una piattaforma stabile: la felicità. Si ferma un attimo e “serenamente” prosegue. Vista l'ovvia impossibilità di vivere una felicità costante, è auspicabile trovare l'equilibrio con la serenità, stato che può diventare inalterabile e teoricamente perenne.”
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