Due dita in gola

una vita da bulimica

 

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Post N° 17

Post n°17 pubblicato il 05 Dicembre 2006 da almostmallory
 
Foto di almostmallory

Sempre se di perché si può parlare… Se mi guardo alle spalle di motivi per i quali potrei essere arrivata fino a qui ce ne sono molti: spero che un giorno uno di questi super strizza ai quali verrò affidata mi saprà dire il colpevole infame…

Il primo credo sia la perenne ciccia che ha avvolto sin da quando sono nata le mie ossa e che mi ha sempre sottoposta alle peggio ingiurie da parte di cani e porci (ciccio bomba cannoniere, portaerei, bidone, cicciona etc…) e che, chiaramente, ha reso i miei rapporti decisamente instabili e me “piuttosto” (ahahahah, viva gli eufemismi!) insicura e aggressivaimmagine. Nel frattempo mia mamma (che tengo a precisare io adoro) cercava di spronarmi a fare una dieta nel modo più sbagliato che possa esistere: dicendomi che facevo schifo (vabbè, magari faccio un po’ di perifrasi ma il succo è questo).

Questo fino a 22 anni, quando, dopo aver raccattato un enorme due di picche da un tipo che mi piaceva parecchio e che dopo ci ha provato con la mia magra miglior amica (magra perché si era sottoposta ad una dieta, NB, e che dopo ha smesso di essere la mia miglior amica perché non ce la facevo ad uscirci più insieme=>reazione a catena: vita sociale da ricostruire in toto) mi sono messa a dieta. In dieci mesi ho perso venti chili: da 98 a 78. Ho iniziato a soffrire, o meglio, mi sono resa conto di soffrire di attacchi di panico dati da fobia sociale e durante la cura che ho dovuto fare sono ringrassata di 10 chili. Risultato: 88 chili.

L’anno scorso, a febbraio, mi sono rimessa a dieta. A settembre pesavo 66 chili.

Durante la dieta ho cominciato a togliere sempre più cibi dalla mia alimentazione e ho cominciato a contare tutte le calorie di tutto quello che mangiavo. A 98 chili il mio traguardo erano gli 80. A 80  miravo a 75, e poi sempre più giù. Oggi vorrei pesare sui 58, chissà poi perché? Da dove mi verrà poi ‘sta cifra?

La prima strippata voluta me la ricordo ancora. In realtà quella prima volta vomitai perché stavo male da quanto avevo mangiato, ma la mattina dopo mi alzai e quando andai a pesarmi, mi resi conto che la bilancia non registrava quell’abbuffata. Il mio cervello aveva preso coscienza che mangiando e vomitando, il mio peso non ne risentiva. Sono passati cinque anni circa da quella sera. Ho passato periodi in cui vomitavo due volte al mese, poi quattro, poi otto… E’ passata durante la cura per gli attacchi di panico ed è ricominciato da quando mi sono rimessa a dieta l’anno scorso. Il 31 ottobre, quando ho iniziato la cura a Neuroscienze, vomitavo tutti i giorni; ora la media è una volta ogni 5. Per me è un passo enormeimmagine.

Ancora conto le calorie di tutto e mi peso 4-5 volte al giorno e mi esalto se mi vedo le ossa, ma mi faccio veramente cagare. Questa non è vita.

A questo punto, nel toto-colpevole, secondo voi, chi vince tra:

a: l’obesità.

b: la mamma.

c: la cattiveria della gente.

d: il ragazzo rimbalzane.

e: la dieta.

f: la società.

g: tutto insieme.

h: in realtà sono pazza ed era inevitabile.

In tutta sincerità opto per la himmagine… Probabilmente se non era l’anoressia con attacchi bulimici sviluppavo qualcosa tipo la sindrome bipolare oppure diventavo borderline…

Bah! Chi lo sa? Nel frattempo mi curo per questa… se poi c’è qualcosa di nascosto sotto si starà a vedere!

A presto! 

 

 
 
 

Post N° 16

Post n°16 pubblicato il 05 Dicembre 2006 da almostmallory
 

Ora mi ricordo perché ho piano piano smesso di mangiare.

Prima di tutto perché meno mangiavo più dimagrivo e poi perché tutti questi pasti sani ed equilibrati mi mettono talmente tanta angoscia e tristezza che preferisco non farli.

Sicuramente questa “risposta” all’alimentazione sana è dovuta ad una situazione psicologica compromessa ed è per questo che è ora che comincio a sentire il bisogno di uno psicologo con cui parlare.

 
 
 

Post N° 15

Post n°15 pubblicato il 05 Dicembre 2006 da almostmallory
 

Finalmente una bella notizia davvero!

Ho parlato con i medici: dati i progressi e la buona volontà che mostro, sabato e domenica niente flebo e, se va tutto bene, si cominciano a diradare in maniera stabile fino a smettere, per poi cominciare la psicoterapia.

In compenso stamani la stanza di Neuroscienze mi ha vista protagonista di una scenetta divertente.

C’è una tipa che io non sopporto; ho provato a parlarci e s’è cianato (chiacchierato, n.d.a.) dei nostri rispettivi problemi (lei ha un disturbo bipolare) ma proprio non la tolleroimmagine. Leggo un libro (per me un momento sacro) e lei mi parla della sua amica che non va ad aiutarla a stirare (NB. Lei non fa niente tranne venire a neuroscienze), scrivo sul moleskine e lei legge cosa scrivo e poi mi racconta di suo babbo che la manda a f…

Stamani esordisce informandomi che le è tornato l’appetito: a casa ha mangiato biscotti e prima d’entrare brioches e cappuccino. Poi mi dice che ha ancora fame e mi chiede (a me…) se dopo la flebo è meglio se mangia un altro cornetto oppure una mela per non rovinarsi l’appetito. Al che rispondo, con il tono soave e amichevole che mi contraddistingue (avete presente il capitani di Full Metal Racket quando esorta Palla di Lardo a saltare il muro durante l’addestramento?):

“Sono un’anoressica con attacchi bulimici, ti sembra il caso di parlare di cibo con me?”immagine

Il medico (tra l’altro l’unico di tutto l’Istituto che mi sta antipatico) che passava di lì, forse non riuscendo ad apprezzare appieno la leggiadria del mio tono, mi guarda e mi fa, puntandomi l’indice (brrrr che paura…): “Mmmhhh…Lei è?”. Lo guardo e gli dico semplicemente il cognome ma mi sono dovuta mordere la lingua per non chiedergli se voleva mettermi una nota sul diario da riportare firmata domani.

Sinceramente devo dire che non so perché mi ha chiesto il nome: se perché ho usato un tono infastidito o perché ho detto ad alta voce il nome del mio disturbo, però mi ha dato fastidio che mi abbia chiesto il nome senza chiedermi il motivo. Le cose dette a metà lasciano i dubbi…. Mi mettono a disagio.

Comunque mi dispiace di aver perso la calma anche se ritengo di non essere obbligata a dover sempre portar pazienza. E gli altri a me quando ci pensano?

 
 
 

Post N° 14

Post n°14 pubblicato il 05 Dicembre 2006 da almostmallory
 
Foto di almostmallory

Ore 22:10

Sono sola in casa…

Ho una voglia matta di mangiare… Di riempirmi la bocca e lo stomaco di cibo e non smettere finchè non mi sento piena da scoppiare.

Ma non lo voglio fare.

Non vomito da venerdì 17. Voglio smettere.

 
 
 

La bioimpedenza

Post n°13 pubblicato il 05 Dicembre 2006 da almostmallory
 

Tag che sembra “la luna nera…..” manca la musichina e la tipa con il lenzuolo in testa e i tarocchi…. Scusate ma non mi veniva di meglio…

1999: 69,1 Kg di massa cellulare attiva e un metabolismo basale di 2000 Kcal circa (avevo fatto il test con un dietologo).

2006: 45 Kg di massa cellulare attiva e un metabolismo basale di 1300 Kcal circa.

Questo vuol dire che, con la mia enorme intelligenza, ho perso 24 chili di roba buona che bruciava ciccia e mi permetteva di tenere alto il metabolismo, e mi sono ritrovata con 3-6 chili di massa grassa di troppo che il mio corpo non è riuscito a bruciare perché non nutrito a sufficienza.

Grazie al cielo, dato che partivo dall’obesità e da un’ottima quantità di massa cellulare attiva, i danni fisici apparenti causati dal mio comportamento alimentare sono stati relativi (perdere 34 chili partendo da 98 mi ha portato a 64, se fossi stata 75 ero morta).  In settimana dovrò comunque effettuare delle analisi perché devo controllare il potassio: vomitando se ne perde in quantità industriale ma le cellule ne hanno bisogno per lavorare per cui potrei avere “rotto” qualcosa che con la bioimpedenza non si vede.

Quello che ho capito oggi è che con quattro anni di sacrifici, mortificazioni, malattia… ho perso 34 chili: 10 di grasso, 24 di muscoli, acqua e organi. Ne valeva la Pena?  

 
 
 
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Un blog di: almostmallory
Data di creazione: 21/11/2006
 

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