Due dita in gola

una vita da bulimica

 

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Outing

Post n°12 pubblicato il 05 Dicembre 2006 da almostmallory
 

L’ho detto a Lorenzo ed Emanuele.

Pensavo sarebbe stato più difficile ed invece così non è stato. Non mi hanno guardata schifati. Mi hanno sorriso. Di quei sorrisi che tante volte valgono molto più di miliardi di parole. Forse non capiranno mai perché lo faccio (cioè perché sono un’anoressica bulimica) ma penso che non mi giudicheranno nemmeno…immagine

Il giorno dopo in un sms Ema mi ha scritto che un mio problema è un loro problema. Grazie Ema. Per qualche ora mi hai fatto scordare la solitudine che sento.

 
 
 

La Nutrizionista

Post n°11 pubblicato il 05 Dicembre 2006 da almostmallory
 
Foto di almostmallory

Ieri pomeriggio ho incontrato la Dottoressa Quarta, la nutrizionista.

Innanzitutto mi ha spiegato la vera natura del mio disturbo: non sono una vera e propria bulimica. Sono un’anoressica con attacchi bulimici. E’ incredibile, nemmeno nella malattia riesco ad essere una personcina inquadrata: l’unica anoressica con la 44-46. La solita pecora nera… Se lo dico mi pigliano per il culo: meglio continuare a dire di essere bulimica, sono più credibile. In fondo, però, nonostante la mia ammirazione per il vero precursore dell’odierno dark, Giacomino Leopardi, sono un po’ Tonino Serra e riconosco che questa cosa, forse, mi ha salvata.

Mi ha spiegato che gli attacchi bulimici sono dovuti, oltre che da fattori psicologici, sono causati dai miei Neurotrasmettitori dell?Umore (NTU) che, per lavorare, mi chiedono cibo (già mi vedo a girare un film sui miei NTU adottando una sceneggiatura sulla falsariga di Trainspotting; piccoli esseri armati di coltello e forchettaimmagine che, in astinenza, si sparano dosi di piadina… D’altronde, hanno prodotto Natale sul Nilo, potrebbero produrre questo, no?)… Il fatto è che gli attacchi di fame sono mirati verso le sostanze di cui il cervello ha bisogno per lavorare (burro, maionese= grassi; prosciutto, wurstel= proteine; pane= carboidrati; dolci= zuccheri, grassi e carboidrati). Non appena ho ingurgitato tutto entra in gioco il senso di colpa tipico dell’anoressica e vomito, riprendendomi tutte le sostanze nutritive appena immesse. E così via…

La terapia consisterà innanzitutto nella misurazione della mia massa corporea (non conta il peso, ma come è distribuito:grasso, muscoli, ossa, acqua etc… MEDITATE GENTE MEDITATE e NB. Fidatevi POCO del BMI, Body Mass Index, quel valore calcolato usando peso e altezza: i valori di riferimento sono stati stabiliti in base alle caratteristiche fisiche della società americana e quindi completamente diverse dalla nostra. Basti pensare che recenti studi hanno dimostrato che il BMI di riferimento cambia tra Italia del Nord, del Sud e del Centro) attraverso la bioimpedenza per vedere un po’ come sto messa ( non si vuole fidare quando le dico che sto messa di schifo, chissà perché?); poi deciderò io, per ogni nutriente, quale alimento mi fa meno paura e sono disposta a reinserire nella mia alimentazione. Lei non mi dirà quanto mangiarne (non ho bisogno di una dieta e darmi delle quantità sarebbe controproducente; intanto devo riparare a mangiare, le quantità verranno da sole), ma mi insegnerà a mescolare fra di loro i nutrienti nella loro giusta proporzione.

E’ previsto, inoltre, che possa fare alcuni pasti con lei e con altre persone con il mio stesso disturbo. E’ una grande iniziativa: prima di tutto non ti senti sola, e poi, finalmente, puoi parlare con qualcuno che sa di che cacchio stai parlando quando guardi il cibo contando le calorie.

La cosa più difficile sarà quella di imparare di nuovo ad ascoltare il mio corpo. Fino ad ora ho cercato di annullare il mio senso della fame ed ho sostituito quello della sazietà con la pienezza. Mi aiuterò anche con un diario alimentare (ahahah… un altro modo per poter sfogare la mia grafomania! Peccato che lì avrò ben poco da scriverci…)

Non mi voglio ripetere, ma la Dottoressa Quarta è in gamba, forse la migliore tra quelle che ho conosciuto finora!

 
 
 

Un Bel Po’ di Sana Polemica

Post n°10 pubblicato il 27 Novembre 2006 da almostmallory
Foto di almostmallory

E’ piuttosto recente il polverone che si è alzato sulla taglia delle modelle, sull’anoressia, sui cattivi modelli etc… Stamani mi sono svegliata con la luna storta e mi va di dire la mia, soprattutto per dare voce ad un’opinione (che tra l’altro credo sia comune alla maggioranza delle persone che si trova nella mia situazione) completamente ignorata dai media.

Ma da dove gli parte alla gente la convinzione che le ragazzine si ammalino di anoressia perché Laura Biagiotti (la prima che mi è venuta in mente…) fa sfilare delle taglia 38? La ragazzina di 15 anni dove cacchio le vede le sfilate parigine? O quelle milanesi? I modelli di bellezza e quelli comportamentali più immediati vengono dal mondo televisivo, non da quello dello moda. Comunque sia, si alza il polverone, tutti fanno un gran casino e allora gli stilisti che fanno? aumentano la taglia delle modelle: dalla 38 alla…40… ma… dico io… ci prendono per il culo? E poi, cari stilisti, volete fare qualcosa (e qui mi riferisco a quelle marcuccie per giovani, che dovrebbero prestare particolare attenzione a queste cose, vd. Diesel)? Fate delle taglie serie. Sul mercato sono presenti delle linee per ragazze che adottano delle taglie vergognose e che impongono un peso eccessivamente basso per poter essere indossate. In questo modo ti fanno capire che se vuoi essere figa devi essere magra e non è vero. Non in assoluto e non se l’essere magra comporta la perdita della salute.

Veniamo ai media e alla tv… Qui si potrebbe scrivere un libro (chi ne è capace lo può scrivere, perlomeno)…

I telegiornali hanno strombazzato ai quattro venti ‘sta notizia dell’innalzamento delle taglie elogiando la scelta. Nella maggior parte delle edizioni la notizia successiva era la fama sorprendente raggiunta dalla ipermagra cocainomane Kate Moss dopo lo scandalo della cocaina, appunto. Ma, mi chiedo io, i redattori non si accorgono dell’incongruenza delle due cose? Finchè CocaineKate rimaneva nel mondo della moda la pericolosità del modello che lei rappresenta era estremamente circoscritta. Lei diventa pericolosa proprio quando anche i telegiornali ne parlano e le danno visibilità.

A me sembra che questo atteggiamento di appoggio alla lotta all’anoressia (e anche qui: la bulimia dove sta?) sia utile solo quando serve a fare il “sano” buonismo tipico dell’italiano medio e quando serve a fare ascolti. Se poi CocaineKate fa più ascolti dell’anoressia, fanculo all’anoressia e chi si è visto si è visto, loro la coscienza se la sono messa a posto elogiando la taglia 40 in passerella e chiamando a telefono tre stilisti.

Si può poi evitare di parlare di tutte le graziose signorine sculettanti in Tv? Sono loro i veri modelli delle ragazze giovani. Sono le Pupe (e qui stendiamo un velo pietoso), la Canalis, le Troniste e le Corteggiatrici, le Schedine e le Letterine, la Vento, la Stella e chi più ne ha più ne metta.

Avete notato che mentre i conduttori uomini si possono permettere di essere dei cessi, le donne devono essere belle? Perché?  Perché non ripuliamo la tv dall’inutile e inseriamo elementi che, invece, ricoprano un ruolo in base a qualcosa che sanno fare e non perché sono belli? Marzullo è un cesso ma in tv c’è lo stesso perché è intelligente, idem per Mughini, Ferrara, Mentana, Crozza… Le donne no, devono essere belle…

E allora poi non ci lamentiamo se queste ragazze si ammalano. E non ci lamentiamo se un tra un po’ comincia ad accadere anche agli uomini. Anche per loro la vita sta diventando sempre un po’ più dura. Costantino, Interrante, Calvani, Balzo… Ma un po’ se lo meritano. Sono stronza, ma un po’ se lo meritano.

 
 
 

Istituto di Neuroscienze

Post n°9 pubblicato il 27 Novembre 2006 da almostmallory
 
Foto di almostmallory

Ho un ago in vena. Mi hanno appena detto che questa miscela di non so che cosa mi aiuterà a guarire. Farà in modo che abbia meno sbalzi d’umore, che non abbia più sempre e solo voglia si stare a letto… In più, insieme ad un altro farmaco che dovrò prendere a casa (non ricordo come si chiama, ricordo solo che finisce per x, come la maggior parte dei farmaci…) mi toglierà la fame, o quantomeno l’impulso all’abbuffata.
Nella stanza ci sono 15 sedie (o poltroncine, quelle di legno tipo ikea), ognuna col suo bello apennacchio porta-flebo accanto. C’è un ragazzo, una signora anziana e un’altra donna con una borsa di Vuitton. Sono appena entrati altri due signori. Mi viene da chiedermi cosa li ha portati qui. Chissà che hanno? Quale sarà il percorso che li ha condotti a farsi bucare un braccio il martedì mattina alle dieci?
Le gocce scendono piano, l’infermiera si da’ da fare con i nuovi arrivati… Che tristezza… Come mi sono ridotta… Avrei voglia di piangere ma non lo farò. Questa volta no.
La flebo è quasi finita… Chissà ora cosa dovrò fare…

 
 
 

And the winner is

Post n°8 pubblicato il 27 Novembre 2006 da almostmallory
 

Ho chiamato Villa dei Pini: la lista d’attesa per le camere in completa convenzione è troppo lunga e comunque sia i fondi della convenzione stanno per finire per cui, almeno fino a gennaio, non se ne parla.

A questo punto la scelta è obbligatoria: Neuroscienze e l’affascinante Pallanti. Non che mi dispiaccia tra l’altro, quel posto mi piace.

Lunedì chiamo e si comincia!

 
 
 
 
 

INFO


Un blog di: almostmallory
Data di creazione: 21/11/2006
 

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