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Maria & Enrica

Post n°28 pubblicato il 06 Ottobre 2012 da duetalleri
 
Foto di duetalleri

 

Maria & Enrica


-Papà, papà, quando iniziamo il gioco?

In casa Bertani il sabato pomeriggio era riservato ad uno degli strani giochi che papà Luciano inventava per le sue due gemelline di quasi sei anni, Maria ed Enrica. Maria era sempre la più vivace e quella più pronta mentre Enrica era più poetica e riflessiva ed il loro babbo aveva sempre cura che nei giochi da lui escogitati entrambe potessero esprimere il meglio di sé. Spesso non c'era una vincitrice, oppure vincevano tutte e due, in ogni caso nessuna delle due vinceva né perdeva troppe volte di seguito.

Quel giorno Papà Luciano aveva preparato due pile di pacchettini di colori vivaci e ora, con l'aiuto di una bilancia da cucina su cui aveva appoggiato un canovaccio, stava pesando accuratamente i singoli oggetti annotandone poi i pesi su un piccolo notes, in due colonne distinte contraddistinte dai nomi delle due bimbe. Non che servisse sul serio essere così pignoli, anche perché gli oggetti di ogni pila erano esattamente identici anche se disposti in diverso ordine, ma fare un po' di scena contribuiva sempre ad aumentare la suspence.

-Ho quasi finito, Maria, vedi? - disse tirando una riga sotto le due colonne di numeri e facendo le somme: i due totali erano identici – intanto tu vai con Enrica a controllare il percorso, che sia pronto per benino.

Avevano infatti spostato tavolini, sedie e poltrone in modo da formare un passaggio tortuoso ma percorribile, con un po' di attenzione, anche da due bambine affiancate con le braccia cariche.

-Tutto a posto papà! – dissero in coro le due bimbe dopo aver fatto la prova correndo avanti e indietro - Siamo pronte!

Papà Luciano aveva intanto spostato le due pile di oggetti in terra, all'inizio del percorso.

-Benissimo, sono pronto anch'io. Allora, ecco il gioco di oggi: dovrete portare tutti questi pacchetti dall'altra parte della stanza, seguendo il percorso, senza mai senza farli cadere.

-Poi possiamo aprirli? Cosa c'è dentro?

-Ah, cosa c'è dentro credo lo sappiate...vi ho visto sbirciare! Comunque ve lo dico, dentro i pacchettini ci sono a volte dei libri, altre volte scatole con dentro qualche biscotto o altre cose di quelle che vi piacciono tanto e se arrivate al traguardo senza far cadere niente vi potete tenere il tutto. Ah sì, ci sono anche scatoline vuote, ma per poter tenere i regalini dovrete riuscire a portarle tutte insieme, anche quelle vuote.

-Tutte insieme? Ma sono tantissime! Non ce la faremo mai!

-Prima di dire che è impossibile bisogna almeno provarci, no? Comunque aspettate un attimo, che non ho ancora finito con le regole. Allora, il gioco consiste nel fare avanti e indietro il percorso senza far cadere le scatoline, ma cosa succede se ne cade una o se finiscono tutte per terra?

-Che la mamma si arrabbia e noi dobbiamo ripulire tutto...

-Ma no, sciocchina, ho cercato di mettere nelle scatole oggetti che non si rompono...e poi io so che siete due bimbe in gamba e riuscirete a non fare disastri. Se poi succede pulisco io, promesso. Dunque, se vi cade qualche scatolina la regola dice che si deve tornare indietro fino alla linea di partenza e ricominciare. Io mi metto dall'altra parte della stanza, se poi vedo che c'è qualche problema vedrò di darvi un aiutino. Pronte?

-Pronte!

-Allora viaaa!

Maria e Enrica cominciarono a riempirsi le braccia di pacchetti, ma quanti erano! A metterli uno sopra l'altro formavano una pila altissima e pericolante, a metterli di fianco scappavano via dalle manine. I primi tentativi finirono rovinosamente sul pavimento.

Che gioco bizzarro aveva inventato quella volta il papà, e faticoso! Sembrava più un lavoro che un gioco. Le due bimbe ogni tanto si guardavano perplesse per una frazione di secondo, poi la voglia di provarci e il profumo dei biscottini al cocco che usciva dalle scatole prendevano il sopravvento. Il papà intanto, dal fondo della stanza, continuava ad incitarle con allegria e il suo entusiasmo era contagioso come sempre.

-Forza piccole! Ce la potete fare! Dai che son qui che vi aspetto!

-Guardate! Ce l'ho fatta! - disse Maria che aveva messo in basso un grosso libro e ci aveva appoggiato sopra gli altri pacchetti, in due colonne.

-Aspettami, arrivo anch'io! -disse Enrica che aveva appoggiato tutti i libri in terra e stava spingendo in avanti il tutto servendosi di un pacchetto basso e largo – Vale spingerli così?

-No che non vale, Enrica, torna indietro! Però bella l'idea dello spazzaneve! Torna indietro anche tu, Maria, ho visto che ti è caduto un pacchettino dietro la poltrona...

-Uffa, papà, ma non si riesce proprio!

-Un altro tentativo, forza! Dai che siete sulla buona strada!

La seconda volta andò un po' meglio. Maria riuscì ad arrivare fin quasi alla fine, poi però c'era da passare sotto un tavolino e metà dei pacchetti le caddero di mano. Enrica ci impiegò un po' di più a partire perché aveva trovato il modo di incastrare i pacchettini in modo più stabile, ma anche lei non superò la prova del tavolino. Il papà si avvicinò e sbirciò sotto il tavolo: erano ancora tutte e due lì, circondate dai pacchetti colorati, con lo sguardo a metà tra il riso e il pianto.

-Allora, lo volete un aiutino?

-Sìììììì! Per favore! - Esclamarono entrambe, poi Maria aggiunse: -Io però ci ero quasi riuscita. Ed Enrica ha copiato.

-E allora? Tu hai trovato un sistema che funziona, se Enrica poi copia vuol dire che ha imparato anche lei, no? E comunque ha impilato i pacchi in modo diverso. Su, basta frignare, andiamo che vi dò una mano a riportare indietro tutto.

Dopo qualche minuto, separati i pacchetti di Maria da quelli di Enrica, ecco le due bambine nuovamente pronte alla linea di partenza.

-Allora, l'aiutino?

Il papà aveva tirato fuori una grossa scatola di cartone e la stava pesando.

-Ecco, l'aiutino è qui dentro e pesa circa 350 grammi, insomma un po' meno di mezzo chilo. Chi lo vuole deve portarlo fino all'arrivo insieme ai pacchetti. Allora, chi lo vuole?

-E se cade?

-Si ricomincia da capo come prima.

Enrica e Maria rimasero un po' in silenzio a pensare. C'era da fidarsi del babbo? A volte faceva degli scherzi un po' strani...Maria si decise per prima.

-Babbo, io non lo voglio l'aiutino, per me è una fregatura. Già faccio fatica con questi pesi! E poi ho capito come fare, mi metto in ginocchio così non devo abbassarmi per passare sotto il tavolo. Vedrai che riesco.

-Brava! E tu Enrica, hai deciso?

-Sì papà, se tu dici che mi può aiutare...

Papà Luciano le porse lo scatolone. Era un po' pesante, in effetti; quando ci guardò dentro, però, a Enrica scappò un risolino. Ne tirò fuori uno zainetto e velocemente cominciò a cacciarci dentro tutti i libri e i pacchetti. Ci stavano a pelo ma ci stavano tutti, quindi Enrica se lo infilò sulle spalle e cominciò a fare il suo percorso, quasi correndo. Superò senza difficoltà sedie e poltrone e raggiunse Maria che ormai aveva superato il tavolino, passandoci sotto in ginocchio.

-MA NON VALE! - Disse questa vedendo la sorella superarla ed era talmente stupita e arrabbiata che lasciò cadere in libri in terra, scoppiando a piangere.

Enrica era contenta di avere vinto con così tanta facilità e già aveva vuotato il contenuto dello zaino oltre la linea del traguardo. Stava per aprire il primo dei pacchetti quando alzò lo sguardo verso il papà che la osservava con attenzione, in silenzio.

-Dai, Maria, sbrigati- disse allora lanciando lo zaino alla sorella-questi biscotti devono essere buonissimi!

 
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