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EduSphere - racconto arrabbiato in 6 puntate - cap. 1

Post n°34 pubblicato il 24 Novembre 2012 da duetalleri

 

EduSfere

Capitolo 1.  La Sfera


“Succede a tutti la prima volta…” disse con un sorriso affabile l’uomo del Ministero, guardandolo da sopra gli occhialini ovali “vedrà che in poco tempo non solo apprezzerà appieno l’utilità della Sua EduSfera, ma addirittura essa Le si adatterà così a pennello che nemmeno si accorgerà di averla indossata. Per il resto, tutto chiaro, vero? Tasto verde per entrare e quando è dentro tasto azzurro per uscire. Allora, Professore, io La saluto e Le auguro un buon lavoro. E ancora complimenti per il Suo incarico!” . Vigorosamente, l’ometto strinse ancora una volta la mano del giovane dallo sguardo infelice per poi rivolgersi al corpulento installatore che con un panno stava dando l’ultima lucidatina alla superficie della Sfera. ”Mirko, ci sei? Forza andiamocene, che il nostro Professor Enrico ha da fare!” e se ne andò zampettando sulle corte gambette. Aveva pochi capelli riportati su un cranio lucente e scoperto anche se, ripensando alla scena, Enrico negli anni a venire lo avrebbe sempre ricordato con un cappello in testa, un alto cappello nero a cilindro. Che fesseria, il Ministero della Pubblica Istruzione non si perdeva in simili dettagli e mica passava cappelli ai suoi funzionari, né bassi né alti.

Enrico, anzi il Neo Professor Enrico, guardò con un accenno di residua diffidenza la nuovissima EduSfera parcheggiata di fronte a lui. Sapeva bene che ogni Professore ne aveva in dotazione una ma, ecco, vederne lì una col suo nome e sapere di doverla usare già il giorno successivo non lo riempiva propriamente di entusiasmo. Certo, sarebbe stato auspicabile fare subito un po’ di pratica ma dopo un paio di giri intorno alla…cosa…decise finalmente di aspettare ora di pranzo e il ritorno di sua moglie. Simona aveva sempre il potere di confortarlo e di ridimensionare anche problemi che a lui, senza il suo provvidenziale aiuto, sarebbero parsi immensi e insuperabili. Non era nato eroe, questo è certo. D’altro canto, quella non era una delle qualità richieste per poter avere l’abilitazione all’insegnamento. Per quello, bastava la EduSfera.

“Caro! Eccomi, sono tornata! Allora, come è andata? E la Sfera?”. Enrico si rianimò un poco sentendo la voce allegra della moglie e, dopo averla affettuosamente salutata, la condusse al giardino sul retro, dove aveva appoggiato la EduSfera.

“Ma è questa?” disse Simona guardando perplessa l’involucro semitrasparente dalla forma vagamente umanoide. “Non dico che non sia…ecco…bella, ma ti dirò che mi ero immaginata qualcosa di completamente diverso! Qualcosa che quantomeno somigliasse ad una sfera…” Enrico si schiarì un poco la voce e spiegò:

“Quando vennero utilizzate per la prima volta, intorno agli Anni Venti, le EduSfere avevano effettivamente una forma sferica.”

“Come certo sai,” continuò il professore a cui si scioglieva la lingua non appena avesse la possibilità di tenere una lezione, fosse pure alla sua paziente moglie “ la loro introduzione si rese necessaria per creare una barriera protettiva intorno all’insegnante in modo che non rischiasse lesioni permanenti a causa dell’indisciplina degli alunni. Si era dapprima provata una forma di insegnamento virtuale a distanza, ma i risultati in termini di preparazione e maturazione psico-sociale degli alunni erano stati a dir poco disastrosi. Nel mondo accademico quindi la prima EduSfera -più correttamente “SchulKugel”, per chiamarla col suo nome originario-nata su brevetto del Prof. Winklerhaus di Brema, fu accolta con grande entusiasmo; la sperimentazione delle SchulKugeln diede fin dall’inizio risultati talmente promettenti che immediatamente arrivarono richieste e prenotazioni da tutto il mondo. Il progetto fu quindi perfezionato giusto quel tanto da garantire un minimo di affidabilità ed in brevissimo tempo fu adottato dai Ministeri della Pubblica Istruzione di tutti i paesi civilizzati. A quel tempo, come già anticipato, il guscio esterno della EduSfera era pressoché sferico, con dei fori in basso per far fuoriuscire le gambe dell’insegnante. Questa soluzione tecnica garantiva una notevole separazione fisica tra insegnante e alunni, ma aveva alcuni importanti punti deboli: innanzitutto le gambe risultavano poco protette, in secondo luogo la sfera era piuttosto ingombrante rendendo i movimenti dell’insegnante particolarmente goffi, cosa già di per sé non positiva, impedendone per di più la posizione seduta. I primi modelli vennero così progressivamente sostituiti da nuove forme sempre più interattive e adattabili alla corporatura dell’utilizzatore, sino alle attuali EduSfere realizzate su misura e attivabili mediante riconoscimento di impronta retinica e digitale, come questa che vedi qui. Le caratteristiche di base rimasero in ogni caso le stesse, studiate in modo da dotare l’insegnante di un sistema di autodifesa attivo e passivo e, soprattutto, da favorire nell’utilizzatore l’instaurarsi di una visione del mondo consona allo svolgersi dell’incarico di insegnamento. In particolare, ogni EduSfera è dotata di un impianto neurale capace di potenziare il livello di propriocezione di chi la indossa inducendo uno stato lievemente sovraeccitato che a sua volta si esplicita in una incrollabile sicurezza di sé, una spiccata attitudine al controllo della situazione contingente e un filtraggio automatico degli imput indesiderati in ingresso, quali rumori molesti o altro. Nell’ultimo decennio si è avuta poi l’innovazione più importante: il perfezionamento del Sistema di Autoproiezione Imago.”

“Si tratta di quella cosa che fa sì che la EduSfera praticamente scompaia, una volta indossata?” chiese cautamente Simona approfittando di uno dei rari momenti in cui il marito rallentava il ritmo per prendere fiato. Di solito era un po’ infastidita dagli sfoghi di saccenza del marito, ma quel giorno non poteva fare a meno di accettarli di buon grado e anzi incoraggiarli tanta era la sua curiosità. Era infatti almeno da metà degli Anni Trenta che tutta la faccenda delle EduSfere era diventata pressoché top secret, quantomeno nei dettagli. Tutti ovviamente erano al corrente che gli insegnanti di ogni ordine e grado erano caldamente incoraggiati dal Ministero ad esercitare la loro professione utilizzando con continuità le EduSfere, che anzi venivano fornite gratuitamente. Anche se ufficialmente non erano classificate tali, di fatto venivano considerate alla stregua di dispositivi di protezione individuali obbligatori in quanto le assicurazioni si rifiutavano di risarcire i danni in caso di mancato utilizzo. Da quando era stato perfezionato il sistema Imago, nessuno al di fuori degli insegnanti aveva più potuto verificare quale fosse l’effettivo aspetto esterno di una EduSfera.

“Questo sistema” riprese Enrico “consente infatti di proiettare al di fuori della superficie della Sfera l’immagine presente al suo immediato interno, correggendo ovviamente la distorsione prospettica. L’effetto ottico risultante rende praticamente invisibile l’involucro della EduSfera, come giustamente hai detto tu. L’introduzione del sistema Imago ha ridotto di molto gli attacchi diretti agli insegnanti anche quando non sono protetti perché, di fatto, non è mai possibile avere la certezza che la persona stia indossando la Sfera o meno. E tutti sanno cosa succede ad attaccare una EduSfera attivata…”

 

...continua…

 

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Commenti al Post:
trampolinotonante
trampolinotonante il 16/12/12 alle 10:31 via WEB
io mi chiedo come faccia tu ad avere sta incredibile fantasia!!! definirei " originale" tutto sto primo capitolo. Vorrei una Edusfera anch'io!!! m,a forse ce l'ho già e pure tu, ma non si vedono!! Domani il secondo capitolo! tt
(Rispondi)
trampolinotonante
trampolinotonante il 23/12/12 alle 09:13 via WEB
buona domenica, dolcissima donna! Giuseppe
(Rispondi)
 
duetalleri
duetalleri il 30/12/12 alle 19:43 via WEB
Buona domenica a te, seppur con una settimana di ritardo!! Ti auguro un radioso 2013, con tante buone cose e tanto buon umore per sopportare le cose meno buone....A presto! 2T
(Rispondi)
frfenghe
frfenghe il 27/12/12 alle 23:12 via WEB
xchè non scrivi delle furbosfere che indossano i seducenti seduttori? buona continuazione e buon anno con una buonasfera.
(Rispondi)
 
duetalleri
duetalleri il 30/12/12 alle 19:48 via WEB
Intrigante questa cosa delle FurboSfere....ci penserò! Però per ora con tutte le puntate delleEduSfere ho già inquinato abbastanza il blog! Ora devo riequilibrare, mi ci vorranno almeno quattro-cinque racconti costruttivi per controbilanciare questo arrabbiato... QUINDI accolgo con gioia la proposta della buonasfera, abbiamo davvero bisogno tutti quanti di circondarci di cose belle (e di proporre cose belle) per poter vivere bene un altro anno. Buonissimo anno anche a te, e a presto! 2T
(Rispondi)
trampolinotonante
trampolinotonante il 31/12/12 alle 16:40 via WEB
sei d'una incredibile dolcezza nella tua calda sfera di buoni sentimenti e di magia!!! BUON ANNO E TANTA FELICITA'
giuseppe
(Rispondi)
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