Creato da dunhilludine il 14/08/2009
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il piacere

Post n°261 pubblicato il 15 Dicembre 2009 da dunhilludine
 

Di fronte, sulla panchina del parco freddo anche se illuminato dal sole, c’è una vecchina imbacuccata. Potrebbe anche essere un anziano, ma quel cappellino di lana stile anni ’30 con su disegnata la stella alpina toglie ogni dubbio. Lei invece è seduta vicino a me, stretta stretta, con le dita incrociate alle mie. Guardo il cielo di un blu terso esplosivo mentre il cappotto sulle mie gambe comincia a muoversi impercettibilmente. So’ che non è una folata di vento. Ho un senso di calore addosso perché conosco e amo i seni più dolci e perfetti e duri e caldi che io abbia mai toccato. Sono lì che si muovono contro il mio braccio al ritmo del suo respiro, sotto il giubbino di pelle, sotto il maglione e dentro quel reggiseno nero che aveva addosso stamattina. L’unico indumento che la copriva mentre facevamo colazione. Lei era di fronte a me e la guardavo dritto dentro quegli occhi neri e splendenti. Quando si è alzata e si  allontanata la potevo spiare tra la tazza del caffèlatte e lo zucchero, poi il sacchetto increspato dei biscotti me l’ha nascosta per un attimo. L’ho subito spostata ed ho visto la luce trasversale che entrava dalla finestra mentre la illuminava fino alle cosce. Io zitto mangiavo. Di mattine così ne avevo vissute poche. Mi veniva quasi il pensiero che fosse il massimo, che quella volta e poi mai più. Una mattina che sapeva di succo di arancia, che avrei voluto veder scorrere fra i suoi seni mentre tornava sorridente al tavolo e i suoi piedi nudi sul parquet lasciavano orme profumate di nuove lussuriose voglie. E anche adesso, seduti al freddo, su una panca di legno c’è lo stesso desiderio. Non posso toccarla. Lei invece si, con i suoi seni che si muovono piano sul mio braccio mentre i suoi occhi fingono di guardare la vecchina che ha le palpebre chiuse dal sole che batte forte. Sono questi i momenti in cui il piacere ha un senso compiuto.

 

 
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