Creato da dunhilludine il 14/08/2009
alla mia età o si ha il blog meno commentato di Libero o un'amante :-D

Area personale

 

Archivio messaggi

 
 << Aprile 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
1 2 3 4 5 6 7
8 9 10 11 12 13 14
15 16 17 18 19 20 21
22 23 24 25 26 27 28
29 30          
 
 

Cerca in questo Blog

  Trova
 

FACEBOOK

 
 
Citazioni nei Blog Amici: 8
 

Ultime visite al Blog

ale.burattolstranomoonflower.czPer_lecarlo91franco.ferraro_1960anto_6310solrumshhinpuntadipiedifaustorigollggvvenricocerretomiki300diana_89
 

Ultimi commenti

ma quella è la parola più difficile...
Inviato da: only4words
il 09/11/2010 alle 14:24
 
..c'è un tempo giusto per tutto....anche per i...
Inviato da: amarablack
il 20/06/2010 alle 23:44
 
dunque...considerando la tua affermazione nella...
Inviato da: unadonnaperAMICAdgl
il 24/04/2010 alle 15:24
 
...un vero letargo!!!;))
Inviato da: mythodea6
il 08/04/2010 alle 22:22
 
c'ho la malattia del sonno... sono incapace di...
Inviato da: dunhilludine
il 23/03/2010 alle 08:55
 
 

Chi può scrivere sul blog

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 

 

« visioni 2le due poesie »

l'amore che finisce

Post n°310 pubblicato il 10 Marzo 2010 da dunhilludine

Il nostro mondo era quel prato nascosto nel bosco. Correvamo lì prima del tramonto e tornavamo a casa prima del buio assoluto. Adolescenti dagli sguardi neri e accesi, avidi di baci dolci e bruschi, come sempre lo sono quelli di un amore acerbo. Ma una sera i baci non ci bastarono più. Inesperti e impacciati percorremmo le strade sconosciute, disegnate dall’inchiostro invisibile, sulla nostra pelle. Quando mi sembrò di aver trovato il giusto rifugio, tu gridasti e ci guardammo con gli occhi pieni di paura: non sapevamo ancora che l’amore inizia sempre con grido di dolore. Ci riprovammo poco dopo con più coraggio, con più dolcezza, con più pazienza,  finchè scoprimmo un piacere che mai prima avevamo vissuto. Ubriachi delle nuove emozioni, ci sedemmo sotto l’albero grande e rassicurante. Di noi rimase per un po' solo l’impronta sul prato: lo guardammo in silenzio, abbracciati, sospettando che una volta tornata com’era, erba non avrebbe più potuto tradirci.. Aspettammo che il nostro tepore evaporasse alla luce di una luna piena che ci vestiva di bianco quasi volesse dirci che nonostante tutto eravamo ancora innocenti. Ricordo i tuoi occhi velati e le tue labbra gonfie di baci. E l'orgoglio di sentirmi finalmente uomo. Fu lì che mi facesti giurare che avremmo smesso di crescere. “Se intrecciamo le nostre mani inesperte forse la magia accadrà” mi sussurrasti. Ci parve di confondere le nostre immagini, i nostri destini, i nostri corpi e con loro il tempo. Ma il tempo si vendicò e ci fece consumare troppo velocemente quell’amore acerbo. Così velocemente che ci sembrò che nulla fosse davvero accaduto, se non un sogno di adolescenti, troppo grandi per le favole, troppo piccoli per la realtà. “Fu quell'amore che mi insegnò ad amare” mi dicesti anni dopo, quando eri felice con un altro. “Fu quello che mi insegnò che l'amore finisce” ti risposi, io che ne vivevo uno dopo l'altro.

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 
Vai alla Home Page del blog
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963