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« passo dopo passoSE DEVI VIVERE STRISCIAN... »

flashback

Post n°49 pubblicato il 15 Giugno 2016 da dynastis

Sono qui perchè ho sentito che oggi avevo forse delle cose da dire.

Ti ho pensato spesso ultimamente, forse meno di altri periodi ma di più dell'ultimo periodo.
Lo sto facendo ancora: seguire la tua vita da lontano... alle volte sento quella spinta a dire "mi manchi" ma non so se è davvero così...
Adesso vedo chiaramente quella metà di me ferma immobile nel quadro del passato. Alle volte la immagino in un campo dietro al Grifone oppure in una Marina di Bibbona vuota deserta... sono sempre paesaggi vuoti perchè nel passato non c'è più nessuno.
Ho lasciato una me stampata su una tela deserta lì... rispetto a qualche tempo fa però non lo dico più con una spada conficcata nel petto. Sto infatti cercando di lasciarla andare rendendomi conto che non è facile e che ancora non riesco a farlo davvero bene... mi sembra di lasciare un posto dove posso sempre tornare ma invece che un rifugio, ora so che quella è una gabbia perchè finchè so che esiste posso ritirarmi dal presente.
L'incongruenza più grande che vedo è tra il mio ricordo e quello che sei oggi... è tutto passato...
Qualcuno ha usato una parola che trovo molto giusta per me: congelato. Ti ho congelato, come si fa con le cose che si devono mantenere, che non devono morire... oppure semplicemente la freddezza ha congelato quello che c'era così senza aspettare che passasse niente.
Sto scrivendo perchè vorrei parlarti davvero ora... non con te, con quello che è congelato dentro a quel quadro... probabilmente lui starebbe a sentire quello che sento, tu non sai nemmeno più che esisto da qualche parte e se lo sapessi sentiresti solo il peso di un senso di colpa di cui in certe notti probabilmente non ti riuscirai mai a liberare.

Quello che vorrei dirti è che sembra che quel famoso giorno in cui volevo dare una spinta ad un destino che non solo non ho mai capito ma ancora concepisco assurdo che abbia preso questa strada, quella famosa frase "...ho da andare a prendere le bottiglie del vino" abbia creato un blackout in me... e ora il mio cervello è al buio e ogni volta che tenta di riaccendere quelle emozioni, salta il salvavita e io davvero... sono senza pensieri... non so spiegarti, non so proprio cosa dire, come quando hai un concetto sulla punta lingua ma proprio...niente! ti è sfuggito!
E' diventato un po' frustrante ma ogni volta che succede lo sento anche io che c'è qualcosa lì sotto... e so che ci sei tu, c'è quel quadro congelato, ci siamo noi...
Non ce l'ho con te, anche se sembra che io debba sempre provare un po' più rabbia nelle situazioni rispetto a quella che provi davvero... ma non ce l'ho con te... in quei momenti mi sento unica. So che me ne dovrò liberare e che quel sentirmi così mi impedisce di sentirmici davvero oggi con me stessa e con qualcuno... ma sento questo.
Inoltre sembra anche che quel gelo è stato paragonato alla principessa Bella Addormentata... che sta aspettando il principe che la salvi. Questo mi ha fatto pensare a tante cose: la canzone del blog che tanto odiavi ma che tanto ascoltavi tutti i giorni perchè sapevi sempre cosa scrivevo e un'altra cosa a cui penso è che è proprio vero: ti ho aspettato. Per qualche anno ho aspettato proprio te, non un principe ma TE. Era assurdo che finisse così, hai ribaltato le logiche del destino, della vita e dell'amore. Pensavo che una persona non potesse farlo ma l'hai fatto. E anche se alle volte mi sono data diverse spiegazioni culminate con l'idea che forse io ho vissuto una cosa diversa dalla tua... alla fine mi sembra di sovvertire io stessa la vita addirittura... so che è stato lo stesso per entrambi però so che i tuoi NO erano sempre netti, troppo. Solo con me erano più morbidi... e la metà delle volta cedevi... pensavo non ci fosse niente di più forte dei tuoi NO ma poi ho scoperto che più forte di tutto questo c'è stata la PAURA. Questa parola l'ho usata sempre, per tante persone...mi sono sempre chiesta perchè l'avevo continuamente sulla bocca, perchè vedevo paura in tutti, perchè la paura e il panico erano le emozioni che riuscivo a riconoscere sopra a tutto... forse oggi lo so... mi ricordo benissimo che forma ha la tua paura: "...ho da andare a prendere le casse del vino". Più forte delle vita per te c'è stata la paura. E anche se oggi ti sei adattato alla vita che hai scelto, e anche se spero che in qualche modo tu sia felice...esprimerò un concetto che non sono mai riuscita a pensare più per me che per te... se ti ricordassi com'è essere felici, ti crollerebbe il mondo addosso.
Un mondo che è fatto di serenità, di viaggi, di scherzi, di piccoli step raggiunti, di capelli che diventano bianchi, di cene, di matrimoni, di tutto quello che è capitato per anni e che ti fanno vivere in questa bolla che è solo tale...
Credo che ci sono persone che ti conoscano anche da 20 anni nella vita e che ti conoscono davvero tanto bene... ma nessuno ti conosce bene come chi ti è entrato dentro davvero. Tanti mi conoscono anche da 30 anni ma il te congelato in quel quadro mi conosce più di tutto il mondo. E la me in quel quadro ti conosce più di tutto il mondo, anche di chi ti è accanto da 20 anni. Il problema è che io da quel quadro in un certo senso non sono mai uscita del tutto... quindi sono piuttosto sicura di essere quella che nel profondo ti conosce più di tutti e... credo che tu viva in una bolla di illusione, di una scelta forzata, di un destino distrutto, come un uomo fuori rotta, incatenato in scelte che continui a non fare convinto che sia la vita a non fartele fare, incastrato in qualcosa che se hai la fortuna di non chiedertelo mai non puoi scambiare davvero per felicità tu che la felicità sai che cos'è... sei stanco, invecchiato, la tua bocca sorride e i tuoi occhi non lo fanno nemmeno più in una sola foto, i tuoi occhi non hanno più niente di quell'oceano profondo verde che da solo diceva più cose di un comizio, le tue battaglie sono già perse e i tuoi principi sono stati traditi uno ad uno...

Forse io un giorno scongelerò quel quadro perchè ammetto che esiste ancora... ma davvero dentro non sono mai cambiata.
Tu non lo so... ma credo che una parte di te sarà sempre lì incastonata in un paesaggio vuoto... che hai troppo paura di andare a riprenderti perchè fra poco sarà definitivamente da solo.
Vorrei dirti che forse quei due sono più belli e con meno rughe dentro quel quadro, se qualcuno un giorno mi chiederà cos'è la felicità vorrei poterlo indirizzare a quell'indirizzo ma... la verità è che le rughe ci sono venute e io ti ho aspettato perchè credo ancora che l'amore sia eterno. Ti ho aspettato tanto e dopo di te ho aspettato qualcuno che salvasse la parte di me che sognava quel quadro...
Sono grande e non ricordo più nemmeno che fine abbia fatto quel quadro tra tutti i traslochi... se mai dovessi trovarlo, salvati. Non volevo necessariamente che fossi con me...ma sicuramente è difficile lasciare andare sapendo che potrei distruggere anche quello che di te è rimasto se prima tu non te lo vai a riprendere... 

 
 
 
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