Creato da archilocoitaliano il 30/01/2007
la nebbia agli irti colli...
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Una poesia impegnativa
E’ ben credibile e secondo ragione
Prima non c’ero, adesso esisto e vivo,
ma già da tempo attende
quella che compier fa l’altro cammino.
Più non vedrò la luce,
s’oscurerà il sole
che l’occhio cerca di colui che muore.
“Allor che sarò morta
tutto per me morrà”,
così persona disse a me vicina,
ora mi viene in mente;
se poi a ciò credesse,
per sangue lei d’Abramo discendente,
dire non lo saprei.
Ma a questo io non credo,
che ‘l nulla m’imprigioni eternamente.
Fu tempo in cui non c’ero
e ancora non vivevo,
eppur da questo nulla
all’essere passai.
C’è quindi chi ha la forza
di far sbocciar la vita:
se un dì fiorir la fece,
saprà dopo la morte rinnovarla.
Dov’è allora, o morte,
dov’è la tua vittoria?
Su me non vanterai potere eterno.
Gesù Signore mio,
io so che Dio tuo padre,
ti liberò dai lacci della morte,
e pure a me ridonerà la vita:
non è il Dio dei morti,
dei vivi lui è Dio.
O versi miei,
se vi sarà lettore
che chiederà perché foste composti,
così risponderete,
e senza esitazione:
“Colui ch’ è ‘l nostro autore,
intese dimostrare
che quel che insegna Cristo Dio Signore:
che i morti rivivranno,
è ben credibile,
e secondo ragione”..
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Inviato da: diletta.castelli
il 23/10/2016 alle 16:24
Inviato da: Esposito36
il 03/08/2008 alle 10:24
Inviato da: GiusyMicalizzi
il 10/05/2008 alle 01:53
Inviato da: archilocoitaliano
il 09/05/2008 alle 21:34
Inviato da: dreamersgirl
il 09/05/2008 alle 07:37