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Sam Loyd

Post n°224 pubblicato il 03 Settembre 2006 da tanksgodisfriday
 
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Avete mai avuto un "gioco del quindici"?
E' quel gioco quadrato con quattro per quattro celle, di cui una è vuota e le altre  quindici sono occupate da tessere numerate da 1 a 15. Il gioco consiste nel ridisporre le tessere ordinate dall'1 al 15 con la cella vuota in fondo, facendole scorrere una per volta in orizzontale o in verticale, sfruttando la cella vuota.
Il gioco ebbe un impatto simile al nostro Tetris, se in America fu proibito di utilizzarlo negli uffici durante le ore lavorative e in Francia fu descritto come un flagello peggiore dell'alcool e del tabacco. E lo ricordo ancora in circolazione quando ero alle medie. Non so oggi.
L'inventore del gioco fu l'americano Sam Loyd, attivo nella seconda metà dell' '800, creatore di migliaia di giochi, raccolti nella sua Cyclopedia of 5,000 Puzzels, disponibile in rete. A proposito del gioco del quindici, ne va riportata una particolare perversione: tutte le possibili disposizioni possono essere classificate in due gruppi distinti, la cui caratteristica è che da una disposizione di un gruppo si può arrivare ad un'altra qualsiasi dello stesso gruppo, ma mai ad una dell'altro. Per cambiare gruppo è sufficiente scambiare due tessere adiacenti. Può essere uno scherzo per far impazzire un amico.
Per chi volesse cimentarsi con qualche giochino carino di Sam Loyd, il sito del Progetto Polymath ne propone alcuni di cui fornisce anche la soluzione. Così spero di non attirarmi le ire di nessuno.

Qui ne volevo proporre uno agli amanti degli scacchi, tratto dal solito Martin Gardner.
    
Si narra che, nel 1713, il re Carlo XIII di Svezia, assediato a Bender dai Turchi, passasse il tempo a giocare a scacchi con uno dei suoi ministri. Giunto con il bianco nella posizione a fianco, annunciò il matto in tre mosse. Appena detto ciò, venne sparata una pallottola e il cavallo bianco venne spazzato via. Carlo, imperturbabile, disse che in fondo il cavallo non gli serviva perché poteva ancora dare matto in quattro mosse. Tuttavia, una seconda pallottola frantumò il pedone bianco in h2 al che il re, ancora senza scomporsi, esaminò la posizione e annunciò il matto in cinque mosse.
Alcuni anni dopo la pubblicazione di questo problema, uno scacchista tedesco fece notare che se la prima pallottola avesse scalciato la torre invece del cavallo, Carlo avrebbe potuto dare ancora il matto in sei mosse.
Risolvete tutte e quattro le fasi del problema.

Il testo del problema l'ho trovato su Internet, il libro con la risoluzione è a casa, da qualche parte. Ma dovrei trovarlo, stasera. Quindi cimentatevi con fiducia.

Buona domenica.

 
 
 
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