Creato da tanksgodisfriday il 26/03/2006
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mi moku: in italiano si può tradurre "io mangio" ma anche "io sono cibo", dipende dal contesto. E allora, prima che qualcuno mi morda, il contesto lo do io: sto facendo pre-colazione, in attesa che lei si svegli. In che lingua è scritto? Ma in "toki pona", no? Il "toki pona" è una lingua artificiale creata "to express the most, using the least" e sembra fatta apposta per internet: un vocabolario di centodiciotto parole per esprimere tutto, logico che ci voglia un po' di allenamento per non fare confusione. Ad esempio "suli" può voler dire lungo, alto, grande, importante. Il verbo essere non c'è, vedi proprio la frase iniziale "mi moku", che può tradursi come "io [sono] cibo". Niente concetto di plurale: "jan" sta per "persona" ma anche per "gente". A chi la ritenesse una feroce limitazione alla comunicazione, i sostenitori del toki pona ribattono che il plurale non ce l'hanno nemmeno i giapponesi, che pure vivono abbastanza bene. Nota positiva: consonanti e vocali si pronunciano come in italiano. E poi accento sempre sulla prima e niente maiuscole, tranne che per le parole che non sono nel vocabolario: la grammatica non è complicatissima. Creato nel 2001 dalla traduttrice e linguista canadese Sonja Elen Kisa, il toki pona non ospita nel suo vocabolario minimalista nessuna parola che richiami concetti come: guerra, competizione, tecnologia e così via. Si tratta di una scelta e non di un caso, presentandosi come un linguaggio per esprimere con armonia il presente. Uno dei nostri telegiornali in poki pona, insomma è difficile farlo, anche in agosto. Invece potrebbe essere un'ottima scelta come lingua straniera da studiare a scuola, chissà che ne pensano gli insegnanti di lingue. Che so, in confronto al tedesco, che a me è parso sempre decisamente complicato. Esplorando il vocabolario si scopre che se "moku" è il cibo, "poki" è un contenitore per il cibo, quindi va bene per: piatto, ciotola, tazza. "poki lete" è il frigorifero, "poki sele" è il forno, la sezione del cibo non è complicata. Cos'hanno i maschietti? Andate voi a cercare nel vocabolario! Stavo per aggiungere "palisa", ma non starebbe bene. Vi lascio rispondendo al titolo del post: come si dice "ciao"? mi tawa! Immagine presa da un sito che offre lezioni di toki pona. |
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Credo che il problema sia irrisolvibile: se vuoi esprimere un elevato numero di concetti complessi a piacere, devi avere un vocabolario ricco, oppure sviluppare l'abilità a giocare con i "giri di parole".
Devo dire che, secondo me, nemmeno questo tentativo di lingua artificiale avrà un utilizzo reale. Sono convinto che una lingua non si decida a tavolino, e che la lingua passpartout esista già: il ridottissimo vocabolario di inglese che ormai si mastica in tutto il mondo, dovunque si facciano scambi comemrciali.
Ciao A., un abbraccio :)
mi tawa!
Ciao!