Creato da tanksgodisfriday il 26/03/2006
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Merriam-Webster's Word of the Year 2007Dev'essere una cosa da anglofoni, anzi internettiani anglofoni. Ogni anno il sito del Merriam-Webster on-line fa scegliere ai suoi visitatori la parola dell'anno; quest'anno è stata scelta la parola "woot". Il Merriam-Webster è uno dei più famosi dizionari americani di lingua inglese e prende il nome da Noah Webster: una vita vissuta a cavallo dell'800, scrittore, traduttore di Bibbie, autore di libri per l'insegnamento e di un dizionario, quello che è arrivato ai giorni nostri. Un secolo dopo il pugliese Nicola Zingarelli renderà lo stesso servizio alla lingua italiana. Bene, il sito del Merriam-Webster on-line chiede ogni anno ai suoi lettori di scegliere la parola simbolo dell'anno. Sul sito si trova anche la Top 10 degli anni scorsi; si scopre così che nel 2006 ha vinto "truthiness", nel 2005 "integrity", nel 2004 "blog", nel 2003 "democracy". "Thruthiness" è l'attitudine a credere a quello che desideriamo sia vero, piuttosto che a ciò che è vero sul serio. Mi è familiare, qualche volta è utile per (soprav-)vivere, se non altro. Ma torniamo a "woot", anzi a "w00t", scritto con gli zeri al posto delle 0, in quello stile diffuso su internet, che sostituisce le "E" con "3", come in "l33t" che sta per "elite". È l'esclamazione di gioia usata nel giochi interattivi su Internet e sarebbe l'acronimo di "we owned the other team", "gli abbiamo fatto un c. così", insomma. Quindi sarebbe da tradurre in italiano come "gafucc", ma credo non prenderebbe piede, da noi. Al secondo posto in classifica si piazza "facebook" (pure qua!), poi "conundrum", "quixotic", "blamestorm", "sardoodledom", "apathetic", "Pecksniffian". Chiudono "hypocrite" e "charlatan". Viene da chiedersi cosa avessero mangiato a cena i lettori del Merriam-Webster, la parola più chiara è proprio "facebook". Il significato delle parole? È riportato sul sito; ad esempio "conundrum" non è il nome di un farmaco, ma indica un problema intricato, la cui soluzione è solo ipotizzata. Una supposizione, quindi e non una supposta come avevo pensato di primo acchito. E "blamestorm" viene da "blamestorming", l'analisi da fare tutti insieme, in gruppo, delle ragioni che hanno mandato all'aria un progetto. Vi auguro un buon mercoledì, di quelli senza "blamestorm", anzi da chiudere con un bel "gafucc!". Bye. [Nell'immagine: uno dei presepi di casa, acquistato ma credo facile da riprodurre] |
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