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L'idea è semplice: lasciare una bicicletta per strada, senza lucchetto, e registrare in quanto tempo qualcuno la ruba. Più tempo passa senza furto e più dovrebbe essere sicura la zona.

Lo sta facendo un pubblicitario di Buenos Aires, Mariano Pasik, con l'idea di realizzare una mappa della sicurezza della sua città. Per ogni bici lasciata in giro c'è un filmato che viene poi condensato in un minuto e messo su Youtube; e non poteva mancare il blog che racconta l'operazione. Peccato sia in spagnolo, ci capisco poco.

Quanto dura una bicicletta, prima di essere rubata? Dipende, in alcune zone di Buenos Aires anche un'ora, e in questo caso la prova è superata, la zona è ritenuta sicura da Pasik; in altri casi dopo un paio di minuti compare un tipo che rallenta, gira intorno, si gratta la testa, va e poi ritorna. Finché, nel giro di qualche minuto, con circospezione, prende la bici dal manubrio e si allontana.

Ladri occasionali, in quei minuti si scatena la lotta tra il Bene e il Male, o forse il tipo soppesa solo il rischio di essere sorpreso con le mani nel sacco. Sia come sia, ogni tanto il Male trionfa. L'articolo di Reuter segnala anche che, almeno finora, i ladri sono tutti maschi.

L'idea è stata ripresa in altri stati, per adesso in Uruguay e Spagna, ma potrebbe anche diffondersi, come è stato per l'indice BigMac, introdotto nel 1986 dal settimanale inglese The Economist. Da allora, annualmente, riscrive il valore di cambio tra le valute, basandosi sull'idea che un BigMac abbia lo stesso valore dappertutto. A luglio scorso, ad esempio, l'area europea, euro ma non solo, era pesantemente sopravvalutata rispetto al dollaro, secondo l'indice BigMac.

Potrebbe quindi nascere l'indice LaProvaDellaBicicletta: «Che indice LPDB avete voi?» - «40 minuti» - «Fortunati! La vostra zona dev'essere tranquilla; noi siamo a due minuti».

Se non altro sarebbe un metodo più solido, dal punto di vista scientifico, rispetto al nostro attuale, basato sulla percentuale di immigrati e irregolari. Con buona pace della Lega, infatti, tra i ladri di biciclette ci sarà anche qualche padano, no? Con questa crisi della finanza, poi.