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Guida e religione

Post n°157 pubblicato il 30 Giugno 2006 da tanksgodisfriday
 

Post lungo, spero mi venga perdonato, e che ci sia anche indulgenza per una confessione, sempre in tema rispetto regole stradali.
Sono il tipico italiano che calcola la velocità massima come: 110 (limite da segnaletica) + 10 (tolleranza della misura) + 30 (non c'è il ritiro della patente, mi pare) = 150 km/h massimo, da rispettare scrupolosamente.
Per il resto sono ragionevolmente educato, mi fermo per consentire ai pedoni di attraversare sulle strisce, anche se mia moglie mi fa notare che accadrebbe col 100% delle figliole giovani e carine, mentre le percentuali sarebbero in caduta libera negli altri casi.

Riguardo all' italica scarsa propensione al rispetto delle regole, ho una mia teoria, che le lega  alla religione, teoria maturata negli anni 80, in occasione di alcuni periodi di lavoro negli u.s. Mi colpirono tre cose, riguardo alla disciplina dei guidatori americani.
La prima, il 4 way stop: tutte le strade che portano all'incrocio hanno lo stop, si riparte in ordine di arrivo. Sembra complicato, in realtà è semplicissimo: arrivando all'incrocio si prende nota mentalmente delle prime macchine che si affacciano sulle altre strade, e le si lascia partire prima di noi. Sistema basato sul rispetto delle regole, in Europa non poteva funzionare, quindi ci siamo inventati le rotonde alla francese: costa farle, ma dirimono le contestazioni sul nascere.
La seconda, i parcheggi a tempo: negli u.s. non ho visto dischi orari, ma ci si limitava a sgombrare entro il tempo massimo previsto. Il deterrente: di tanto in tanto girava una vetturetta della polizia locale, che con un pennello sporgente lasciava una riga colorata sulla gomma posteriore esterna delle auto. Poi la vetturetta ripassava dopo il tempo massimo di parcheggio, se trovava uno pmneumatico colorato, scattava la multa.
La terza, il divieto di cambiare corsia frequentemente. Autostrade a 5, 6, 7 corsie, ci si immette, si sceglie la corsia che viaggia alla velocità più gradita e lì si rimane. Cambiare spesso corsia è un'infrazione. Nel nostro gruppo c'era un toscanaccio che familiarizzava in un amen con le indigene. Questo ci diede modo di interagire con un'indigena a proposito del waving, mi pare si chiamasse così. Alla domanda: "che succede se faccio waving ?" rispose con tono conclusivo: "it is illegal !" E noi: "Vabbé, it's illegal, ma se la faccio comunque ?" Risposta con occhioni sgranati: "But it is illegal !!!" Da lì non riuscimmo a smuoverla.

Ed ecco la mia teoria: è tutto legato alla religione.
Per i cattolici il prete è l'intermediario tra le nostre trasgressioni e il Signore. Quindi il pentimento periodico e quello finale, più buone azioni pubbliche e visibili, consentono di vivere sopra le righe senza preoccupazioni eccessive.
Per i protestanti il prete è un aiuto a gestire la propria vita religiosa, ma niente intermediazione. Quindi la trasgressione è un fatto che rimane, il perdono si decide Lassù. Meglio comportarsi bene, anche sulla strada.

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Commenti al Post:
scalzasempre
scalzasempre il 30/06/06 alle 15:17 via WEB
interessante come teoria. però se tu dici che è religiosa per una come me che pensa che il perdono ci sia sempre in virtù dell'amorevolezza cosmica, che capita? Io rispetto nel limite cose incontro perchè per me è una forma di cosmicità. In quel pedone potrei esserci io e se non mi facessero passare potrei anche spaccare la faccia. E lo so, uso metodi tradizionali. Sono per l'integrazione del vecchio con il nuovo. Bel post. Bacyllo
 
 
scalzasempre
scalzasempre il 01/07/06 alle 23:16 via WEB
allora. Se fossi cattolica (e mi pare di esserlo ma nel senso comune che tu citi come legge del tuo postYllo) dovrei trasgredire per la strada. Se fossi protestante, no. Allora, mi chiedevo una persona cosmica religiosamente, che pensa che comunque siamo perdonabili sempre, dovrebbe essere una sorta di fuorilegge senza problemi. Invece, cerca di rispettare ma poi per difetto mio proprio mi faccio anche rispettare con la violenza. (cosi è meglio?) ILY
 
cp4fun75
cp4fun75 il 30/06/06 alle 17:01 via WEB
toh, allora a me tocca l'inferno secondo la tua teoria. Eeeeeeeeeeeeeeh i toscanacci
 
sostiene_valeria
sostiene_valeria il 30/06/06 alle 20:09 via WEB
ecc ecc .., ogni religione ha il suo, ma siccome ad ognuno è stata forita una coscienza, (più o meno funzionante) dovrebbe essere anche quella l'intermediazione tra le azioni e il senso della giustizia ... io non ho ancora capito a quale "parrocchia" mi affiferei, ma di certo mi vien da scansare il cristinesimo, ricettacolo di infinite contraddizioni
 
ranocchio_567
ranocchio_567 il 30/06/06 alle 20:33 via WEB
ho letto le ultime riflessioni e le trovo molto interessanti... ;)
 
Casalingapercaso
Casalingapercaso il 30/06/06 alle 21:18 via WEB
Mi son spesso chiesta anch'io cosa ci sia alla base del rispetto per la legalità in us, nel pagare le tasse, nel rispetto delle regole ecc. Rispetto diffuso, anche tra i cattolici, anche quando nn c'è l'autorità a sanzionare. La tua è una chiave di lettura interessante. Ricordo una volta, andando in auto da S. Francisco verso lo Utah. Eravamo in un grosso van, km e km di deserto, nessuno sulla strada, niente polizia, io unica italiana del gruppo. Ad un certo punto ho chiesto perché nn andassimo più veloci. Speed limit, 75 miles, mi hanno detto, e nn l'abbiamo mai superato, in 12 ore di viaggio. Io friggevo, zittissima.
 
unlumedaunnume
unlumedaunnume il 01/07/06 alle 06:38 via WEB
Concordo pienamente anche se sono cattolica, anzi, proprio perchè sono cattolica: è partito tutto da lì, ho rubato...tre ave marie alla madonna e ciccia.., per non parlare della vendita delle indulgenze ecc ecc... bravo, si, è proprio così. Sai che mi fai pensare al mio lavoro di maestra d'inverno?!! Ho imparato lì come sono importanti le regole, e come è difficile stamparle dentro di noi, piuttosto che fuori, facendole rispettare con il ricatto della multa. Ciao, buon sabato, questo blog è un pensatoio:)))
 
bimbayoko
bimbayoko il 01/07/06 alle 10:52 via WEB
ho vissuto negli usa per lunghissimi periodi,sia nord america che soth carolina e giù di lì...posso affermare senza ombra di dubbio che la guida,da quelle parti,è molto migliore della nostra e c'è molta più educazione in giro,in genere.quando qualcuno,nel fare la spesa fra le corsie, ti passa davanti in un negozio...ti dice"i'm sorry".qui non si scusano nemmeno se ti investono e ti buttano in un fosso...
 
deckart
deckart il 03/07/06 alle 14:44 via WEB
Mah, può essere, e credo che più che dalla religione dipenda dal prete. vecchio proverbio tutto italiano: fa come il prete dice e non fare come il prete fa. Più seriamente, io sono cattolico, come si suol dire osservante, anzi mi definirei un cattolico tradizionalista, e sono tornato al cattolicesimo "da grande" proprio per la responsabilità individuale insita nel cattolicesimo, rispetto alle religioni "morali" (tipo es. il giudaismo e l'islam) dove se commetti un peccato diventi impuro, vai a leggere sul libro quali e quante abluzioni rituali devi fare et voilà sei come nuovo, e anche rispetto al cristianesimo della riforma, dove in ogni caso il tuo destino è segnato dalla nascita, quindi tutti suppongono di essere salvati qualunque nefandezza si compia. Al contrario il cattolico ha il libero arbitrio, e la necessità del sincero pentimento interiore, per poter accedere al perdono, e questo è infinitamente più difficile a dirsi che a praticarsi. Francesco
 
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