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I nostri sono in cantina, chissà se il tempo li ha rovinati.
Vediamo: il giradischi lo regalammo a un amico a metà degli anni 80, quindi i nostri dischi sono lì da vent'anni abbondanti: quelli di musica classica portati in dote da lei, più quelli vari comprati insieme; devono esserci un paio di Battisti, un Bennato, degli altri non è che mi ricordi esattamente. Anche un Rino Gaetano e uno Stefano Rosso, adesso che ci penso.
È da un po' che sto meditando di ricomprare "un piatto", anche solo per ascoltare quelli che abbiamo, non c'è ambizione di allargare la collezione. E poi pensavo che non ne producessero più di dischi in vinile, mi aspettavo che sul mercato ci fossero ormai solo cd e mp3.
Invece Time mi fa scoprire che se l'89,7% dei pezzi distribuiti nel mondo viaggia su cd, il 10% ci arriva via internet; e 89,7 + 10 fanno 99,7; ad arrivare a 100 mancano delle briciole: sono loro, i dischi in vinile!!!
Briciole, si, ma si tratta comunque di quasi un milione di dischi venduti nel 2007, con una crescita costante negli ultimi anni: molti sono album che cambiano di mano, ma ci sono anche le nuove produzioni, per lo più le "indies", le case indipendenti dalle Major.
I vantaggi? Il suono: più caldo, anche gli "scratch" piacciono alle nuove leve. Poi la copertina, arte e informazione, ridotte al minimo nei cd, assente nell'mp3.
Pare, poi, che un disco si ascolti in compagnia, non nell'isolamento degli auricolari. Ma va? Adesso si scopre che per godersi la musica bisogna essere in numero pari minore di tre. Sempre nel rispetto del social (siamo in due), utilizzando gli strumenti più evoluti di share (Liszt lo porti tu?).
Un disco che mi manca? "In un mercato persiano" di Albert Ketèlbey. Nella versione che è su youtube.com , fate attenzione al pezzo che viene dopo un minuto e dodici secondi: accompagnava il "ringraziamento" al pubblico nei saggi di danza di nostra figlia. Mi toccava 8 volte a saggio, uno per ogni classe. Andavo a letto con la nostra bimba negli occhi e quel motivo inchiodato nella mente, e così mi risvegliavo.
Buon lunedì.
[Immagine da: obst-music.com]
Una buona giornata anche a te, Shirley!
a me comunque qualche volta ellepì scappa ancora... e le mie figlie non capiscono di cosa io stia parlando.
E secondo me, anche con i problemini, "celiate" (si dice così all'indicativo?)
Le classi si esibivano in ordine crescente di livello. Quindi il primo anno la bimbetta si esibì per prima, e gli altri sette "numeri" furono un'autentica tortura, aspettavo il "ringraziamento" per spuntare "e un altro è andato".
Poi, di anno in anno, ci siamo avvicinati all'acme dello spettacolo, e poi ormai ero allenato: risucivo ad assentarmi con la mente senza praticamente nessuno sforzo. Tranne riaccendere l'attenzione quando toccava a lei :))
Com'è andata? Risvegliata col motivo in mente?
Ciao!
Un saluto volteggiante al ritmo della musica del saggio di tua figlia!
Sono rimaste in funzione solo le casse, ma da circa una decina d'anni ho intenzione di cambiarle. Appunto, ho intenzione, mica lo faccio!
Ciao Virgì!
Caffè?