Lei si chiama Carola Eppink, olandese di 46 anni, imprenditrice per necessità e concerned mother, mamma preoccupata di tre ragazzi nella vita di tutti i giorni. L'altro si chiama MSN, e offre servizi internet, come posta elettronica e messenger.
Domani, 23 aprile, si incontreranno in tribunale, all'Aja.
Motivo del contendere? Bisogna fare qualche passo indietro.
La signora Eppink è una mamma preoccupata, i suoi tre figli passano, come molti ragazzi di oggi, una parte consistente della loro giornata su internet: chat essenzialmente, poi navigazione e posta elettronica. Una mamma normale raccomanderebbe, intimerebbe, proibirebbe, si incacchierebbe, lei invece ha sviluppato un software che risolve il problema: chattare si, ma quando è il momento e per un tempo predefinito, senza esagerare, lo stesso per la navigazione. Il tempo recuperato va allo studio e al gioco old style, alla vecchia maniera.
E già che c'era, la signora ha fondato un'aziendina, la Unicaresoft per vendere il suo software. Fin qui tutto bene, il problema è nato dal nome che ha dato inizialmente al suo prodotto: MSNlock, qualcosa come "Metti MSN sotto chiave". E poi ha utilizzato il marchio MSN anche in alcuni indirizzi internet che ha registrato e utilizza per commercializzare il suo prodotto. E tutto questo a MSN non è piaciuto.
Al nome del prodotto ha giù rinunciato, adesso si chiama: Benzoy, just enjoy!, ma i domini contestati sono ancora in uso. La signora argomenta che MSN è divenuto di uso comune per indicare i messenger. Mi pare un po' "tirata" come argomentazione, deciderà il tribunale ma mi aspetto una sentenza sfavorevole per lei.
Vedremo. Intanto però ci sta una riflessione: troppo tempo a chiacchierare in chat? Gli Instant Messenger (IM) sono in realtà preziosi, un livello intermedio tra telefonata e email, offrono un vantaggio su entrambi: non pretendono, come invece accade al telefono, la disponibilità immediata dell'altro e consentono una risposta meno formale rispetto alla posta elettronica, più colloquiale.
Però sono anche una tentazione per le classiche "quattro chiacchiere". Benzoyamoci bene, prima di esagerare.
Lo so, fa letteralmente pena il mio gioco di parole. Che vi devo dire, evitate di chiamarmi su MSN per dirmelo, ecco.
Buon martedì.
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comprendo le apprensioni di mamma eppink, anche se capisco l'irritazione di mamma microsoft. per altro, se non vado errata, proprio in windows vista sono stati integrati degli strumenti di parental control che consentono di impostare gli orari nei quali il figlio può accedere ai programmi di instant messaging, stabilendo anche per quanto tempo può restare connesso.
gli strumenti ci sono, che siano quelli di mamma eppink, quelli di mamma microsoft o di qualunque altro surrogato genitoriale. che surrogato, però, a parer mio, rimane. e non assolve il genitore da pià o meno consapevoli distrazioni.
Sul lavoro, invece, vale il solito discorso: strumenti preziosi, ma bisogna con il rischio di usarli per scopi "dispersivi".
Ciao Miti!