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Non è ancora chiaro perché, ma pare che i ragazzini riescano meglio a scuola se in classe non ci sono "femmine". È il risultato di una ricerca condotta in Inghilterra tra i ragazzini delle elementari: i voti dei maschietti in classi miste sono in genere peggiori di quelli dei loro compagni che studiano in una classe solo maschile.
No, non è una precoce distrazione a far studiare meno, sarebbe invece il fatto che le femmine a quell'età sono più mature dei compagni, conoscono meglio l'inglese, sono più intraprendenti. E allora il maschietto si nasconde, non alza la mano per intervenire, non risponde per paura di sbagliare ed essere poi deriso dalle femmine.
Se ci sono solo maschi, invece, le cose vanno meglio, qualcuno si fa coraggio e interviene.
Provo a guardare la mia esperienza: alle elementari classi miste per i primi quattro anni, poi classi maschili fino alla fine delle medie. A seguire un liceo misto, università praticamente solo maschile, con due ragazze su quattrocento iscritti al primo anno.
Delle elementari ricordo poco, le medie mi risultarono noiose, e ricordo ancora la tristezza dei turni pomeridiani d'inverno, magari con un minestrone non ancora metabolizzato ad appesantire i ragionamenti. E naturalmente c'era chi si nascondeva e c'erano i bravi, anche se non ricordo nessuno che ambisse il brivido dell'interrogazione.
Non so se una presenza femminile avrebbe potuto peggiorare i risultati, che già non ricordo esaltanti.
Al liceo cinque femmine e una ventina di maschi. I più precoci di noi andavano a caccia altrove: noi eravamo nella sezione "C", che insieme alla "D" ospitava i virgulti dei ceti "popolari". Le ragazze delle famiglie bene le trovavi nella "A" (francese e tedesco) e nella "B" (inglese). Semmai credo che abbiano sofferto loro, le nostre compagne, a sentirsi trascurate, mentre lato rendimento scolastico non credo ci fossero particolari differenze.
Ecco, se proprio devo trovare una differenza, ho l'impressione che nella scala del risultati le femmine ne assicurassero quasi sempre di almeno passabili, spesso anche buoni. Noi maschietti ci occupavamo invece di garantire gli acuti: i più brillanti e i più lazzaroni erano maschi, insomma.
Bei tempi, li rimpiango, specialmente da quando non mi sogno più di dover ripetere l'esame di maturità per un cavillo burocratico. Che incubo!!!
Buona domenica.
[Margherite fotografate ieri in un vivaio. Belle ma ... l'odore, ragazzi ...]
Non penso si possa fare una distinzione in realtà, è solo questioni di individui. Pure io ho fatto le medie in classe tutta femminile, un incubo!!! Però all'università studiavo con il mio futuro marito....non sai che soddisfazione all'esame di elettronica aver preso 28...mooooolto più di lui!!!
Elettronica è uno dei due esami in cui non brillai particolarmente nemmeno io, l'altro fu un Misure Elettriche da incubo :(
Ciao Ing! E buona domenica.
Se non scrivo una sciocchezza, la signora che alla fine ordina: "Quello che ha preso lei!" è la mamma del regista.
Buona domenica, Manu :))
Per Stella: si, hai ragione, ci facciamo distrarre dalla più tenera infanzia :))
Per inciso: la più brava della classe ero io...considerato che poi ho fatto banalmente la maestra elementare, non è da questo che si misura il successo nella vita.
Buon lunedì, Virgì :))
Non credo che sia solo questione di secchioni o secchielli, credo che i ragazzi vengano (involontariamente) orientati in modo diverso nella prima infanzia, dal modello che vedono in casa, ad esempio.
Ciao CharlieB :))
Sulla mancata solidarietà al femminile sono d'accordo con te, non ho mai capito perché, ad esempio, alle votazioni tendete a fidarvi più dei candidati maschi, che votate, invece delle candidate al femminile.
Adesso non sparire di nuovo, però!
Buona giornata, Mara!
Ciao!