elaborando

oltre che una campagna di informazione, sarebbe anche necessario che non vengano diffuse notizie allarmistiche..

Completamente d'accordo.
Il punto è che se non si informa, si rischia che si generi allarme ingiustificato, come potrebbe accadere proprio per l'H1N1.
Un esempio: il vaccino. Per buona parte di noi non sarà disponibile, se non a inverno inoltrato, ai primi del 2010. Converrebbe allora spiegare adesso che in realtà non è necessario vaccinarsi, ma basterà attenersi a poche e consolidate norme di igiene e di comportamento in pubblico (e ricordarle con dei semplici spot, ad esempio), per ridurre la probabilità di prendere l'influenza, che sia l'H1N1 o quella stagionale. Perché, alla fine, è probabile che l'H1N1 farà meno danni dell'influenza che passa ogni inverno.
Ciao!

il vaccino dicono sarà disponibile verso gennaio..il problema è che il rischio pandemia inizierà all'apertura delle scuole..ecco perchè l'associazione dei pediatri ha consigliato di chiudere le scuole (ed ecco perchè gli insegnanti sono spaventati dall'idea di riprendere il lavoro senza vaccino). il problema di quest'influenza non è tanto la gravità (si tratta comunque di un'influenza e i sintomi sono quelli), ma il fatto che siamo tutti potenzialmente suscettibili (dal momento che è un virus ricombinante e nessuno ha anticorpi contro di esso). E' deleterio però che si diffondano notizie false come ad esempio i consigli (a volte sentiti) di prendere antivirali (assolutamente sconsigliati dagli infettivologi).

Da questo punto di vista i francesi hanno forse esagerato nel senso opposto: dodici milioni di opuscoli da distribuire alle famiglie, procedure semplici e chiare (come quella che prevede che se si ammalano tre ragazzi in una settimana, la classe sta a casa per una decina di giorni).
Addirittura tele-lezioni, da "somministrare" via tv nel caso si dovesse arrivare a chiudere delle intere scuole.
Probabilmente è eccessivo, almeno nella misura in cui da noi si è stati parchi di informazioni.
Il quadro francese completo, sulle pagine di leFigaro.fr.

non saprei in realtà..probabilmente la cosa giusta sarebbe nel mezzo (come sempre e in tutte le cose)..ovvero dare un'informazione chiara della questione anche ai non addetti ai lavori..il che significa partire dallo spiegare che cos'è un virus ricombinante (così magari è chiaro il concetto che non è il primo virus ricombinante con cui veniamo in contatto). Dopodichè spiegare le norme di prevenzione (o di buonsenso...dipende dai punti di vista), evitare cure fai da te (tipo antivirali presi a caso), informare quali classi di persone sono a rischio e in cosa consiste il vaccino.. Ma quello che si è ottenuto è: da una parte la totale oscurità delle nozioni, dall'altra un allarmismo preoccupante.. e probabilmente l'uno ha causato l'altro..

Mi ritrovo nella tua sintesi.
Però guarda il lato buono della cosa: qualunque iniziativa di informazione venga intrapresa, non potrà che migliorare la situazione :)