Creato da tanksgodisfriday il 26/03/2006
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Non è ancora chiaro quale sarà la soluzione del pasticcio creatosi a Milano e Roma relativamente alle liste non ammesse alla prossima competizione elettorale per i consigli regionali.Una opinione me la sono fatta, dopo una piccola analisi personale. Vale quel che vale. Siamo di fronte a un "attentato alla democrazia", da parte di qualcuno, opposizione o giudici? Non mi pare. Sono stati commessi errori da parte di alcuni che hanno presentato, o dovevano presentare la propria lista; l'azione delle opposizioni è limitata alla vigilanza sulle regole. Con spirito di parte, ma questo è naturale e accettabile. È democratico votare, senza le liste della maggioranza? No. Il risultato sarebbe falsato. Anche se il candidato alla Presidenza della Regione venisse ammesso, il sostegno a quel candidato verrebbe meno, o quanto meno si indebolirebbe, in mancanza della lista principale collegata. Tocca ai giudici riammettere le liste? No, se si conferma che le regole, note e accettate, sono state violate. Un'eccezione basata sul peso della lista sarebbe assolutamente antidemocratico. Meglio rimandare le elezioni e cambiare le regole? No. Sarebbe ingiusto verso chi quelle regole le ha rispettate. Cosa accadrebbe se le nuove regole dovessero portare all'esclusione di una lista, che oggi è invece regolarmente pronta per le votazioni? E allora cosa rimane? Rimane l'azione politica: con un decreto di legge si riaprano i termini, mantenendo queste regole, e se necessario, si posticipi la data delle votazioni; poi si semplifichino le regole, per la prossima volta. Infine, chi ha sbagliato spieghi, senza tuonare su complotti, giudici cattivi e anti-democrazia: "Ho sbagliato, chiedo scusa". Buon sabato venerdì. [Nel video: l'irriverente dedica al "pasticcio" imperversa su youtube e sui media.] [Tutti i post su politica.] |
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Inviato da: amandaclark82
il 30/12/2016 alle 15:48
Buon Week End
Meglio evitare i processi alle intenzioni, però, e le contrapposizioni che stanno portando il Paese alla deriva.
La ricetta per uscire da questa storia deve essere sensata, condivisa da entrambi i lati, non intaccare i diritti di nessuno.
Per la "lunga marcia", credo che vada sempre ricordato che il nostro mondo è un momento di passaggio tra due glaciazioni, difficile porsi quindi traguardi ampi e definitivi. Rispettare gli altri e ottenerne in cambio il rispetto sarebbe, quello si, un gran traguardo.
Sarà anche un decreto interpretativo della legge esistente, ma a me sembra che ne cambi lo spirito: non è necessario essere presenti entro l'ora giusta con la documentazione a posto, mi pare di capire.
Difficile condividerla.
Ma nemmeno è accettabile che si stravolga il senso della legge, con una "interpretazione".
Ho letto con attenzione la lettera del nostro Presidente della Repubblica al riguardo, ma rimango della mia idea:
1. E' stato commesso un errore
2. Andava riconosciuto come tale
3. Andava riaperta una finestra per ri-presentare le liste in difetto, ferme restando le regole. Questo nell'interesse non di chi ha commesso l'errore, ma dei cittadini rappresentati da quella parte politica.
4. Se le regole erano ritenute complicate, non andavano "interpretate", ma modificate per semplificarle, in parlamento e a valere dalle prossime elezioni.