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« Mademoiselle de ParisIl problema del lunedì »

Il senso, nelle parole

Post n°1497 pubblicato il 25 Aprile 2010 da tanksgodisfriday
 

Cosa
 succede se si anagramma anche una sola parola di una frase?
Il senso può cambiare radicalmente, in alcuni casi può anche adattarsi meglio alla situazione.
Il "corpo del reato" che si trasforma in "porco del reato" potrebbe essere un esempio azzeccato, dipende naturalmente dalla situazione.

In altri casi l'anagramma potrebbe chiarire o approfindire un concetto.
Leggo che il Presidente Napolitano, aprendo le celebrazioni del 25 aprile raccomanda: "Federalismo non divida il Paese".
Vediamo cosa si nasconde nel "Federalismo". Ce n'è per tutti i gusti: si va da "sfodera elmi" a "false dimore"; ma c'è anche una buona raccomandazione: "dosa le firme", immagino sia un suggerimento a produrre una buona riforma.

Altra dichiarazione riportata, sempre del nostro Presidente: "Uscire da contrapposizioni". Qui non ci sono dubbi: le "Contrapposizioni" altro non indicano che "'so zoppi, incitano".
Chiarissimo: nessuno dei due fronti ha ragioni e argomenti per camminare dritto, ma nonostante ciò tutti incitano i propri seguaci. Ha ragione il Presidente, dunque, meglio darsi tutti una regolata.

Come chiudere il post del 25 aprile? Ma è chiaro: "baciamo unendo", cioè "buona domenica".

[Grazie al Motore Anagrammatico del Gaunt.]

[Nell'immagine: l'impiccaggione del partigiano Ferruccio Nazionale.
29 luglio del '44, piazza di Città di Ivrea, oggi piazza Ferruccio Nazionale. Impiccato dopo lunga tortura (gli venne anche mozzata la lingua), la popolazione fu costretta a sfilare davanti al suo cadavere, come monito a non appoggiare la lotta partigiana.
Un episodio di ferocia inaudita. Non si dimentichi, mai.]

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Commenti al Post:
lunedi.bs
lunedi.bs il 25/04/10 alle 21:59 via WEB
Sta bene il non dimenticare la lotta partigiana, ma bisogna ricordare che anche tanti partigiani si sono comportati come, o peggio, dei nazi... Quando esce la bestia che è in molti uomini, non ci sono religioni o partiti che tengano.
 
 
tanksgodisfriday
tanksgodisfriday il 26/04/10 alle 06:57 via WEB
Vero.
Ma questo argomento non cancella le atrocità (tante, documentate) commesse da chi impose leggi razziali, discriminazioni, abolì le libere elezioni, trascinò il paese in una guerra rovinosa.
E insistere ogni anno a chiamare il 25 aprile "festa della libertà" sa proprio di questo, di voglia di cancellare.
Facciamo attenzione, certi passati hanno la brutta abitudine di ripresentarsi e di essere accolti a braccia aperte.
 
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
peppe il 26/04/10 alle 07:36 via WEB
en passant, ricorderei anche la partecipazione ATTIVA nell'assassinio a sangue freddo di numerosi cittadini italiani "colpevoli" di essere ebrei, zingari o comunisti.
ho paura che prima o poi, a forza di ripetere le stesse balle giorno dopo giorno in televisione, il gran cacciapalle e la sua corte riusciranno a convincere un po' di smemorati che la sua parte politica ci ha liberati da una sanguinaria dittatura comunista.
il 25 aprile dovrebbe far ricordare che finora l'unica dittatura in italia e' stata di destra (e il dittatore era tronfio e parlava per slogan come il leader dell'attuale "partito dell'amore") e che se non fosse stato per la lotta partigiana in italia e in europa, probabilmente anche qualche citta' italiana sarebbe stata spazzata via come dresda, hiroshima o nagasaki.
 
   
lunedi.bs
lunedi.bs il 26/04/10 alle 09:25 via WEB
Il male è sempre lo stesso, da qualsiasi parte lo giri... d'accordo con voi che i partigiani hanno "liberato" l'Italia, ma mettiamo sul piatto della bilancia che a parecchi di loro un fucile in mano ha dato alla testa.
Parlo per esperienza personale: i miei nonni al tempo avevano un negozio di alimentari e sono stati più volte saccheggiati, fucile piantato in fronte a mia nonna, dai partigiani in primis, e poi dai tedeschi in ritirata. Ma la storia, "giustamente", ricorda solo i secondi ed acclama i primi quali "uomini giusti"... I miei nonni mi hanno sempre detto questo: dai in mano un fucile ad un imbecille ed avrai armato un imbecille.
I partigiani hanno liberato l'Italia dai tedeschi, d'accordo, ma l'hanno fatto con l'aiuto di italiani, civili, che non per forza erano comunisti, ma semplicemente erano persone comuni che ne avevano piene le scatole di avere "padroni" in casa a cui dover fare la riverenza altrimenti ti sparavano (e questi erano gli altri 2 nonni).
Il 25 Aprile è la festa della Liberazione per gli Italiani, e NON l'osanna ai partigiani.
 
     
Utente non iscritto alla Community di Libero
peppe il 27/04/10 alle 08:29 via WEB
non so se ci hai mai pensato, ma forse quel fucile spianato in faccia a tua nonna era un modo per evitare che venisse etichettata come filo-partigiana e fucilata per rappresaglia alla prima occasione. e di rappresaglie che hanno coinvolto interi paesini di montagna (compresi donne e bambini) ce ne sono state molte...
peraltro, la dittatura fascista ha dato un considerevole numero di fucili in mano a imbecilli, assassini e balordi. non mi stupisco se molti hanno dato sfogo ai piu' biechi istinti, e se le successive vendette sono state spietate.
 
helga2008
helga2008 il 27/04/10 alle 01:57 via WEB
!!!!!!
 
helga2008
helga2008 il 27/04/10 alle 02:17 via WEB
lunedi.bis al sud non c' erano i partigiani, c' erano le camice nere eppure anche lì ci sono stati regolamenti di conti, onestamente fai delle considerazioni personali... ma se fossero arrivati prima i tedeschi, se ti avessero detto che avevano fame e con i fucili.. .. perchè di certo non avevano soldi... chi li aveva durante la guerra? ti avessero portato via galline, olio, farina ...oggi cosa avresti scritto?
 
lunedi.bs
lunedi.bs il 27/04/10 alle 11:52 via WEB
Forse non mi sono spiegata: un fucile in mano ad un imbecille è e resta un fucile in mano ad un imbecille, indipendentemente dal colore della camicia che porta. La cosa che più mi dà fastidio in questa discussione è che secondo voi tutto quello che hanno fatto i partigiani è bello e buono, mentre il resto no. Purtroppo non è così: da entrambe le parti ci sono stati episodi di violenza e razzismo.
@ peppe: i nonni erano tutto fuorchè filo-partigiani o filo-nazisti. Semplicemente erano persone che lavoravano per sfamare 5 figli (pochi all'epoca) e che si son visti saccheggiare la casa da entrambe le "fazioni" alla ricerca di qualsiasi cosa si potesse rubare. Ripeto, la casa, non il negozio, perchè si pensava che nascondessero chissà cosa e quel "chissà cosa" invece non c'era, come dice giustamente helga.
@ helga: non importa chi sia arrivato prima, avrei scritto la stessa cosa, perchè è quello che mi hanno insegnato a fare, vedere il buono ed il cattivo da entrambe le parti, non dal colore della camicia. Quando ti rubano, fucili alla mano, quel poco che hai raccolto per la cena dei tuoi figli (minestra allungata e pane nero, per la precisione) non stai a guardare che lingua parla o come si veste, sempre ladro è.
 
tanksgodisfriday
tanksgodisfriday il 27/04/10 alle 13:49 via WEB
Viva la saggezza dei nonni! Per generalizzare il concetto, armare un imbecille con qualunque cosa, potenzia gli effetti della sua imbecillità: fucile (anche se da caccia), automobile, timbro da pubblico ufficiale.
Sul tema fascismo/partigiani:
a - il fascismo fu pessimo nell'essenza, perché prevaricò e discriminò in tempo di pace, smaniò per avventure belliche che produssero i danni che credo nessuno possa negare
b - naturalmente ci furono milioni di persone che aderirono e sostennero in buona fede, grazie anche all'abile propaganda (i treni arrivavano in orario)
c - l'antifascismo dei partigiani fu inevitabile nell'essenza, come reazione a prevaricazioni e discriminazioni, e alla sciagura del conflitto in cui il Paese era stato portato; e non fu solo "comunista", ma ebbe anche una forte componente cattolica
d - naturalmente ci furono tanti che approfittarono della copertura della causa partigiana, per regolare i propri conti privati, o dare sfogo a sentimenti ancora peggiori di quelli contro i quali sostenevano di rivoltarsi
Non mi sogno quindi di esaltare il movimento partigiano e condannare il fascismo, senza i distinguo appena scritti. trovo fuorviante invece giustificare il fascismo con il lato sbagliato dell'antifascismo.
Quello che mi preoccupa, è il punto "b". Gli errori del passato possono ripetersi, la memoria serve a questo.
 
 
lunedi.bs
lunedi.bs il 27/04/10 alle 14:40 via WEB
Forse MI RIPETO, ma lo faccio: non ho mai fatto parte del partito del "si stava meglio quando si stava peggio", nè ho mai detto che il fascismo è il non plus ultra della democrazia. In tante cose ha sbagliato, in altre (poche) no, e non è limitato solo alla puntualità dei treni, anche se, ammetterai, oggigiorno se UN treno arriva puntuale è una catastrofe!
Mi permetto inoltre di puntualizzare una cosa: chi è morto in Russia, altri non era se non un civile arruolato a forza, che avrebbe magari preferito starsene a casa con la famiglia. Tanti hanno disertato, alcuni sono sopravvissuti dandosi alla macchia, altri sono diventati "eroi partigiani". Si tratta di scelte, giuste o sbagliate, ma di scelte. Chi è morto in Russia NON ha scelto. Non giustifico il fascismo con il lato sbagliato della lotta partigiana, dico semplicemente che in nome di quella lotta sono state compiute azioni comunque ingiustificabili. Quindi sta bene festeggiare la liberazione, e chi, con il sangue e la lotta GIUSTA, ha contribuito, ma non facciamo di tutta l'erba un fascio, perchè non lo è. La memoria serve anche a questo. Qualsiasi dittatura, destra o sinistra che sia, è una dittatura.
 
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