elaborando

 crisi era alle nostre spalle, ci hanno detto.
Il messaggio era corretto, ne abbiamo solo sbagliato la decodifica: non voleva dire che la crisi, partita ormai un paio di anni fa, fosse passata, terminata, superata, ma che ci premeva alle spalle. E il fondo schiena è da quelle parti.

Quindi, misure anti-crisi. Quotidiano.net ne riporta l'elenco, con maggiori dettagli rispetto a LaStampa.it e al Corriere.it.

Una misura riportata dal primo ma non dagli altri due, riguarda: "Le Province con un numero di abitanti inferiori a 220.000, che non confinano con Stati esteri e che non sono nelle regioni a Statuto speciale, saranno soppresse. [...] Le competenze e gli uffici saranno trasferiti ad altre Province."
Se Terni sopravvive (219.876 abitanti, secondo Comuni.it), ci sarebbero molte vittime illustri, una ventina almeno. L'accorpamento non è eliminazione, ma già la riduzione del numero di consiglieri provinciali e, nel tempo, degli impiegati delle province, mi sembra una buona notizia. Sempre che poi si faccia.

Male, invece, la voce "INSEGNATI SOSTEGNO - Congelato l'organico." Ne viene annacquato il diritto allo studio per i ragazzi con disabilità. Dovranno avere almeno un pizzico di fortuna per avere il supporto che gli spetterebbe.

Male anche i tagli agli stipendi. Troppo timidi per le retribuzioni più alte, è un capolavoro il passaggio sulle retribuzioni dei parlamentari: " Saranno le Camere a decidere sui tagli agli stipendi dei parlamentari. [...] La decisione, viene spiegato, è stata presa come "atto di cortesia" verso l'istituzione parlamentare visto che è stata espressa la volontà di effettuare misure in tal senso."
Non è che nessuno vuole passare alla storia per aver ridotto gli stipendi ai colleghi onorevoli?

Buon mercoledì.

[Immagine da gazzettadellavoro.com.]

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