Creato da tanksgodisfriday il 26/03/2006
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Il controllo all'imbarco è spesso complicato, almeno per me. Non dico di quando si è in partenza per una vacanza, in quei casi i bagagli sono voluminosi e ce ne liberiamo al check-in; mi riferisco agli spostamenti per lavoro, affrontati con: borsa con pc, che mi chiederanno di estrarre, bagaglietto a mano, eventuale soprabito. Il peggio in verità arriva dopo, quando ti ritrovi con: borsa, bagaglietto, pc, cellulare, monete, soprabito e cintura nelle mani, cercando al contempo di reggerti i pantaloni, mentre gli addetti ti invitano a sgomberare e il primo punto di appoggio sono le poltrone laggiù in fondo.
Chiaro che ti possa prendere l'ansia, che il tuo volto possa tradire un senso di: «Oddio, il controllo!». Una sensazione analoga pervaderebbe anche il terrorista che si trovasse in coda con me, il che, mi rendo conto, complica il lavoro degli addetti alla sicurezza.
Ed ecco, allora, che arivano nuove macchine, negli US ne stanno installando 10, saranno 30 entro la fine dell'anno. Sono tutt'altra storia: i passeggeri entrano, uno per volta, in una campana di vetro, allargano le braccia e si lasciano tranquillamente inondare da un getto di "onde millimetriche". In una stanza poco distante, sul video dell'addetto si compone un'immagine del passeggero, tridimensionale, ruotabile e con un notevole dettaglio, arrivando a distinguere il corpo sotto gli abiti, l'abito stesso e qualunque altra cosa si porti addosso.
Credo si tratti della stesso sistema utilizzato da un anno circa all'aeroporto di Amsterdam.
La macchina risolve un po' di problemi: semplifica le operazioni al passeggero, toglie ansia a quelli che non hanno nulla da nascondere, migliorando quindi notevolmente la capacità di scoprire eventuali malintenzionati.
Ma, c'è un ma: le immagini fornite dalla macchina sono così precise, da offrire dettagli decisamente intimi, come forma del seno delle signore e dimensione del coso per i signori. Già.
Ora non so per le signore, ma ai signori credo che questo possa far rientrare dalla finestra l'ansia appena uscita dalla porta.
Naturalmente la TSA (Transportation Security Administration) ha precisato di averci pensato e quindi: chi guarda lo schermo vede solo delle immagini con volto non identificabile, che sono poi distrutte poco dopo senza essere né trasmesse né memorizzate. E che chi effettua il controllo fisico ha solo una segnalazione del tipo: perquisire o non-perquisire.
Sarà, ma se il sorriso della poliziotta dovesse scivolare su di me e iluminarsi sul signore che mi segue in coda, o se dovesse sembrarmi di cogliere un segnale di comprensione verso la mia signora che mi stesse accanto, sarebbe naturale essere assalito dal dubbio, o no?
Non mi pare di averlo mai scritto, ma a me piace viaggiare in treno: leggi, ti rilassi, il capotreno rimane capotreno e basta.
Buon sabato.
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