Creato da tanksgodisfriday il 26/03/2006
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Difficile entrare in un'azienda, per quanto piccola, o in un ufficio che abbia almeno quattro o cinque lavoratori, e non trovarne nemmeno una: la macchinetta distributrice di caffé.
Ce ne sono naturalmente di tutti i tipi: dai parallelepipedi verticali affiancati, per offrire anche acqua, bibite, gelati e biscotti, a quelle piccolette da poggiare su un tavolo, avanti una cialda per volta. Da utilizzatore devo dire che serve: se non ci fosse, almeno un paio di volte al giorno dovrei arrivare fino alla Esselunga non lontana da dovo lavoro.
Mi capita in genere da solo, prendo e porto via, altre volte invece con qualche collega; ed è allora il momento della "circolazione". Non solo di idee, ma anche di brandelli di vita quotidiana, "che fai questo fine settimana", oppure di libero pettegolezzo, del tipo "caio non capisce una cippa" oppure "tizia sta con tizio", riducendo all'essenziale.
Quanto tempo si dedica a questa abitudine? Una volta mi ero cronometrato il tempo di erogazione del singolo caffé, così moltiplicavo per il numero di persone in coda e decidevo se il caffé valeva l'attesa: se era più di tre minuti rinunciavo. A trenta secondi a caffé erano sei persone prima di me. Mettiamo che tra spostamenti, attesa e prelievo se ne vadano quattro minuti. Il pettegolezzo prenderà altri sei minuti? Siamo a dieci.
Poi ci sarà chi dedica più tempo e beve più caffé. A me capita praticamente sempre di notare una graziosa biondina che chiacchiera amabilmente. I miei orari non sono fissi, quindi devo dedurre o che tra lei e me c'è una singolare e inconscia sincronizzazione, che allora andrebbe approfondita, moglie permettendo, oppure, cosa ahimé più probabile, che la biondina è fissa alle macchinette.
Se lavorasse alla Ducati Energia di Bologna l'attenderebbero tempi cupi: per adesso le macchinette sono alimentate solo: dalle 9.30 alle 9.40, dalle 17 alle 17.10 e dalle 00 alla 00.10. Ma in previsione c'è la chiusura completa, come riportato in un'intervista al free press Metro. Motivo? "E' uno spettacolo deprimente: la gente che fa capannelli intorno ai distributori vicino all'ingresso dove passano i clienti da tutto il mondo".
Posso capire l'irritazione, visto che a me che non sono il "padrone" irrita la biondina che sta sempre lì (però ha un'abbronzatura notevole, devo riconoscere). Però la misura la trovo sbagliata ed eccessiva.
Sbagliata perché rimuove un momento di socializzazione che invece trovo utile, mentre chi non ha voglia di lavorare troverà altre forme di dispersione. Meglio misurare le persone sulla produttività e sull'affidabilità.
E trovo eccessiva come regola già solo l'istituzione dei tre momenti caffé nella giornata. A me, ad esempio, quello delle 17 non andrebbe bene, troppo tardi. Per non parlare di quello di mezzanotte. Me ne serve un altro tra le 9 e le 12, e un altro ancora tra le 14 e le 16. Anche senza biondina.
Buon giovedì e buon caffé.
[Nellimmagine: il sito di Camera Caffé]
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